New Line ha deciso di rimanere nel “business” di Stephen King, dopo il grande successo di IT dell’anno scorso e le ottime previsioni per il sequel. Questa volta ha deciso di mettere in sviluppo La lunga Marcia, il primo romanzo scritto con lo pseudonimo di Richard Bachman, pubblicato nel 1979.
La lunga marcia ci porta in un futuro distopico, in cui si vince tutto o si muore
Il romanzo è ambientato nell’America del futuro, in cui i “divertimenti” sono molto lontani da quello che immaginiamo oggi, quasi un’anticipazione degli Hunger Games che hanno reso famosi i libri di Suzanne Collins. King però è arrivato quasi 30 anni prima con The long Walk.
Il governo totalitario degli Stati Uniti indice annualmente una gara, chi vince può chiedere ciò che vuole e gli sarà concesso. Chi perde muore. La gara è una lunga marcia in cui tenere il passo minimo di quattro miglia all’ora. Non ci si ferma per mangiare, nè per dormire, nè per qualsiasi altra necessità fisiologica. Se si scende sotto la media oraria si viene avvisati, per due volte. Alla terza si viene giustiziati. E’ così che alla fine ne rimarrà soltanto uno, il vincitore.
Un viaggio non solo fisico, ma soprattutto psicologico nella mente dei concorrenti man mano che i compagni, o meglio gli avversari, cadono uno ad uno e la fatica si fa sentire sempre più pressante. E’ per questo che non sarà certo facile rendere il racconto con le immagini, ma ci penserà James Vanderbilt, che ha già scritto la sceneggiatura per adattare il libro.
Vanderbilt è anche alla produzione insieme a Bradley Fischer e William Sherak, sotto etichetta Mythology Entertainment. La lunga marcia è stato un progetto accarezzato da Vanderbilt e Fischer per gli ultimi dieci anni, visto che entrambi sono stati grandi fan del libro. Tanto che Vanderbilt ha scritto le bozze iniziali senza ancora avere acquisito i diritti per lo schermo.