Tsui Hark, grande attore, regista e produttore hongkonghese, è certamente tra i più importanti protagonisti del cinema asiatico e non solo. Quest’anno, il cineasta nativo di Hong-Kong, sbarcherà a Udine al Far East Film Festival, il festival cinematografico italiano dedicato al cinema asiatico dal 1999, e riceverà, il 30 aprile, un meritatissimo premio alla carriera, il prestigioso Gelso d’Oro dato ogni anno a coloro che hanno lasciato un’impronta indelebile nel firmamento cinematografico asiatico.

Il cinema si sa che è un sogno. O, almeno, dovrebbe esserlo. Per chi lo guarda e per chi lo fa. Poi, certo, le cose sono molto più complicate di così, e non sempre funzionano, ma se ci fermiamo ingenuamente (poeticamente) alla quintessenza, come i bambini, il discorso è davvero semplice. E quando un regista non smette di credere ai sogni, come non smettono di crederci i bambini, allora l’incanto rimane illeso. Perfetto. Un incanto che il Far East Film Festival rinnova anche quest’anno, ancora una volta, portando a Udine proprio uno dei più grandi sognatori di sempre, per l’appunto Tsui Hark!
Tsui Hark e il Far East Film Festival 27. Due strade destinate a incrociarsi
Le strade del Far East Film Festival 27, meglio conosciuto con l’acronimo FEFF 27, e del Grande Sognatore si sono spesso sfiorate nel corso dei decenni; ricordiamo l’esplosiva Closing Night del 2015 con The Taking of Tiger Mountain o la splendida intervista del 2007 nel saggio dedicato a Patrick Tam, ma non si era mai creata la tempesta perfetta per farli realmente conoscere.

Tempesta perfetta che, appunto, si è creata quest’anno e renderà fieri e felici tutti i fareastiani: non soltanto l’international festival premiere del super fantasy Legends of the Condor Heroes: The Gallants, l’ultimo blockbuster di Tsui Hark, ma anche il restauro del capolavoro Shanghai Blues e il recupero del cult Green Snake per la retrospettiva Yokai e altri mostri!.
Se la regina Sylvia Chang, indimenticabile protagonista di Shanghai Blues, riceverà il Gelso d’Oro alla carriera sul palco del FEFF 27 giovedì 1º maggio, sullo stesso palco, un giorno prima, mercoledì 30 aprile, salirà anche Tsui Hark. E il Gelso d’Oro alla carriera gli verrà consegnato da un altro gigante del cinema cinese-hongkonghese: Tony Leung Ka-Fai (ricordate L’amante di Jean-Jacques Annaud?), uno degli interpreti di Legends of the Condor Heroes: The Gallants.

Adesso, ovviamente, risulta difficilissimo cristallizzare in poche righe quella straordinaria avventura (cinematografica e umana) che è la vita di Tsui Hark. Anzi, si può ben dire che sia praticamente impossibile! Tsui Hark è un grande regista (superfluo nominare la mitica saga di Once Upon a Time in China o l’altrettanto mitica saga del Detective Dee, portata in Italia dalla Tucker Film).
Tsui Hark è infatti tante cose: un grande attore (qui i più esperti citeranno subito Final Victory di Patrick Tam), un grande produttore (la sua Film Workshop, fondata con il Gelso d’Oro 2015 Nasun Shi, ha griffato autentiche pietre miliari come A Better Tomorrow e The Killer di Sua Maestà John Woo). Ma Tsui Hark, lo ripetiamo ad alta voce, è prima di tutto e soprattutto una cosa: un Grande Sognatore che vedrà nell’appuntamento a Udine al Far East Film Festival brillare anche qui.

Un instancabile creatore di meraviglie che, dalla fine degli anni ’80 a oggi, ha continuamente riscritto i codici espressivi dell’intrattenimento e le regole dell’industria mainstream (non dimentichiamo infatti anche le esperienze hollywoodiane con Jean-Claude Van Damme: Double Team e Knock Off). Un geniale attivista della New Wave di Hong Kong che ha saputo costantemente reinventarsi, progetto dopo progetto, guardando sempre “più in là”.

Con gli occhi spalancati costantemente rivolti al futuro, ma con il cuore profondamente e sempre legato alle radici e alla tradizione asiatica, dopo questo appuntamento all’estremo orientale della nostra penisola, da qui il Grande Sognatore Tsui Hark ripartirà verso chissà quale altro progetto cinematografico da realizzare, o meglio, verso quale altro sogno il grande cineasta hongkonghese punterà per poi, magari, tra un po’ di anni, ritornare al FEFF 27 con altre nuove esperienze e sogni da condividere e rincrociare così, magicamente e ancora una volta, la sua strada con quella del prestigioso festival italiano dedicato al cinema asiatico.