Alla bella età di 81 anni, l’attrice inglese si mette dietro la macchina da presa per descrivere con Sea Sorrow – Il Dolore del Mare, quella che è la tragedia dei nostri giorni: i migranti che attraversano il mare in cerca di asilo.
Che Vanessa Redgrave sia sempre stata sensibile alle cause sociali è noto. Il fatto che a un’età venerabile abbia deciso di mettere a disposizione la sua immagine di attrice celeberrima per questa causa fa pensare che la sua sensibilità abbia colpito il segno di quello che è il vero dramma dei nostri giorni, che si può ignorare solamente a patto di dimenticare di essere esseri umani.
La Redgrave realizza questo docufilm con mezzi limitati, non ha esperienza come regista, ma il suo messaggio arriva benissimo. Ad aiutarla, oltre al figlio, Carlo Nero, che produce il film, Ralph Fiennes, Emma Thompson e altri attori inglesi, noti soprattutto a teatro, che recitano brani della Tempesta di Shakespeare. E cos’è The tempest se non la cronaca di un naufragio?
Accanto a Shakespeare, che per un inglese è come la pizza, il mandolino e la mafia da noi, ci sono le immagini documentarie riprese in Italia e in Grecia. Poi ci sono le testimonianze; prima fra tutte quella dell’attrice stessa che, durante la seconda guerra mondiale, si dovette rifugiare in campagna per cercare scampo alle bombe dei nazisti e testimonia la solidarietà di chi, bene o male, le potrebbe aver salvato la vita.
Ma più di ogni altra cosa colpisce la testimonianza del barone Alfred Dubs, membro del partito Laburista, nato a Praga da padre ebreo e che è sopravvissuto all’olocausto grazie a un programma di soccorso per bambini provenienti dai territori occupati dai nazisti. Memore della sua esperienza, Dubs ha presentato un emendamento alla legge sull’immigrazione col quale il governo britannico si impegna a occuparsi dei rifugiati minori del campo di Calais.
Vanessa Redgrave col suo film vuole ammonire soprattutto il suo paese, che sulle questioni dei migranti ha sempre avuto un atteggiamento, come minimo, poco generoso.
Ma dal 20 giugno il film sarà distribuito anche in Italia. Può darsi che le persone che hanno l’onere di reggere i destini del paese siano tanto impegnate da non aver tempo per andare al cinema, però questo film dura poco più di un’ora, giusto il tempo di staccare per poi riprendere il proprio lavoro più efficienti e capaci che pria.