Noi non siamo Wonder Woman
Ordinaria, ripetitiva, solida, faticosa, difficile, la vita di una madre, la sindrome da Wonder Woman, l’idea di madre perfetta, di donna perfetta, la difficoltà a chiedere e ad affidarsi. Un figlio fuori dall’ordinario che viene restituito al mittente dalla scuola, in qualsiasi latitudine le complicazioni non sono benaccette, se non quando s’incontra qualcuno che ama profondamente il proprio lavoro, il proprio ruolo. Ed è ad una perfetta sconosciuta che la madre imperfetta affida il sostegno di sè.
Tully è la ragazza saggia che ogni madre vorrebbe incontrare, capace di superare ogni limite pur di sostenerla ed alleviarle la stanchezza. Non puoi aggiustare le parti se non ti occupi dell’insieme. Come in ogni storia giunge il momento dell’addio e Tully conosce il tempo giusto. Sorprendente la capacità di Charlize Theron di trasformarsi in favore di un’interpretazione vera, umana, in cui, dopo la gravidanza, il corpo sia ancora deformato, appesantito, in cui il corpo sia com’è per ogni donna comune, paranoie comprese. Raramente un film s’è soffermato in maniera così onesta sul lato oscuro della genitorialità, è raro anche che un’attrice così bella sappia usare il suo corpo come strumento di comunicazione trascendendo ogni vanità. Già in Monster Charlize ci aveva stupiti, adesso infrange un altro tabù: il sovrappeso, quello normale, non i 50 chili in più che fanno simpatia, ma quei fastidiosi dieci chili di troppo che tutte hanno sperimentato, quelli che sembrano facili da togliere, ma richiedono invece grande sacrificio e, se inizialmente plaudiamo alla forza di volontà di questa donna capace di fare jogging benchè abbia tre figli e sia in allattamento e debba affrontare i disagi del maschietto ipersensibile, dobbiamo ravvederci quando, cambiando prospettiva, con un colpo di scena che richiama Il sesto senso, scorgiamo in quella forza di volontà, portata alle estreme conseguenze, un tentativo di adeguamento a canoni di bellezza che sembrano momentaneamente non riguardarle, ne percepiamo improvvisamente tutta la fragilità. Che il pensiero collettivo gravi così pesantemente sugli equilibri individuali, sottraendo il sostegno dello spirito comunitario, in favore di un consumismo della solitudine, è vero quanto raccapricciante. Così come l’isolamento delle neo-mamme. Un film di denuncia in cui la fragilità di una donna diviene momento di riflessione e rispecchiamento per ogni donna ed opportunità per una riflessione sul sistema di sostegno della maternità.
Tully è un film commedia del 2018, diretto da Jason Reitman, con Mackenzie Davis e Charlize Theron. Uscita al cinema il 28 giugno 2018. Durata 96 minuti. Distribuito da Universal Pictures.