Il 12 ottobre 1989 usciva a Los Angeles una delle commedia più famose e amate dell’epoca.
La storia d’amore tra la consulente fiscale Kirstie Alley e lo scanzonato tassista John Travolta e la dolcezza del piccolo e monello Mickey, doppiato da Paolo Villaggio, gli fecero incassare quasi 300 milioni di dollari e portarono la produzione a girare ben due sequel.
La particolarità di questo film che ha fatto divertire intere generazioni, non era rappresentato tanto dalla storia in sé, che potrebbe anche sembrare a tratti scontata, ma nell’assoluta novità di poter ascoltare i ragionamenti di un bambino, come fossero quelli di un adulto.
Per chi proprio non se lo ricordasse, il film racconta le vicissitudini di Mollie, una giovane consulente fiscale, (Kirstie Alley), innamorata di Albert (George Segal) sposato con figli.
Albert è molto preso dalla trentenne in carriera, tanto da arrivare a chiederla in sposa. Tuttavia, essendo profondamente immaturo ed egoista, l’uomo si guarda bene dal farlo.
Quando Mollie scopre di essere rimasta incinta, lui rimane stravolto dalla notizia, e trova subito consolazione tra le braccia di un’altra affascinante donna. I rapporti tra i due si chiudono definitivamente e la giovane consulente decide di portare avanti la gravidanza da sola.
Passano i mesi e il piccolo Mikey (voce italiana Paolo Villaggio) cresce tranquillo e desiderato nella pancia della sua mamma, fino a quando una mattina, mentre Mollie passeggia in strada, arrivano le doglie.
A soccorrerla, è un giovane e affascinante tassista di nome James (John Travolta) che la conduce rapidamente all’ospedale e, colpito dalla sua storia, decide anche di assistere al parto.
Da quel momento in poi James si sente legato al piccolo Mickey e alla sua bellissima mamma. Nasce tra loro una profonda amicizia e il taxista si trova spesso a fare da baby sitter al bimbo, che cresce affezionandosi sempre di più a lui.
La trentenne sente che è arrivato il momento di aprire le porte all’amore e di trovare un bravo papà per il suo splendido bambino, ma nessuno dei suoi pretendenti sembra conquistarla. Respinge in ogni modo l’attrazione che inizia a provare per James, spaventata da alcuni suoi innocui lati caratteriali, ma non riesce a rimanere indifferente davanti al grande amore che il piccolo Mickey, dotato della facoltà di pensare e ragionare, prova per lui.
Ma proprio quando qualcosa inizia a cambiare dentro di lei, ecco tornare in scena l’ipocrita Albert.
Ma il piccolo Mikey è deciso e come dice una battuta del film rivolgendosi a James
“Voglio che sia tu il mio papà”
Senti chi parla è una di quelle commedie della fine degli anni ’80 che abbiamo visto un milione di volte.
All’epoca, fu un vero e proprio successone grazie al cast ben collaudato – la Alley e John Travolta hanno un’alchimia davvero perfetta e tangibile – all’originalità e alla freschezza della sceneggiatura scritta dalla stessa regista (che aveva già diretto Fuori di testa, nel 1982 e Ma guarda un po’ ‘sti americani, del 1985) ma soprattutto al fatto di aver reso alla perfezione i pensieri del neonato, e poi averlo fatto parlare, con la voce di Bruce Willis nella versione originale e quella di Paolo Villaggio in quella italiana.
Tutti questi elementi s’inseriscono nella più classica storia d’amore che scorre tra alti e bassi, tra scene surreali e di vita quotidiana, che non poteva non fare breccia nel cuore degli spettatori più romantici e sensibili.
Certo, la storia di per sé affronta un tema molto serio in realtà, decidere di affrontare una gravidanza da sole non è semplice e decidere d far entrare un uomo nella propria vita quando si ha un figlio è ancora più difficile perché le esigenze e le necessità di un figlio, vengono prima di tutto.
Un altro aspetto poco evidenziato del film ma che merita sicuramente una menzione, è l’attenzione al mondo degli anziani e al loro rapporto con i bambini.
Molto tenera la scena in cui il nono di James racconta la sua vita al piccolo Mikey tramite vecchie fotografie.
Anche la musica riveste un ruolo importante, tant’è che il film ha portato a casa il BMI Film & TV Award alla Miglior colonna sonora (di David Kitay).
