Ogni tanto nella ricerca di una serie o in un film che ci intrattenga per la serata, incappiamo in certi titoli davvero particolari e dalla trama originale i quali riescono ad ci incuriosirci spingendoci a dare un’occhiata. Durante una di queste mie ricerche, ho avuto modo di trovare Nessuno ci guarda/ Ninguém ta Olhando, una serie in otto puntate che ci arriva dal Brasile disponibile su Netflix.
In questa simpatica serie ho avuto modo di imparare a conoscere gli angeli custodi, come sono fatti fisicamente e come compiono le loro buone azioni di protezione che ci rendono la vita più sicura, ma se ti dicessi che hanno le ali minuscole, si vestono con camicie bianche e cravatte rosse e che tutti, ma proprio tutti, gli angeli hanno i capelli rossi? E come mai, a volte molto spesso, ci sembra che il nostro angelo custode sia particolarmente distratto?
Forse perchè non sai che tutto il lavoro è gestito dal Sistema Angelus, “un’agenzia” che si occupa di smistare gli esseri umani così da poterli assegnare quotidianamente al loro angelo ma, essendo una mole di lavoro davvero abnorme, tutto il sistema è suddiviso in distretti. In ognuno di questi luoghi ci sono due lunghi tubi di metallo da cui arrivano da non si sa dove due palline: sulla bianca è scritto il nome dell’umano, mentre sulla rossa quello dell’angelo che quel giorno dovrà occuparsi di lui. Però non tutti gli umani avranno il loro protettore personale; questo sistema casuale infatti, lascia parecchi senza angelo custode.
Il tutto è gestito in maniera precisa e maniacale, ogni angelo assolve al suo compito poi scrive un rapporto che consegna al suo supervisore e, dopo essere approvato, il foglio timbrato finisce in un immenso archivio che contiene, suddivisi per nome, tutte le azioni e i pensieri degli esseri umani. Ed è proprio Fred (Augusto Madeira), il pignolo supervisore del distretto a cinque stelle n.5511, che spiega a Uli (Victor Lamoglia), un giovane angelo custode al suo primo giorno di lavoro, nuovo impiegato assunto dopo ben 300 anni, come funziona il Sistema Angelus.
Questo sistema non permette sbavature e un rigido rispetto delle regole, in realtà quattro, ma che sono fondamentali per l’equilibrio delle cose e che gli angeli non devono assolutamente infrangere: eseguire l’ordine del giorno (ODG), non compiere azioni al di fuori dell’ODG, mai mostrarsi agli umani e mai varcare la soglia dell’ufficio del capo. Come ci tiene a specificare Fred, la punizione per aver infranto una di queste regole è quella di dover guardare per l’eternità City of angels con Nicholas Cage.
Uli è un angelo animato da buone intenzioni, ma si rende conto fin da subito che quelle regole così restrittive non gli permettono di aiutare tutti gli umani come lui vorrebbe, ma solo quelli selezionati da un misterioso sistema casuale di cui non si conosce l’origine a cui però si deve crede ciecamente. La grande volontà di Uli lo spinge a fare domande ed esporre dubbi, cosa che non viene ben accettata in un sistema rigido come quello, e ben presto il nuovo angelo custode infrangerà una per una tutte e quattro le regole trascinando con sè Greta (Julia Rabello) e Chun (Danilo De Moura), i suoi due supervisori, nelle sue avventure nel mondo in mezzo a quei meravigliosi esseri pieni di sfaccettature che sono gli umani e ciò che li circonda.
Se Uli ben presto imparerà che per aiutare gli umani non basta tanta buona volontà, ma anzi ben presto dovrà fare i conti con una paternità inimaginabile e il suo amore per la stravagante Miriam (Kéfera Buchmann), per Greta sarà un viaggio che la porterà a ripensare allo scopo dei suoi 8000 anni di vita e a vedere gli umani con occhi diversi, mentre Chun proverà l’amore e la perdita; tutti però si scopriranno molto più umani e meno angelici di quanto potevano immaginare.
Prima di darti le mie impressioni su questa serie, è bene che ti dica che non è tradotta ed io me la sono guardata in lingua originale con i sottotitoli (puoi scegliere anche in inglese), ma non per questo mi è sembrata meno simpatica anzi, ho trovato la lingua piuttosto musicale, gradevole e questo non ha influito sulla visione di Nessuno ci guarda, disponibile su Netflix dal 22 novembre 2019.
Seppur si parli di angeli custodi, la religione è solo di sfondo, come non si parla di un dio ma piuttosto di un non specificato “Capo” (di cui scopriremo l’dentità ma non voglio rovinarti la sorpresa!), e la visione originale che Nessuno ci guarda ci da di questi esseri alati è davvero divertente, a partire dalla loro rappresentazione fisica, ma anche dalle loro caratteristiche personali. Se Fred è l’emblema di un sistema che si perpetua rigido, ostile alle domande, chiuso nel suo sistemismo quotidiano che non permette sbavature nonostante le evidenti falle, Uli è la classica “ventata di aria fresca” in grado di scardinare un metodo di pensiero che non funziona nel mondo reale degli umani, lezione che impara sulla sua pelle, e che quindi deve essere soggetto a miglioramenti.
Nessuno ci guarda è una serie leggera e poco impegnativa ma che saprà strapparti più di qualche risata grazie anche a gag divertenti e trovate originali, i personaggi sono ben caratterizzati, simpatici, e la visione delle otto puntate scorre velocemente, anche grazie alla loro breve durata (25 minuti circa), permettendoti di godertela in una serata. Non consigliata per i bambini, poichè alcune situazioni sono piuttosto osé. Nota dolente? Nessuno ci guarda non avrà una seconda stagione, peccato.
Dimenticavo! Se vuoi sapere quale messaggio ha il tuo angelo custode per te, ascolta attentamente le parole ed i consigli che ti arrivano dai tassisti e dalle manicure…
Questa volta i miei consigli per gli acquisti ti porteranno tra le nuvole in compagnia di questo delizioso angelo in ceramica, oppure potresti optare per un puntale alato in vista delle feste natalizie a cui aggiungere queste decorazioni. A te la scelta!