Uno Rosso: una commedia natalizia alternativa

Vi aspetta al cinema un film originale con The Rock e Chris Evans

Irene Marri Commenta! 11
UNO ROSSO | Trailer Ufficiale
6.8 Divertente ma niente di che
Uno Rosso

A un mese dal Natale, la nuova commedia action di Jake Kasdan vi aspetta nelle sale italiane. Uscito il 15 novembre, il film vede protagonisti Dwayne Johnson, Chris Evans e Kiernan Shipka. Un’affascinante avventura alla ricerca di Rosso, l’uomo del Natale, scomparso poche ore prima del giorno più atteso dell’anno.

Tutto era pronto, Nick, e le sue fedeli renne si stavano preparando alla notte del 25 dicembre, giorno in cui tutti i bambini buoni e cattivi ricevono i doni natalizi. Ma qualcuno impedisce, a Babbo Natale di compiere la sua opera corale, rapendolo e punendo tramite i suoi poteri, tutti i bambini e le persone presenti sulla lista dei cattivi. Riuscirà, Callum Drift, il suo fidato agente, a trovarlo e a salvare il Natale?

Uno Rosso: chi ha rapito Babbo Natale?

Dopo che Babbo Natale (J. K. Simmons) viene rapito, dalla spietata strega del Nord(Kiernan Shipka). Il capo della sicurezza del Polo Nord, Callum Drift (Dwayne Johnson) è costretto a fare l’impossibile per ritrovarlo, poiché mancano solo poche ore al Natale. Qualcuno ha trovato l’irrintracciabile covo dove il Rosso e la sua squadra operativa, lavorano 365 giorni l’anno, per preparare al meglio il fatidico giorno di Natale. Tutte le tracce portano al prodigioso hacker Jack O’Malley, che per pochi spiccioli ha venduto le coordinate segrete dell’invisibile mondo magico di Babbo Natale.

Callum è costretto a fare squadra con il simpatico lestofante, interpretato da Chris Evans, che si è guadagnato nell’arco delle sue egoiste azioni, un livello quattro sulla lista dei cattivi. I due insieme, lavoreranno per scovare il covo della perfida strega Gryla, che sta prosciugando l’energia di Uno Rosso per punire tutti i nomi presenti sulla lista cattiva.

Tra colpi ghiacciati contro pupazzi di neve animati, e incontri di Krampusnacht, i due arriveranno a forgiare un’amicizia unica, che cambierà l’uno e l’altro. Ma le sfide, si fanno sempre più toste, e man mano che il tempo scorre, la strega diventa sempre più forte. Riusciranno i due, a batterla e a salvare il Natale?

Uno Rosso: ci serviva veramente un’altra commedia di Natale?

Aldilà del cast straordinario, che il regista Jake Kasdan ha scelto di affiancarsi. La retorica del film è buona, a tratti originali, ma comunque l’ennesima e irrimediabilmente commedia melodrammatica. Il finale è sempre “vissero tutti felici e contenti” anzi in questo caso “A Natale diventiamo tutti più buoni“. Perché è questa la retorica, che ormai da anni, sgocciola e trascende dai film natalizi. Da quelli più romantici a quelli per i più piccoli. Tutto è sempre proporzionato al buonismo natalizio che guarda caso dura due giorni e poi ci si ritrova il giorno dopo ad essere di nuovo egoisti e scorbutici, e cosi si ci riprepara per la nuova lista dei cattivi.

Un ciclo che non smette mai di terminare, poiché la favola dei più buoni si nutre proprio di film come questi che incanalano dei falsi miti buonisti, cerando modelli sbagliati e culturalmente quasi disumani. Poiché si sbaglia, certo, siamo esseri umani, ma la lezione di vita non si può ristringere nel range del periodo natalizio. Dovremmo applicare queste filosofie, anche nei restanti 364 giorni.

Ormai ogni Natale, è una scusa per proporre nuove commedie e nuovi film d’animazione. Dai cinepanettoni italiani fino a canali televisivi dedicati esclusivamente alla festività più attesa dell’anno. Ogni occasione è buona, per proporre nuovi film d’animazione per bambini, commedie e rom-comedy. Questa volta però, nonostante gli assidui clichè, Uno Rosso si rivela una commedia originale, che in qualche modo cambia un pò la solita frittata natalizia. Dalla comicità semplice e impostata tipiche del personaggio di The Rock, con la frizzante interpretazione di Chris Evans.

Il personaggio di Babbo Natale è rivisitato, non è più il tipico uomo grassoccio e barbuto, ma un’uomo sulla cinquantina, in forma e allenato per fare il giro del mondo in meno di sei ore. I tabù sono scoperchiati, e gli elfi e tutta la baracca cambia radicalmente. Gufi parlanti, orsi polari pensanti e un quartier generale che fa quasi invidia alla Cia. Infatti Nick, è circondato dalla sua guardia di sicurezza, la ELF, con quartiere generale al Polo Nord. Un ‘apparato costruito a tavolino, che rende il film a tratti anche spionistico. Dentro al calderone c’è tutto; elementi fantastici, azione, spionaggio, amore e buoni propositi.

