Loki frena un po’ con un quinto episodio meno esaltante rispetto ai precedenti. Risulta sicuramente piacevole conoscere moltissime varianti del protagonista, ma ciò non è bastato a convincermi questa volta: il ritmo è decisamente più lento, i colpi di scena tendono a zero e l’atmosfera si avvicina a quella più sentimentale di WandaVision. Dovremo aspettare l’ultimo episodio della serie tv per capire chi trama nell’ombra e guida la TVA, il vero ruolo di Ravonna e come si collegherà lo show di Tom Hiddleston ai film del MCU. Fortunatamente l’episodio abbonda di easter eggs e ora li scopriamo insieme, ma attenzione agli SPOILER.
Loki: “Viaggio nel mistero”
In lingua originale il titolo del quinto episodio corrisponde a Journey Into Mystery, nome della serie a fumetti pubblicata dalla Atlas Comics dal 1952 e continuata da Marvel Comics fino al 2013: sulle sue pagine nascono sia Thor sia Loki, grazie a Stan Lee, Larry Lieber e Jack Kirby; recentemente la testata è stata rilanciata per raccogliere le avventure di Lady Sif e di Kid Loki.
Paradossalmente il Vuoto si dimostra un luogo ricchissimo di easter eggs. Sull’Avengers Tower leggiamo la scritta “QENG”: nei fumetti la Qeng Enterprises è la compagnia a cui le Stark Industries vendo la Torre degli Avengers in All-New All-Different Avengers del 2016 e tale azienda è guidata da Mister Gryphon, alter-ego di Nathaniel Richards, ovvero Kang il Conquistatore. Si tratta semplicemente di un omaggio fumettistico riferito a un’Avengers Tower alternativa o abbiamo scoperto chi acquisirà il famoso palazzo dopo le scene post credit di Spider-Man: Far From Home?
In questo misterioso luogo del quinto episodio di Loki troviamo diversi “reperti storici”: il Faro di Alessandria, la costruzione più alta del mondo nell’antichità prima di essere distrutto da due terremoti, una Sfinge con una Piramide e un cromlech simile a quello di Stonehenge. Ritroviamo anche altri elementi già visti nel MCU: una testa che ricorda quella del Tribunale Vivente, una delle maggiori entità dell’Universo Marvel, solo citata in Doctor Strange; il casco di Calabrone, il villain di Ant-Man; la Dark Aster, la nave di Ronan l’Accusatore; un Helicarrier dello S.H.I.E.L.D.; le rovine del Sancta Sanctorum di Doctor Strange; un Focke-Wulf Triebflügel simile a quello utilizzato da Teschio Rosso.
L’easter egg più particolare è sicuramente il Thanos-Cottero, un elicottero che Thanos utilizzò per attaccare Trish Walker/Hellcat (vista in Jessica Jones) per conquistare il Cubo Cosmico in Spidey Super Stories #39. Il Vuoto è una dimensione alla Fine del Tempo dominata da Alioth, il mostro da cui devono sfuggire le Varianti di Loki: si tratta di un’entità trastemporale molto simile ad una grossa nuvola capace di distruggere qualsiasi cosa tocchi e di creare disturbi temporali e devastazione tra intere dimensioni; è stato creato da Mark Gruenwald e Mike Gustovich nel 1993 sulle pagine di Avengers: The Terminatrix Objective #1.
Prima di sfidare i Loki, Alioth divora la USS Eldridge (DE-173), un cacciatorpediniere di scorta di classe Cannon protagonista dell’Esperimento di Philadelphia: l’esperimento scientifico sul teletrasporto condotto nell’ambito del Progetto Arcobaleno della United States Navy, a cui parteciparono importanti personalità tra cui Albert Einstein e Nikola Tesla, è visto come una leggenda metropolitana. Secondo alcuni, infatti, alle 17:15 del 28 ottobre 1943 la Eldridge, svanì nel nulla dal molo di Philadelphia emettendo un misterioso lampo verde, per poi rimaterializzarsi a Norfolk, in Virginia; dopo pochi minuti sarebbe riapparso presso il molo in cui si trovava prima. I sostenitori di tale avvenimento credono che al termine dell’esperimento alcuni marinai scomparvero e altri si fusero con le pareti della nave.
