Irene è ricercatrice presso un importante istituto zooprofilattico italiano. Ha una bella famiglia e una grande passione per il suo lavoro, che svolge con intelligenza e lungimiranza per affrontare epidemie dilaganti tra animali che potrebbero mettere in pericolo anche la salute degli esseri umani. A causa di un’inchiesta giudiziaria condotta nel corso di diversi anni, la sua vita è destinata a cambiare.
Questa è la sinossi di Trafficante di Virus, un prodotto Amazon Exclusive in arrivo dalla prossima settimana. Un argomento, quello dei virus, di estrema attualità in un periodo di pandemia come il nostro, anche se la storia raccontata potrebbe essere collocata in un momento qualsiasi, tanto è sempre attuale.
Queste le affermazioni del regista in merito a Trafficante di Virus.
“Trovarmi di fronte al rebus di una vicenda tanto affascinante quanto oscura mi ha imposto di cercare chiavi di lettura che non pretendessero di condurmi a una risoluzione del racconto pacificata.
Nel dramma vissuto da Irene non c’è soluzione né consolazione, dunque il male resta. O meglio, il danno. Il danno all’Italia che perde. Che si lascia sfuggire le intelligenze, che non sa che farsene di chi ha una visione lungimirante, preferendo piuttosto il cosciente mantenimento dello stato delle cose. I personaggi sono incastonati nel loro ruolo; ognuno, in modo diverso, è prigioniero della propria condizione.
Persino chi lo desidera non riesce ad aprire una crepa nel muro di un andazzo tanto spietato quanto rassicurante; ciascuno fa la sua parte, come in un balletto senza scopo. Attraverso l’intonazione non vittimistica di una vicenda devastante, ho voluto mettere al centro questa donna esposta, nuda, il cui corpo sembra quasi sotto il vetrino di un microscopio. Una donna che cade nell’ingranaggio di una vicenda giudiziaria – ma anche esistenziale e professionale – che ha l’atmosfera emotiva del thriller psicologico, calata in un gioco scoperto con gli immaginari dei generi cinematografici.
Il suo talento, nel mondo della scienza e del potere, non basta a proteggerla dai nemici invisibili che la circondano, anzi, è spinta in un labirinto a cui è difficile dare un nome. Oggi, che viviamo il tempo della pandemia, il film ha il sapore del presagio. I nostri personaggi continueranno a fare il loro dovere e tutto rimarrà identico, il danno non potrà che essere collettivo e questa sarà solo un’emblematica storia italiana in cui a perdere continueremo a essere tutti.“