“Cosa succederebbe se…”,
Quante volte ci siamo posti una domanda del genere?
Alle volte la vita ci mette dinanzi ad un bivio, una scelta che, più o meno consapevolmente, cambierà il nostro futuro, la nostra condizione, il nostro carattere ed il modo di affrontare le situazioni.
La stessa domanda, è anche alla base del film The Family Man, diretto nel 2000 da Brett Ratner e interpretato dal premio Oscar Nicolas Cage.
Una storia romantica, non priva di elementi drammatici, ma con quel calore in grado di scaldarti il cuore.
Un film adatto al periodo natalizio che ci apprestiamo a vivere perché ambientato propri in quei giorni di festa e unione che quest’anno saranno tanto diversi dal solito, lontani dall’affetto dei propri cari e senza la possibilità di scambiarsi un abbraccio ed un augurio.
La storia
La storia narrata ha per protagonista Jack Campbell, un affermato uomo di Wall Street.
Jack ha tutto (o quasi) quanto un uomo potrebbe desiderare: una Ferrari, un costoso attico e di un lavoro grazie al quale sta per guadagnare altre montagne di soldi.
Tutto sembra scorrere nel verso giusto nella sua vita, eppure c’è qualcosa gli manca, e si chiama famiglia.
In apparenza infatti sembra che la famiglia non abbia per lui alcun significato; rifugge le relazioni stabili e non ha né voglia né tempo di impegnarsi.
In seguito ad un ambiguo evento però, si risveglia in una vita che non è affatto quella vissuta fino a quel momento; l’attico a New York è diventato un disordinato appartamento nel New Jersey, e accanto a lui c’è Kate, la sua ex fidanzata del liceo lasciata 13 anni prima, al momento di trasferirsi a Londra per lavoro.
Non solo, oltre a ritrovarsi sposato con quello che fino al giorno prima era il suo grande rimpianto in amore, Jack si scopre anche padre di due bambini.
Per lui hanno così inizio una serie di incredibili sorprese, attraverso le quali si troverà a rivalutare la sua vita, desiderando di poter tornare indietro e rimediare all’errore di aver lasciato Kate, mai realmente dimenticata.
Storia semplice, significato profondo, i riferimenti
Pur non essendo una storia originale, e non considerabile un vero e proprio remake, il film trae il proprio spunto di base, dal celebre La vita è meravigliosa, capolavoro del 1946 di Frank Capra, dove il protagonista si trova ad assistere a come sarebbe stato il mondo se egli non fosse mai nato (clicca qui per acquistarlo).
La trama di The Family Man, in modo simile, permette di assistere alla vita che il protagonista Jack Campbell avrebbe avuto se avesse preso una decisione diversa in un preciso momento della sua vita.
La stessa neve che cade, poco prima che la magia si compia e che simboleggia il cambiamento della vita di Jack, è un chiaro omaggio al classico cinematografico di Capra.
https://www.youtube.com/watch?v=dEWDnhRORK4
Molte sono le analogie fra le due storie, entrambi iniziano la vigilia di Natale con una situazione di vita o di morte, coinvolgendo un essere soprannaturale (l’uomo con la pistola nel film di del ‘46), che cerca di convincere il protagonista a guardare meglio al verso senso della sua vita.
In entrambi i film, i protagonisti si rendono conto che vivere una tranquilla vita familiare è molto meglio che raggiungere il successo e la ricchezza grazie al lavoro.
Il film è stato paragonato anche al racconto (ma anche al film) A Christmas Carol di Charles Dickens, dove il protagonista è un uomo avido che si preoccupa solo di se stesso, ma la sua vita cambia dopo una serie di esperienze fantastiche che rispondono alla domanda
“Cosa sarebbe accaduto se…?”.
Al di là dei riferimenti e della storia che da alcuni è stata definita “dolciastra”, The family man ha il grande merito di insegnarci qualcosa: l’importanza della famiglia e dei buoni sentimenti.
Ce lo insegna soprattutto con i contrasti, dai più banali, come quello di non apprezzare un completo (pantalone e giacca) di pochi dollari e apparentemente molto simile a uno che ne costa invece diverse centinaia, a quello dal significato più profondo, come la gioia negli occhi dei bambini che scartano i regali di natale.
Che colpo al cuore perdere quel momento
“ti sei perso il natale Jack”
https://www.youtube.com/watch?v=UE8n4us5kdM
Ci insegna che spesso, tutto ciò di cui abbiamo bisogno, ce lo abbiamo sotto gli occhi ma non lo vediamo; siamo stimati ed invidiati e nemmeno ce ne accorgiamo e siamo disposti a giocarci tutto per qualcosa di effimero e insignificante, solo perché non apprezziamo la ricchezza che abbiamo.
https://www.youtube.com/watch?v=jaIvLTOewkk
Quell’occhiatina serve a Jack proprio per assaporare tutto il bello che la vita avrebbe potuto dargli, se solo…
Jack e le scene più belle
Questo è Jack Campbell, squalo a Wall Street per conto di una grande azienda e soddisfatto di esserlo. Per lui il lavoro è tutto, per cui anche costringere colleghi e subordinati a lavorare a Natale – chi se ne importa se hanno famiglia – non è un problema.