Tra tutte le Varianti, la mia preferita è Classic Loki, capace delle migliori magie e di aver eluso la morte per mano di Thanos. Richard E. Grant, il suo interprete, racconta sui social che forse suo padre si sarebbe messo a ridere a vederlo con quel costume: <<Il mio defunto pare mi chiese, quattro decenni fa, “Ma vuoi veramente passare la tua vita indossando makeu-up e calzamaglia?” A 64 anni, questo costume di scena per Loki lo avrebbe fatto scoppiare a ridere!>>
My late Father asked me 4 decades ago ‘Do you really want to spend your life in make-up and tights?’ At 64, this get-up for @LokiOfficial for @disneyplus would have made him cackle! pic.twitter.com/bQ9Jkypj7w
Tom Hiddleston ha parlato con Marvel.com delle sue sensazioni nel vedere tante versioni del proprio personaggio:
“Era completamente surreale e un’assoluta delizia. Convivo con Loki da molto tempo e mi sono abituato a tutte le sue diverse caratteristiche. Essere improvvisamente circondati da incarnazioni e incarnazioni di quelle caratteristiche… quei momenti con Richard, DeObia e Jack tutti insieme… è stato così divertente! Sono tutti geniali. In quel momento, il personaggio che assomiglia meno a Loki sono io. Era come essere a una specie di festa surrealista. Era brillante. Mi è piaciuto così tanto. E il mio personaggio, Loki, è completamente un pesce fuor d’acqua. Ed è stata una cosa così divertente da interpretare.
Il Presidente Loki è il peggiore di quella brutta gente. Di certo è sembrato così. È il personaggio meno vulnerabile, più autocratico e spaventosamente ambizioso che sembra non avere empatia o interesse per nessun altro. Metterli insieme nella stessa scena è stato un po’ folle, ma in modo godibile. E anche divertente perché si trattava di mostrare un Loki come villain puro, o la sua capacità di essere un villain puro.”
Il costume del “Loki vanaglorioso” (Deobia Oparei) si ispira a quello di King Loki nei fumetti, versione futura e malvagia del Dio degli inganni comparsa inLoki: Agente di Asgard. Questa Variante nell’episodio racconta la bugia secondo cui ha sconfitto Captain America e Iron Man nella sua linea temporale reclamando le sei Gemme dell’Infinito. Quest’ultimo evento è capitato diverse volte nell’universo della Casa delle Idee: la versione chiamata Loki Odinson vista in Infinity Wars (2018) #1può impugnare Mjolnir ed è in possesso delle sei Gemme; ricordiamo poi l’ultima tavola della run di Jason Aaron su Thor che mostra il Dio dell’Inganno con il Guanto dell’Infinito.
Notiamo inoltre la presenza di Throg, un Thor con le sembianze di una rana che prova a raggiungere Mjolnir. Nei fumetti tale identità è stata assunta dal Dio del Tuono quando fu trasformato dal fratellastro in una rana e poi da Simon Williams, un umano condannato nel corpo della rana Puddlegulp per colpa di una maledizione. “T365” sul barattolo indica il numero di Thor del 1986 scritto e disegnato da Walt Simonson in cui il Dio norreno in versione ranocchio è intrappolato a Central Park e cerca di sfuggire all’influsso del Pifferaio.
Alla fine dell’episodio Kid Loki consegna al protagonista la Lævateinn, una spada mistica utilizzata dal Dio delle malefatte sin dalla mitologia norrena, come menzionato nella poesia Fjölsvinnsmál. Nei Marvel Comics è stata utilizzata sulle pagine del già citato Loki: Agente di Asgard (clicca quiper acquistarla su Amazon).