Un figlio di nome Erasmus è l’ultimo dei nove lungometraggi che ha come interpreti i due sempreverdi Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu che hanno portato un nuovo modo di fare comicità dal loro debutto a Mai Dire Gol (grande show di lancio per comici e futuri showman e showgirl come Antonio Albanese e Paola Cortellesi), passando dalla sitcom geniale Camera Cafè finendo a Sanremo con Gianni Morandi. Alla direzione c’è Alberto Ferrari alla sua prima direzione dei due showman genovesi in cui li porterà ad una simpatica ambientazione. Quando passa la giovinezza sembra che i primi venti anni si volatilizzino senza un perché e ci si ritrova quarantenni persi nella propria situazione che si è scelti di avere. All’improvviso una notizia che ti fa balzare il pensiero a vent’anni indietro quando eri giovane, pieno di speranze e propositi e ti ritrovi d’un tratto con i compagni dell’avventura migliore che si possa fare da giovani: l’Erasmus.
Pietro (Ricky Memphis), Enrico (Daniele Liotti), Ascanio (Luca Bizzarri) e Jacopo (Paolo Kessisoglu) si trovano in questa esatta situazione. Il primo personaggio è un manager artistico il cui principale cliente è un gruppo che fa cover dei Pooh;il secondo personaggio è un architetto candidato alla Camera dei deputati e in procinto di sposarsi; il terzo fa la guida alpina per manager in cerca di ispirazione; l’ultimo componente del quartetto lavora per una multinazionale di carattere umanitario. Loro si trovano in questa condizione, ognuno di loro a seguito una strada differente da quella che si era presentata durante la giovinezza. Ad un certo punto arriva una bomba: l’unica donna amata da ciascuno di essi nel periodo della frequentazione dell’European Region Action Scheme for the Mobility of University Students (Erasmus) è morta. Oltre questa notizia nefasta ce n’è una che farà ancora più scalpore: Amalia ha lasciato loro un’eredità ingombrante, un bambino. Però la giovane donna non sa chi è il padre ed insieme dovranno passare una settimana nella magica Lisbona nell’attesa di una risposta scientifica del DNA per determinare la paternità. Pietro, Enrico, Ascanio e Jacopo dovranno confrontarsi ripercorrendo le vite vissute fino ad oggi e riscoprire forse delle occasioni che la vita porge a ciascuno di loro. In tutto questo friendly movie c’è la componente femminile ha anche la sua parte non meno importante, anzi forse proprio le donne porteranno delle grandi novità. Le attrici che accompagnano in questa avventura ci sono Valentina Corti, volto noto in miniserie TV ed in episodi di Don Matteo 7 e Rex, oltre ad una ragazza di cui sentiremo parlare Filipa Pinto, portoghese di nascita; la bellissima Carol Alt è l’ospite d’eccezione che calca nuovamente la scena del set dopo un pò di anni. A completare il cast ci sono Giorgio Gobbi, Fernando Rodrigues, Elena Vanni, Giulia Galiani, Andrea Bonella, Frederigo Amaral.
Distribuzione Un figlio di nome Erasmus
Un figlio di nome Erasmus è una pellicola in cui ha scommesso molto la casa cinematografica Eagle in quanto è la sua prima produzione cinematografica. Altra caratteristica per l’ambiente è che Un figlio di nome Erasmus sarà il primo film con un costo elevato di messa in opera ad andare in streaming sposando il concetto, oramai preso con coscienza da tutti noi, #iorestoacasa. Per fare ciò ha messo la pellicola in distribuzione attraverso le piattaforme più importanti per il mercato italiano escludendo Netflix ed Amazon. Il film sarà visibile su SKY, TimVision, Chili, GooglePlay, Yotube, Rakuten ed Infinity dal 12 Aprile, il giorno di Pasqua, non male vero? Al timone c’è Alberto Ferrari, più regista di teatro che di cinema. Infatti è alla sua terza esperienza dopo Tra due Donne e il film dell’esodio del duo comico Ale e Franz. Ad aiutarlo nella sceneggiatura Gianluca Ansanelli, il regista di Si Accettano miracoli con Alessandro Siani, film che ha riscosso un enorme successo ai botteghini.