Anche Nicolas Cage, come già James Stewart, ha l’occasione di vedere un’alternativa al suo presente: qui però il meccanismo è ribaltato, perché Jack/Nicolas Cage non è affatto disperato, anzi è soddisfattissimo della sua vita; e inizialmente gli sembra un incubo piombare in un’esistenza modesta, in una piccola casetta nel New Jersey, con una moglie bella ma normale, due pargoli, un lavoro da gommista (anche se il più bravo dello Stato) e amici semplicissimi.
Tutti un po’ spiazzati all’inizio dal suo spaesamento (l’unica che abbia dubbi sulla sua identità, pensando quasi sia un alieno, è la figlioletta), ma sempre al suo fianco.
Poi, un po’ alla volta, Jack inizia a pensare che quella vita non è così male; e guardando finalmente Kate, capisce che non ha mai smesso di amarla.
Un cambiamento non da poco; all’inizio Jack è un uomo ricco, arrogante, presuntuoso e totalmente allergico all’amore, mente alla fine si trova a vivere una vita completamente diversa, in una specie di realtà parallela, dove è un padre di famiglia.
Emblematico in questo senso che Jack, all’inizio del film, canti La donna è mobile, tratta da il Rigoletto di Giuseppe Verdi.
Nell’opera infatti, viene cantata da un duca che descrive le donne come capricciose e inaffidabili, quando invece, nella realtà, questa descrizione si adatta molto meglio al Duca stesso.
La scelta non è casuale e rappresenta un chiaro collegamento con il personaggio di Jack che, all’inizio del film, è un donnaiolo irresponsabile.
Non sa cosa sia l’amore, sentimento sopito da anni e sopraffatto dall’orgoglio, dal Dio denaro, dal potere e dal delirio di onnipotenza nel quale è stato risucchiato; un vortice fatto di apparenza e benessere, che a lungo andare sfiancano, ti svuotano e ti fanno sentire mancanti di qualcosa.
I retroscena, gli attori, i riconoscimenti
Per dar vita ai personaggi del suo film, il regista ha condotto numerose ricerche, intenzionato a trovare i migliori volti possibile per i ruoli principali.
Elemento fondamentale, infatti, era fargli acquisire un carisma speciale, che potesse far appassionare gli spettatori alle loro vicende e così succede infatti.
Guardando il film si viene completamente rapiti dalla storia, e quasi ci si dimentica che in realtà sia tutta una finzione.
Dite la verità, tutti voi, almeno per un attimo, avete desiderato avere una vita perfetta come quella di Jeck, e non mi riferisco alla prima, bensì alla seconda… una casa tutto sommato bella e accogliente, una famiglia unita che si vuol bene, un lavoro modesto, ma sicuro e tanta neve il giorno di Natale.
Ecco dunque nel ruolo di Jack Campbell si ritrova il premio Oscar Nicolas Cage, oggi noto prevalentemente per una serie di bizzarri film di genere, nei primi anni 2000 egli era ancora uno dei nomi più in voga nel panorama hollywoodiano.
In The family man (clicca qui per acquistarlo) da un’ulteriore prova del suo talento, dando volto ad un personaggio complesso e ricco di sfaccettature.
Per il ruolo, l’attore ha studiato a lungo la vita degli uomini d’affari di Wall Street, dedicandosi anche alla visione di diversi film simili a The Family Man.
Accanto a lui, nel ruolo di Kate c’è Téa Leoni, oggi nota per la serie Madam Secretary; per il suo ruolo l’attrice ha vinto diversi premi, tra cui il prestigioso Saturn Award.
I due sono una coppia davvero affiatata, presentandoci scene di vita quotidiana, in maniera naturale e divertente, come quella del pezzo di torta conteso.
Nel ruolo della loro figlia maggiore, Annie Campbell, vi è invece Makenzie Vega che aveva, all’epoca del film, appena 6 anni e venne da subito indicata come una promessa della recitazione, arrivando anche a vincere importanti riconoscimenti.
Don Cheadle interpreta Cash, il personaggio che introduce Jack alla sua nuova condizione.
Oltre al Saturn Award a Téa Leoni come miglior attrice protagonista, il film ha portato anche il Blockbuster Entertainment Awards a Nicolas Cage come miglior attore in un film commedia/romantico, mentre un premio Young Artist Awards è andato a Makenzie Vega, interprete di Annie Campbell come miglior attrice giovane 10 anni o meno.
A Danny Elfman è andato il BMI Film & TV Award per la miglior colonna sonora.
Inizialmente, non si è presentato tuttavia come un successo, essendo snobbato dalla critica, ma è pian piano diventato un piccolo cult per un pubblico in cerca di commedie solide e con emozioni vere; come non provare un brivido davanti a quel
“Io scelgo noi”?.
Commedie ormai rare, come se ne vedono ormai poche.
Il film debuttò al terzo posto al boxoffice Nordamericano con 15.1 milioni di dollari, nel primo weekend di programmazione, dietro a What Women Want con Mel Gibson e Cast Away con Tom Hanks; un ottimo risultato quindi considerati i “concorrenti”.
In totale, gli incassi si aggirano sui 124.745.083 milioni di dollari.
Ad oggi The Family Man viene ancora considerato come un buon titolo da vedere sotto le feste e con l’arrivo del Natale nulla di meglio di una visione nel caldo della propria casa.
Buona visione allora, in questo strano bianco Natale, ci sta proprio, non credi?