Un gelido Inverno di Debra Granik consacra a star Jennifer Lawrence
Alla notte degli Oscar 2011 arrivò a sorpresa il film indipendente della regista Debra Granik che si conquistò ben quattro candidature: Un gelido inverno – Winter’s Bone, tratto dall’omonimo romanzo di Daniel Woodrell. Quattro premi importantissimi: Miglior Film, Miglior Attrice Protagonista (Jennifer Lawrence), Miglio Attore non Protagonista (John Hawkes) e Miglior Sceneggiatura non Originale. Il film non portò a casa nessuna statuetta, ma di sicuro rimase nei cuori di molti (e io appartengo a questi), ma soprattutto si fece notare una giovanissima Jennifer Lawrence, consacrandola a star.
Mi ricordo che quando vidi Un gelido inverno al cinema rimasi colpita dalla protagonista, dal suo piglio fiero e coraggioso. L’avevo già vista recitare in The Burning Plain nel quale affiancava Charlize Theron e Kim Basinger e nonostante affiancasse due grandi, riuscì anche qui a farsi notare vincendo il Premio Marcello Mastroianni. Ma torniamo al nostro film, una storia dura, asciutta e indimenticabile. Siamo in una zona sperduta del Missouri, lontani dall’America perfetta; la protagonista, la diciassettenne Ree, è costretta a mettersi contro una società fatta di silenzi, droga, violenza e omertà, per mettersi sulle tracce del padre che è scomparso dopo che è uscito di carcere pagandosi la cauzione mettendo l’ipoteca sulla casa. Ree vive in quella capanna con due fratellini piccoli e una madre ormai “assente” vinta dalla vita, che non riesce più a prendersi cura dei tre figli. E’ una ragazzina sveglia e coraggiosa con un forte senso di protezione verso i due piccoli, ai quali fa praticamente da madre, e quindi decide di affrontare la società crudele e omertosa per ritrovare il padre e salvare la casa. Tutti sanno che fine abbia fatto l’uomo, ma nessuno dice e fa niente. Prova con tutti, persino con lo zio, figura ambigua, tossicodipendente e violento come del resto era il padre della ragazza; poi dopo intimidazioni, porte sbattute in faccia e un pesante linciaggio, finalmente lo zio interviene in sua difesa e l’aiuta nella ricerca della verità.
Un gelido inverno è fatto di dialoghi brevi, ma efficaci, belli quelli scambiati con lo zio. Silenzi che parlano, come quello della madre nell’ultima scena. Insomma che dire, un ottimo film con una stupenda Jennifer Lawrence, uno spaccato di società di stampo mafioso-rurale, se si può così definire, che fa venire i brividi. Colonna sonora all’insegna di ballate country lente, con un cammeo di Maredith Sisco che appare in una scena mentre canta ad una festa.
Un gran bel film, piccolo gioiello del cinema indipendente. Lo vidi nel 2010, il viso dell’attrice protagonista mi era familiare e così ricorsi a wikipedia. Quando vidi la sua data di nascita, rimasi molto colpito: 15 agosto 1990. Non aveva neanche 20 anni. Mi dissi: “Questa qui può diventare una fuoriclasse”. Non mi sbagliavo, la considero tuttora, insieme con Carey Mulligan, una delle migliori attrici della nuova generazione., premi a parte.
Stessa impressione Angelo, pensai la stessa cosa. Poi se pensi a Il lato positivo, American Hustle, Joy… veramente brava!!!
Da brivido davvero !!!! Dalle poche immagini si capisce bene, però ,quanto sia cruda la vita è davvero quanto sia brava lei, come tu stessa ci dici !!!