Dal 7 gennaio 2019 potremo rivedere sul grande schermo il film cult di Alfred Hitchcock Gli uccelli. Sono passati 56 anni, ma ci aspettiamo di rabbrividire ancora
Il cinema è molto cambiato e, per molti versi, visti anche gli incredibili progressi tecnici, probabilmente è cambiato in meglio. Ma il fascino dei vecchi film rimane e, quando si ha l’occasione di rivedere sul grande schermo argentato un monumento come Gli uccelli, non ci si può tirare indietro.
Per chi non lo avesse ancora visto, la storia inizia a San Francisco, in un negozio di animali, dove Mitch Brenner, ossia Rod Taylor, finge di scambiare Melanie Daniels, ossia Tippy Hedren, per una commessa di un negozio di animali.
Piccola parentesi: Tippy Hedren fu scoperta da Hitchcock e divenne famosa con questo film, grazie al quale vinse un Golden Globe. Quando nacque sua figlia la chiamò, appunto, Melanie (sua figlia sarebbe Melanie Griffith). Un caso? Beh, poco importa, torniamo al film.
Mitch chiede alla ragazza una coppia di love birds, quei pappagallini che in Italia si chiamano “inseparabili”. Quello di Mitch, ovviamente, era solo un pretesto per abbordare Melanie. Un pretesto che diventerà una sorta di presagio funesto perché, partendo da una coppia di innocui pappagallini, si scatenerà una sorta di apocalisse di volatili. Prima Melanie viene aggredita da un gabbiano poi, in breve, stormi di uccelli invadono la zona, aggredendo e uccidendo gli esseri umani.
Solo a guardare questa scena mi vengono i brividi.
Per l’epoca fu un’impresa epica gestire gli effetti speciali ai quali gli addetti lavorarono per più di un anno.
Decine di gabbiani, corvi, cornacchie furono addestrati da Ray Berwick a colpire, tornare indietro e tornare di nuovo addosso alle vittime. Per le scene coi bambini furono usati uccelli meccanici. Si ricorse anche all’animazione. Insomma, il film costò circa due milioni e mezzo di dollari, che allora erano veramente tanti.
Quando uscì, Gli uccelli fu massacrato dalla critica, in compenso incassò più di 11 milioni di dollari solo nei primi mesi di programmazione. Tant’è che, quando gli chiesero come avesse reagito ai duri giudizi della critica, Hitchcock dichiarò di aver pianto per tutto il tragitto da casa fino alla banca.
Come sempre, nei suoi film, Hitchcock compare in un cameo. Lo vediamo, proprio all’inizio, uscire dal negozio di animali con due cani (fra l’altro i suoi due terrier).
Il film è facilmente reperibile in rete e in DVD, ma un film del genere al cinema è un’altra cosa.