Dal 12 novembre nelle sale italiane, sarà in programmazione Maledetta primavera, film di Elisa Amoruso il cui titolo prende spunto naturalmente dalla celebre canzone di Loretta Goggi che è anche presente nella colonna sonora.
Presentato nella sezione Riflessi alla mostra del cinema di Roma, raccoglie un cast ricco composto da Micaela Ramazzotti, Giampaolo Morelli, Emma Fasano, Manon Bresch e Federico Ielapi.
La storia è molto intensa e ricca di significato; una storia di crescita, solitudini e d’amore vista con gli occhi di una bambina che cerca il suo posto nel mondo.
È il 1989. Nina ha undici anni e una famiglia scapestrata, con un papà piuttosto bizzarro (Morelli) e con un fratellino problematico (Federico Ielapi, che ha interpretato Pinocchio, nel film di Garrone).
Padre e madre litigano sempre, Lorenzo ‐ suo fratello minore ‐, quando si arrabbia, diventa un pericolo.
Tutto comincia con un trasloco, nel momento in cui si trasferiscono nella periferia di Roma, a Cinecittà Est, un quartiere che a Nina non piace, ma dove conoscerà una ragazzina mulatta (Manon Bresch), un po’ più grande di lei, che va nella sua stessa scuola.
Dal centro di Roma si ritrova quindi catapultata in un quartiere di periferia, fatto di palazzoni, ragazzi sui motorini e prati bruciati.
Anche la scuola è diversa, non ci sono le maestre ma le suore, non ha neanche un amico.
L’incontro improvviso con la ragazza stravolge tutto, come una tempesta: ha tredici anni, abita nel palazzo di fronte, è mulatta e balla la lambada.
Il suo nome è Sirley, viene dalla Guyana francese, in Sud‐America, e ha un sogno ambizioso: interpretare la Madonna nella processione di quartiere. Sirley è una creatura strana, con un passato difficile, piena di fascino e di mistero.
Non le importa delle regole, non ha paura di nessuno, e l’unico modo che ha per interagire con le persone è quello di aggredirle o di sedurle. Nina ne è attratta e spaventata, eppure Sirley fa qualcosa che nessuno finora ha fatto davvero: le dà attenzione e a modo suo, la fa sentire speciale.
La coinvolge in un mondo nuovo, e rapidamente quest’amicizia così anomala la assorbe totalmente.
Maledetta primavera è il racconto di come il desiderio plasma e trasforma l’infanzia in adolescenza. Una storia di crescita e di solitudini. Una storia d’amore vista con gli occhi di una bambina che cerca il suo posto nel mondo.
“Racconto la storia di quest’amicizia, che si svolge tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta, nata grazie alla Lambada, canzone diffusa in tutto il mondo appunto nel 1989. Ma parlo anche della storia d’amore piuttosto altalenante tra i genitori di Nina, interpretati dalla Ramazzotti e da Morelli”
dice Elisa Amoruso.
“Tutto nasce da un racconto in parte autobiografico che ho scritto abbastanza di getto come un lungo flusso di coscienza qualche anno fa. Poi è anche diventato un romanzo che sarà pubblicato da Fandango Libri. La sceneggiatura del film l’ho scritta insieme a Paola Randi ed Eleonora Cimpanelli”
“Avevo fatto un corto di finzione e un master di regia alla scuola polacca di Andrzej Wajda a Varsavia. Ovviamente è un mondo completamente diverso, così come è differente dirigere degli attori professionisti. Fare documentari mi ha insegnato a cercare sempre un’empatia con i soggetti. Con gli attori devi fare instaurare un legame di fiducia in modo tale che lui o lei poi riescano ad esprimere esattamente i sentimenti che tu cercavi. Tutto parte dalla relazione. Siamo stati davvero una famiglia nonostante il set fosse quello caotico di un’opera prima. Abbiamo lavorato tanto, ma c’è stato sempre un bel clima e una bella atmosfera”.
La regista, dopo aver diretto i documentari Fuoristrada (2013),
Strane straniere (2016) e infine i più recenti Unposted (2019), documentario su e con Chiara Ferragni, presentato in anteprima alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, e Bellissime (2019), storia di tre donne accomunate dalla costanza di coltivare la bellezza come unico mezzo possibile per il successo, questa volta ha scelto di fare un film di finzione.
Nel frattempo la Amoruso ha già in mente il suo prossimo progetto.
“Vorrei adattare un romanzo, ci sono molti libri che mi hanno colpito. Penso a Casa rossa di Francesca Marciano, ma anche altre autrici italiane. Storie di donne, che vorrei portare al cinema. Anche se vedremo il cinema che verrà”.
Attendiamo l’evolvere degli eventi allora, e nel frattempo godiamoci Maledetta primavera dal 12 novembre al cinema.