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Naturale fidarsi di qualcuno, letale fidarsi di chiunque. Oppure oppure oppure. Stanotte i Traditori commetteranno il loro primo assassinio. Godetevi la serata, potrebbe essere l’ultima. O anche. Giuri di mentire e di ingannare tutti, pur di arrivare alla vittoria finale? Sì, insomma, è una Alessia Marcuzzi inedita, in versione dark, quella a dirigere il gioco in The Traitors, reality in 6 puntate sbaragliante la concorrenza su Prime Video, nel quale la biondina di Carabinieri si reiventa host di un castello medievale, con 14 VIP a contendersi il montepremi da 100.000 euro, accumulabile tra lapidi e vergini di Norimberga, spaventapasseri e passaggi segreti, manieri stregati e vandalismo autorizzato.

Sì, una sorta di Lupus in Fabula, ma col budget di Amazon, un esperimento sociale riuscito sia per dinamiche che per intrattenimento, perché, nonostante allo spettatore sia rivelata l’identità dei Traditori al minuto 16 della puntata 1, è stimolante immedesimarsi e analizzare le strategie degli ospiti del Castello, siano essi Leali oppure proprio Traditori.
Stiamo giocando, direbbe qualcuno, e col senno di poi molte scelte paiono illogiche, ma inutile soffermarsi sulla stretta razionalità degli eventi, che spiegherebbe poco dell’accaduto, meglio lasciarsi trasportare dal flow delle emozioni, indagare pregiudizi, positivi e negativi, capire ciò che desiderano trasmettere di sé le persone, al netto se questo li aiuti a vincere o meno la competizione in essere.
Necessità di mostrarsi acuti, sebbene nella circostanza possa essere fatale, bisogno di appartenenza mal riposto, tendenza all’ignavia perpetua. O, più prosaicamente, sfiga. Senza voler fare spoiler, si torna a casa per questi motivi a The Traitors, col sublime suggello del quadretto del malcapitato lanciato per terra a colazione da una Alessia Marcuzzi scenica e implacabile.
Paure e aspettative, dunque, che portano fuori strada i Leali al Round Table, la tavola rotonda in cui i sopravvissuti alle scorribande dei Traditori del Conclave decidono chi bandire dal Castello, spesso inefficaci nel vendicare i loro compagni assassinati per busta durante il corso della notte.
Per ordine dei Traditori sei stato assassinato. Firmato: i Traditori. Tanto eloquente quanto lapalissiano.
Sorrisi troppo bianchi per essere veri, certo, baci e abbracci da ipocrisia di corte, tuttavia ampiamente compensati dalla schiettezza dei confessionali, un toccasana di umanità dinnanzi agli oh mio dioooo, sei ancora vivoooo, sììììì che quotidie i VIP somministrano agli spettatori appena svegli la mattina.
Sarebbe semplice indicare i migliori e i peggiori strateghi, quanto mi divertirei, ma non accenno nulla qui, il rischio di rovinare l’effetto sorpresa è tale da costringermi a tacere pure sui nomi dei partecipanti, d’altro canto, però, senza tema di smentita, posso assegnare il Fifa Award 2025 alle ombre incappucciate che aiutano Alessia Marcuzzi nelle operazioni, in particolare alla burlona sdraiata sul letto della stanza segreta, ovviamente al buio totale e di nero vestita.
Un identikit minimo, dai, perché no, visto che insisti te lo concedo. La fauna del Castello è da ricercare nel variegato mondo dello spettacolo, attori e attrici, influencer e ballerini, soubrette e musicisti, presentatori e comici. Pantomima puerile, da agente del caos azzarderei, siccome il cast è visionabile su Prime nella sezione apposita, e in ogni caso è assai probabile le immagini inserite nell’articolo mostrino i volti presuntamente misteriosi dei vari Mister X e Madame Y.
Allora, direi abbiamo parlato abbastanza. Sei pronto a consacrare l’anima all’inganno? Sei pronta ad assassinare ogni notte un compagno di gioco Leale? Giuri di mantenere segreta la tua identità e quella dei tuoi compagni Traditori? Bene. Era ciò che mi aspettavo. Questa è la cappa del Traditore: non deludere mai questa veste blu. Comunque stupenda la lanterna, adoro le risate malvagie nella penombra della Torre. Sì, direi è giunta la sua ora. Posso avere io l’onore di decretare l’assassinio stanotte?