Dopo aver spremuto a fondo una delle saghe più amate della storia del cinema con Transformers – Il risveglio, poco apprezzato sia dalla critica che dal pubblico, il rischio di realizzare un ennesimo prodotto dedito al fan service e al puro e mero intrattenimento era dietro l’angolo, eppure, Transformers One è un film in grado di stupire parimenti grandi e piccini. Nonostante alcune incertezze riscontrate in una sceneggiatura troppo lineare e una poca coerenza nell’adattamento di alcuni personaggi, con delle backstory discordanti da ciò che c’era stato svelato nelle opere precedenti, scopriamo insieme come, Transformers One, riesce a fare centro.
La sinossi di Transformers One
Questo film è il primo capitolo di una nuova trilogia incentrata sugli omonimi giocattoli Hasbro. Ambientato su Cybertron 3 miliardi di anni prima gli eventi del primo film, Orion Pax/Optimus Prime e D-16/Megatron sono due giovani minatori costretti a fare i più umili lavori nel mondo sotterraneo di Cybertron da cui estraggono l’Energon, linfa vitale del pianeta che da più di 50 anni non scorre più autonomamente.
I due migliori amici, tuttavia, infrangono le regole e insieme ad altri due compagni, Elita-1 e B-127, si ribellano raggiungendo la superficie del pianeta su cui incontrano uno dei sette Prime ancora in vita che donerà loro i mezzi per raggiungere il vero potenziale nascosto. Purtroppo però, da fratelli e compagni d’armi diventeranno ben presto acerrimi nemici.
Una gioia per gli occhi
Una prima nota di merito va a tutto il comparto grafico poichè quest’opera risulta, sin dalle prime inquadrature, un piacere per gli occhi inaspettato. Se dal trailer sembrava primeggiare un’estetica cartoon poco realistica, sul grande schermo l’impatto visivo è stato l’opposto grazie ad una cura dei dettagli e degli ambienti a dir poco incredibile. Maggiore sfoggio di quest’estetica è soprattutto visibile nelle prime inquadrature al di sopra delle superficie di Cybertron in cui luci e colori sono stati gestiti magistralmente.
Non a caso questo prequel, a differenza dei film precedenti della saga che mischiavano il live action ad un forte uso di CGI, è completamente animato in 3D da Industrial Light & Magic. Essa è una delle più famose ed importanti aziende nel campo degli effetti speciali digitali, fondata nel 1975 a Van Nuys in California ed oggi parte della più ampia Lucasfilm, sussidiaria di The Walt Disney Company.
Since our origins in a galaxy far, far, away we’ve helped storytellers explore the furthest reaches of their imagination.
Fin dalle nostre origini in una galassia lontana, lontana, abbiamo aiutato i narratori a esplorare i confini più remoti della loro immaginazione.
Questo il loro motto con il quale da anni operano costantemente sui prodotti più importanti della cinematografia mondiale come, per citarne alcuni dei più recenti, Joker: Folie à Deux, The creator, Deadpool & Wolverine o Alien: Romulus.
Un’altra interessante curiosità è che questo è il secondo film completamente animato dedicato ai robot extraterrestri dopo The Transformers: The Movie (1986). Quest’opera è inoltre diretta da Josh Cooley, noto per aver lavorato in Pixar alla sceneggiatura di Inside Out (2015) e aver diretto Toy Story 4 (2019), che dimostra di essere perfettamente in grado di gestire prodotti di successo e spessore con una naturalezza sconvolgente.
Transformers One è infatti il primo film non Pixar diretto da Cooley, che ha anche curato la sceneggiatura insieme a Andrew Barrer e Gabriel Ferrari, essendo prodotto da Paramount Animation insieme al contributo di Michael Bay (è la prima volta che il regista americano produce un film d’animazione).
Il cast e lo sviluppo narrativo
Il cast delle voci originali include grandi nomi del cinema hollywoodiano, tra cui Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Jon Hamm, Brian Tyree Henry, Laurence Fishburne, Keegan Michael Key e Steve Buscemi. Anche il doppiaggio italiano risulta di ottima fattura a partire dall’inconfondibile voce di Massimiliano Manfredi, doppiatore del protagonista Orion Pax.
A livello narrativo nel film risulta evidente qualche discrepanza nella caratterizzazione dei personaggi, non perfettamente in linea con ciò che abbiamo visto fino ad oggi, e una lore probabilmente un po’ rivisitata per fini narrativi. In particolare mi riferisco alla backstory della dinastia dei sette Prime, composta dai leader originali della razza cybertroniana che, secondo i racconti dei film, esplorarono l’universo in cerca di Energon, l’energia vitale dei Transformer contenuta nelle stelle.
I Prime si erano imposti di non privare un pianeta dove vi fosse vita del suo sole, ma uno di loro, Megatronus Prime, volle sfidare questa regola e da quel momento fu conosciuto con il nome di The Fallen: il caduto.
Una storia sicuramente diversa da quella che viene raccontata in Transformers One che, a mio parere, non dovrebbe far storcere il naso ai puristi visto che, nonostante in alcune sezioni si ravveda una certa linearità e prevedibilità narrativa tracciando un classico percorso da un punto A ad un punto B, il prodotto è dotato di un ritmo incredibile, ottimi tempi comici, dialoghi brillanti e sequenze e frasi epiche ad accompagnarle alle quali eravamo spesso stati abituati in passato ma che, in questo film, assumono un significato particolarmente profondo e simbolico.
La linea tra amico e nemico non è cosí chiara come credevo perché alcune trasformazioni sono irreversibili” – Orion Pax
Non solo un film per bambini
Probabilmente la resa animata di questo film potrebbe non invogliare alla visione un pubblico più adulto eppure, grazie ad una scrittura intelligente e una caratterizzazione dei personaggi profonda e variegata, consiglierei quest’opera a chiunque e anzi, essendo un prequel della saga, potrebbe configurarsi come un ottimo punto di partenza per i neofiti e una grande soddisfazione per i fan di vecchia data.
Perchè se spesso si è ancora purtroppo diffidenti nella visione di opere animate considerare per bambini, questo film si dimostra abbastanza adulto per elargire lezioni di vita e grande cinema portando lo spettatore a ragione sul contenuto piuttosto che sul contentente perchè, come lo stesso Orion Pax ricorderà in una battuta nelle fasi finali del film: “Ció che definisce un Transformer non è l’ingranaggio nel petto ma la scintilla che ha nel nucleo“.