Sicuramente la trama non lascia a bocca aperta, ma comunque coinvolge e intriga lo spettatore. Nell’arco dell’ascesa cinematografica, quante volte ci siamo ritrovati a perderci Babbo Natale, da eventi discutibili e inimmaginabili, comunque alla fine è sempre riuscito fuori, un pò come quegli spicci che ritroviamo magicamente in qualche giacca e qualche tasca dimenticati lì da anni. È sempre una sorpresa no? Anche perché altrimenti che Natale sarebbe senza Babbo Natale?

L’intenzione è buona, è un film piacevole, non ci sono troppi artifici tecnici per quanto riguarda l’animazione e gli effetti speciali. I personaggi fantastici, che incontriamo durante il percorso, un pò come Il Mago di Oz, sono costruiti bene e custodiscono quell’elemento fantastico e divertente. Come il Krampus, e la lotta a colpi di schiaffi, già The Rock se la vedrà con un enorme Krampus, fratello adottivo di Babbo Natale, per riuscire a scovare Nick e riportalo a casa.

La strega, l’antagonista, non farebbe paura a una mosca. Il personaggio è poco caricato quasi piatto. Un ‘orco mutaforma nei panni di una ragazzina, poco credibile, che con arguzia e potere è comunque riuscita a sfuggire al temibile e forzuto capo della sicurezza, Callum Drift (The Rock) e a fargliela sotto al naso. Lo avresti mai detto?

Tra scelte discutibili e antagonisti improbabili come dei pupazzi di neve animati, il film non pecca nel lato tecnico che senza troppi tecnicismi risulta buono e incalzante. Una trama che inizia con il più temibile nemico di Babbo Natale, un ragazzino deluso dagli anni precedente che non crede nel miracolo natalizio. Chi meglio di lui per mandare l’uomo del Natale in pensione? Ma come sempre, il bene vince sempre, e quel bambino sulla lista dei cattivi magicamente torna a credere nella magia del Natale.

Che poi, nel contesto, la metafora che si nasconde dietro questi film, non è sbagliata e a volte quasi illuminante. L’importanza di rimanere bambini, e non perdere la scintilla della vita, un dono prezioso e raro. Poiché, non tutti hanno le stesse opportunità e l’importa di sfruttarla ha meglio è meritevole. Nella vita caotica e dispersiva di tutti i giorni, ogni tanto è bene guardarsi indietro, senza nostalgia, ma con l’intento di vivere per gli altri, nel modo più convenevole e equo che ci sia.

Delle accortezze che ha volte non si hanno, si perdono con il tempo e riaffiorano solo nei momenti di estrema lucidità. Il Natale, per chi credente o meno, è un festa, un rito, che riporta tutti a unirsi in una tavola( per i più fortunati) e ascoltarsi, viversi a pieno il significato stesso di amore. Nel tempo, qualche sedia vuota, o qualcuna è stata sostituita magari, da persone in più, che si aggiungono alla vita per caso o per fato. Una prova sociale, che mette in luce, gli aspetti umani più veri e li esorta ad essere migliori o semplicemente più premurosi.

Quindi no, non ci serviva un’altra commedia strappa lacrime natalizia (c’è chi ormai le ha finite a forza di essere bombardati da film natalizi) ma comunque non dispiace e si classifica con una strategica rivisitazione del mondo magico e qualche elemento più realistico e meno melodrammatico.

Uno Rosso, è film spiritoso, che non mette in risalto la tipica aria natalizia, dove i quartiere e la gente sembra essersi impossessati più dl significato materiale che spirituale della festività. Al centro c’è, la mancanza, quella di un genitore che si è perso da anni, da bambino. E non vede più anche le piccole cose, che richiedono amore e coscienza. In questo caso, la retorica è per una buona causa e cade sopra un tema importante e indiscutibile, la famiglia.

Uno Rosso: una commedia divertente e alternativa

Uno Rosso, vede due personaggi totalmente contrapposti, che tra odio e amore si vedono coinvolti a salvare una persona speciale, Babbo Natale. Il Rosso, reso più umano e svestito dai tipici ruoli meccanici e istituzionali, è il pretesto giusto, per cambiare il famigerato cacciatore di taglie Jack O Malley da anni, solo e abbandonato alle scelte e alle azioni provocate da se stesso.

Un viaggio che cambia il suo modo di vedere le cose. Quella fantasia e quell’immaginazione che gli è stata privata fin da bambino, che lo ha reso insensibile e insipido. A fianco del capo della sicurezza del Polo Nord, un’omone impacciato ma con un grande cuore, troverà le risposte alle sue mancanze. Tra sketch divertenti e frizzanti, i due porteranno in scena una commedia esilarante, non banale che vi salverà dai tipici film natalizi, pronti ad essere sfornati tra meno di pochi giorni.

Un film classico, che ha quel pizzico di originalità in più. Adatto ai più piccoli, ma anche a quelli che sono rimasti bambini dentro!

Uno Rosso
Divertente ma niente di che 6.8
Trama 7 | 10
Regia 7 | 10
Effetti speciali e costruzione dei personaggi 7 | 10
Recitazione 6.5 | 10
Scenografia 6.5 | 10
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