Ricordiamo ad esempio il ballo di Kirstie Alley in cucina mentre imbocca Mikey sulle note di Town without Pity o la corsa sfrenata degli spermatozoi su quelle di I get around dei Beach Boys.
Quando la regista Amy Heckerling portò nelle sale di Los Angeles, Senti chi parla (Look Who’s Talking), esattamente il 12 ottobre 1989 aveva a disposizione un budget veramente molto ridotto, ma la commedia riuscì ad incassare comunque la stratosferica cifra di 297 milioni di dollari, portando a casa oltre al premio per la colonna sonora, il Kid’s Choice Award al Miglior film e Il People’s Choice Award alla Miglior commedia e altre decine di riconoscimenti e nomination in giro per il mondo.
Tutto ciò, naturalmente, portarono la Heckerling e la produzione a girare il sequel, Senti chi parla 2, uscito nel 1990, sempre con Travolta e la Alley, stavolta alle prese con la nascita di una bambina, Julie, doppiata da Anna Mazzamauro.
Il film fu un buon successo commerciale ma non ai livelli del capostipite. Nel 1993, invece, arrivò il terzo capitolo, Senti chi parla adesso!, diretto da Tom Ropelewsky, in cui a parlare erano i due cani della casa, Scag e Dalila, che in italiano avevano le voci di Renato Pozzetto e Monica Vitti.
Purtroppo, il botteghino non premiò questa terza parte del franchise, che si rivelò un vero e proprio flop e, ovviamente, mise fine alla saga.
Lo scorso anno tutavia, in occasione dei 30 anni dall’uscita del primo film, Sony Pictures e Screen Gems hanno, deciso di mettere ufficialmente in cantiere un remake/reboot affidando la regia e la sceneggiatura al 43enne Jeremy Garelick (“Ti odio, ti lascio, ti…”, Un testimone in affitto) e la produzione ad Adam Fields, Scott Strauss e Brian Dukes.
Quello che mi entusiasma nella realizzazione di questo progetto è che io stesso ho quattro bambini, alcuni gemelli, ed è qualcosa che potranno guardare e in cui io potrò inserire parte della mia esperienza maturata come genitore nella loro crescita.
Queste sono state le parole di Garelick rilasciate subito dopo l’annuncio, che non ha però svelato ulteriori dettagli sul progetto o su quando potremo vederlo nei cinema.
Al momento, non si conoscono ancora dettagli sul cast e sul titolo della pellicola ma forse una mossa commercialmente furba potrebbe essere quella di assoldare nuovamente Travolta e la Alley nel progetto, anche se dopo l’ultima tragedia che ha colpito il re della febbre del sabato sera (ricordiamo la scomparsa della moglie Kelly Preston lo scorso 12 luglio), il progetto probabilmente non vedrà la luce così presto.
Travolta probabilmente in questa pellicola è leggermente sotto tono rispetto a quanto poteva davvero dare al film e a quello a cui ci ha abituato, ricordiamo le sue performances impeccabili in capolavori come La febbre del sabato sera, Grease, e Pulp Fiction prima che fosse colpito da un’altra tragedia, la morte improvvisa del figlio Jett.
Sembra però che a Travolta, interpretare questo ruolo sia invece piaciuto molto e che di tutti i personaggi, questo sia il più simile alla sua vera personalità.
Un uomo artista completo, bello e affascinante, tanto che la stessa Kirstie Alley ha scritto in un libro di essersi innamorata di John Travolta durante le riprese, ma ha scelto di rimanere fedele a suo marito.
La bella e ironica Kirstie invece, dopo la saga di Senti chi parla ha proseguito la propria carriera di attrice. Negli anni 2000, a causa del divorzio e di alcune delusioni lavorative, ha accumulato peso fino ad arrivare a 100 chili, ma con calma e pazienza è riuscita poi a perderne 45, parlando della sua esperienza e riprendendo a fare la modella.
Di recente l’abbiamo vista in The Middle e Scream Queens.
Come si può facilmente immaginare, per il ruolo del piccolo Mickey cono stati utilizzati una serie di bambini, da neonati a ragazzini più grandi.
Quasi nessuno di loro ha proseguito con la carriera nel mondo dello spettacolo: l’eccezione è David Gallagher, Mickey in Senti chi parla adesso. L’attore, classe 1985, è stato fidanzato con Megan Fox e di recente ha preso parte a Criminal Minds, Vegas, CSI e The Vampire Diaries.