In occasione della Festa del cinema Bulgaro che si svolgerà a Roma da domani (clicca qui per leggere il palinsesto degli eventi) abbiamo visto in anteprima per te la commedia Tutta la verità sulla rock band Ziguli, che aprirà la manifestazione nella serata del 9 luglio (per prenotare il tuo posto in sala clicca qui).
Tutta la verità sulla rock band Ziguli – Golata istina za grupa Zhiguli (2021)
Regia: Victor Bojinov; Sceneggiatura: Vania Nikolova, Nelly Dimitrova; produttore esecutivo: Nadejda Tzvetkova; musiche: Petar Dundakov, Georgi Georgiev; fotografia: Anton Bakarski; casting: Marusia Ruseva, Svetoslav Svilenov; costumi: Mina Kaye; Scenografia: Liana Dimitrova; montaggio: Nina Altaparmakova; cast: Mihail Bilalov (Fori), Maya Bejanska (Katia), Phillip Avramov (Vaso), Lilia Marvilya (Darina), Dimitar Rachkov (Kisha), Gerasim Georgiev (Puhi), Avgust Popov (Bobi Chaev); produzione: Concept Studio, NoEm Production, Write and Play; Distribuzione: Concept Studio, bTV Studios; origine: BULGARIA– 2021.
La trama di Tutta la verità sulla rock band Ziguli
Fori ha un passato come front-man di una rock band famosa (in Bulgaria e in generale in Europa) fra la fine degli anni 80 e l’inizio dei ’90: gli Ziguli, dal nome dell’auto su cui la band andava in tournée. Ma com’è accaduto in tanti altri casi il gruppo, all’apice del suo successo, si è sciolto: i motivi sono vari ma la vanità di Fori è sicuramente stata per tutti i membri un difficile peso da sopportare.
Siamo ai giorni nostri, e ognuno dei componenti degli Ziguli ha la sua vita lontana dai palcoscenici: Vaso, il bassista, è un disinfestatore; Puhi, il batterista, si è ritirato in una clinica perché l’obesità gli ha provocato vari problemi di salute; Kisha, il tastierista, è diventato un chirurgo estetico; e Fori scrive i testi per della musica commerciale che lui stesso disprezza, perché così diametralmente opposta dai messaggi di ribellione di cui scriveva nei suoi pezzi rock.
Un giorno però un uomo facoltoso, di nome Bobi Chaev, lo “convoca” per chiedergli di riunire la band originale per farla suonare nella sua lussuosa villa al mare, ed è disposto a pagare parecchi soldi per ottenere ciò che vuole. Si tratta di una somma abbastanza alta da poter permettere a Fori di pagare i membri della band e tenere di nascosto la maggior parte dei soldi per pagare i costosi studi in Inghilterra per sua figlia (aspirante violinista con cui ha un rapporto molto conflittuale).
Nello stesso tempo, Darina (che è stata la seconda cantante della band) ha pubblicato un libro intitolato Tutta la verità sulla rock band Ziguli in cui non risparmia nessuno dei suoi ex colleghi. E’ a lei che molti attribuiscono lo scioglimento del gruppo, specie Bobi Chaev che preferirebbe al suo posto Katia, la cantante della prima formazione originale.
Il viaggio dell’uomo per riunire la band sarà quindi tortuoso, ma per tutti i membri l’idea di poter rivivere la gloria del passato (e guadagnare soldi extra) sarà sufficiente per mettere da parte i vecchi rancori. Certo, ricucire i rapporti e togliersi di dosso la ruggine dei trent’anni di pausa dai palchi non sarà affatto facile…
Il commento del redattore
Tutta la verità sulla rock band Ziguli è una commedia corale che ha tutte le carte in regola: i personaggi sono ben scritti e soprattutto credibili. Nessuno di loro è caricaturale (se non forse Darina, ma da un certo punto di vista è giusto che sia così), nessuno di loro riprende magicamente il proprio talento dopo trent’anni di pausa (come invece sarebbe sicuramente successo in un analogo film ma ambientato in America), e soprattutto non ci sono forzati ritorni di fiamma fra i personaggi (cosa che personalmente ho apprezzato molto).
La band sa che ha bisogno di rinnovarsi se vuole davvero tornare a calcare le scene, e decide di abbandonare le sicurezze dei successi del passato per far entrare un po’ di gioventù nel proprio sound perché dalla commistione fra generi può nascere solo positività; in questo senso mi ha ricordato il progetto musicale degli Extraliscio (di cui puoi leggere di più in questo articolo) e anche in questo caso ho trovato interessante come le due realtà, quella Bulgara e quella Italiana, si somigliassero.