Titolo: Uccidimi, tesoro! Regia: Filip Zylber; Un film con: Weronika Ksiazkiewicz, Mateusz Banasiuk, Agnieszka Wiedlocha, Piotr Rogucki, Mikolaj Roznerski, Paulina Galazka, Miroslaw Baka, Dorota Pomykala, Piotr Gasowski. Titolo originale in polacco: Zabij mnie, kochanie; Titolo in inglese: Kill Me If You Dare; Anno: 2024; Genere: Commedia; Durata: 94 minuti.
La recensione di Uccidimi, tesoro!
Chiunque abbia frequentato in questo periodo (febbraio 2024) la homepage di Netflix, potrebbe avere avuto la stessa esperienza. L’algoritmo della N rossa più famosa dello streaming metteva in risalto continuamente Uccidimi, tesoro!, commedia polacca appena prodotta dalla stessa Netflix, che già dalla copertina non aveva il pudore di nascondere il suo carattere orientato al trash. Insomma, per dirla con parole più semplici, era davvero un richiamo irresistibile.
E le aspettative (molto più che basse, ovviamente) sono state soddisfatte in pieno all’inizio, con Piotr che rimane senza benzina, ma riesce comunque ad arrivare e a chiedere (su un ponticello ferroviario blu di dubbio gusto) a Natalia di sposarlo. 5 anni dopo, al quinto anniversario, i due si concedono un “pranzetto speciale” al self service sotto l’ufficio di Piotr (riso in bianco per la cronaca), con Natalia che, sostanzialmente, fa la capricciosa, non apprezzando nemmeno il romanticissimo ferro da stiro a prezzo speciale che il caro maritino le aveva regalato.
Piotr e Natalia non se la passano così male economicamente da come potrebbe apparire dai paragrafi precedenti, hanno entrambi un buon lavoro (lei consulente pubblicitaria, lui nel ramo delle assicurazioni), e certo, c’è un mutuo infinito da pagare, ma per una villetta a schiera con giardino nel cuore di Varsavia.
Poi è vero, la loro Smart non regge il confronto con il Cayenne del vicino Bogdan (già Bogdan, se questa recensione dà la sufficienza al film è solo per la presenza del geniale Bogdan), ma sicuramente Zylber, il regista, non ci vuole raccontare delle difficoltà materiali ed esistenziali del sottoproletariato polacco del terzo millennio.
E poi, durante una notte in cui ha spedito Piotr a dormire sul divano (sì, sua moglie è tanto dolce quanto capricciosa), Natalia sente un urlo terribile dalla sala, e, arrivata da Piotr, crede che il marito abbia avuto un ictus. Ma la verità è meno tragica: Piotr ha grattato il Rinoceronte d’oro, 5 milioni di Zloty sono tutti per loro.
E qui inizia tutta una serie di incomprensioni, di sospetti di volontà omicide e di gag (alcune addirittura divertenti, perbacco), con Piotr che viene coadiuvato in tutto ciò dal suo amico Lukazc (uno scapestrato con sogni di rock ‘n roll), e Natalia dalla sua amica e collega (ex collega, si sono licenziate entrambe dopo la scoperta della vincita) Agata (rasta, anello al naso, e tranquillamente in grado di ordinare 12 shottini di superalcolici solo per sé). I sospetti di Natalia sono alimentati anche dalla presenza nel lavoro di Piotr di Dagmara, la super bellona e fascinosa capa di suo marito, nonché sua ex fidanzata al tempo del liceo.
La seconda parte di Uccidimi, tesoro! (che funziona decisamente meno della prima, è impensabile che l’idea iniziale della vincita, per quanto buona, possa tirare un’ora e mezzo di film) è ambientata in un resort, dove continueranno le gag su possibili assassinii del partner per il malloppo (ma vale, purtroppo, soprattutto nella comicità, la teoria delle utilità marginali decrescenti, alla prima gag ridi di gusto, alla quindicesima dello stesso tenore ti gratti la pancia).
Aspetti tecnici di Uccidimi, tesoro!
Tecnicamente, Uccidimi, tesoro! è realizzato discretamente bene, con tutti i canoni di Netflix, da una buona fotografia e scelta di colori, fino alle musiche, magari non eccelse ma comunque piacevoli in accompagnamento.
Giudizio finale su Uccidimi, tesoro!
Quindi, alla fine, vale la pena spendere una serata della propria vita davanti a uno schermo per guardare Uccidimi, tesoro!?
La risposta è soggettiva, ci sono sicuramente un milione di altre cose migliori da fare che guardare Uccidimi, tesoro!, e certamente un milione di altri film da guardare migliori di Uccidimi, tesoro!, questa è la premessa. Ed è vero anche che la seconda parte del film perde di mordente, ma comunque delle risate e momenti di spensieratezza in qualche serata in cui si vuole stare in panciolle le può regalare. Ognuno, quindi, giudichi da sé, se ha cose migliori da fare che dedicare 94 minuti della sua vita a Uccidimi, tesoro!.
Voto finale: 6 (ma, come già detto, solo per il geniale Bogdan).