Non esiste personaggio dei fumetti più famoso, iconico e stupefacente di Spiderman, il celebre arrampicamuri di quartiere appartenente alla scuderia Marvel, finalmente approdato nel magico mondo del cinematic universe
Stiamo parlando di Spiderman Homecoming, prima pellicola dedicata all’uomo ragno e al suo contributo narrativo che va a incrementare la sbalorditiva fase tre del MCU, andiamo a scoprirne i segreti e le curiosità di questa opera.
Diamo (di nuovo) il benvenuto a Spiderman
Benvenuto alla 16° puntata della rubrica The road to the avengers endgame, qui il vostro incomparabile Capitano Alexander in cabina di comando, prepariamoci per un altro grande ed entusiasmante viaggio all’interno di questo magico universo dei cinecomics Marvel.
L’Uomo Ragno (Spider-Man), alter ego di Peter Parker, chiamato affettuosamente Spidey, è un personaggio dei fumetti creato da Stan Lee e da Steve Ditko nel 1962, pubblicato dalla Marvel Comics per la prima volta sul n. 15 della collana Amazing Fantasy prima di avere una propria testata a suo nome l’anno successivo intitolata The Amazing Spider-Man.
Origini s-consacrate
Inutile stare qui a entrare troppo nei dettagli, ragno radioattivo morde un liceale e gli trasmette i poteri proporzionati di un aracnide. Inizialmente Peter decide di fare del suo dono una fonte di guadagno e di notorietà, fino a quando un suo errore lo porta indirettamente a causare la morte del suo amato zio Ben, da allora comprenderà che da grandi poteri derivano grandi responsabilità e intraprenderà, con uno sgargiante costume colorato, la sua lotta al crimine.
Questa storia la conosciamo un po’ tutti, non solo grazie ai fumetti ma alla moltitudine di film a lui dedicati; difatti Spiderman detiene il record, dopo Batman, di essere stato il supereroe con maggiori apparizioni al cinema in seguito a dei reboot (termine con cui si indica un rifacimento di un film o di una saga con attori e registi diversi).
Ma alla Marvel sono tutti avanti, questo si sa, difatti si parte senza ri-narrare le origini del personaggio ma con un diretto allacciamento alla prima comparsa del tessiragnatele nel calderone della famiglia Avengers.
Scheda tecnica e trama
Spider-Man: Homecoming è un film del 2017 diretto da Jon Watts, il quale ha partecipato anche alla stesura della sceneggiatura. Nel cast Tom Holland, Marisa Tomei, Zendaya, Donald Glover, Robert Downey Jr., Michael Keaton, Jacob Batalon, Laura Harrier, Tony Revolori, Tyne Daly, Bokeem Woodbine
Partiamo proprio dal film Captain America: Civil War, dove Spidey faceva la sua prima apparizione tra le file del team pro Iron man nella lotta per i diritti costituzionali degli Avengers. In quella occasione conosciamo il nuovo Peter Parker interpretato da un giovanissimo Tom Holland, e scopriamo che il personaggio di Spider Man ha un costume nuovo di pacca ideato e creato dall’onnipotente Tony Stark (dotato persino di maschera con funzionamento espressivo degli occhi).
Ma questa volta Spiderman è solo e dovrà vedersela contro un nemico fuori dal comune, l’avvoltoio. L’avvoltoio è l’identità segreta di Adrian Toomes, un uomo dedito all’imprenditoria edile della città di New York.
Adrian, egregiamente interpretato da Michael Keaton, si ritrova al lastrico e quindi ad un passo dal fallimento, scopre accidentalmente che in un suo cantiere vi sono dei detriti risalenti alla prima battaglia combattuta dagli Avengers contro le armate aliene guidate da Loky, come ci è stato narrato nel film Avengers (2012). Tra queste macerie alcune ordigni bellici appartenuti ai guerrieri Chitauri, questi diverranno il nuovo business di Toomes, che si dedicherà al mercato nero delle armi.
Spiderman dovrà mettere fine a questo traffico illegale, mantenendo riservatezza in merito alla sua carriera da eroe mascherato. Rispetto alle altre trasposizioni cinematografiche il personaggio dell’uomo ragno viene rappresentato come un teenager alle prese con i classici problemi adolescenziali, coinvolto nel suo mondo che è circoscritto al quartiere in cui abita. Diverso dagli alter ego interpretati da Tobey Mcguire e Andrew Garlfield nei loro rispettivi film, sicuramente per i loro tratti somatici cosi differenti dalla controparte letteraria di Peter Parker, ma non solo.
Diversificazione necessaria
Decisamente incisivo, l’incipit di sceneggiatura di homecoming, più incentrato verso una figura del vigilante mascherato meno matura e complessa, con una tinta di leggerezza e sobrietà che vanno a rendere, nel complesso questo lungometraggio più fluido e meno macchinoso dei suoi predecessori.
In questo film la tenera e indifesa anziana zia May è sostituita da una sua versione più giovanile e dall’aspetto sensuale e affascinante che ha il volto di Marisa Tomei.
La presenza di un cast di alto livello come quella di Robert Downey Jr, John Fareveu e Michael Keaton e la rafforzata garanzia pervenuta dalla continuity dell’universo Marvel donano a questo film una sua integrità, un motivo più che valido di esistere al contrario delle molte critiche pervenute in attesa dell’uscita in sala.
In un battibaleno le paure di doversi ritrovare in un altro caotico film fatto di effetti speciali, trovate commerciali e trame ridicole per rivalorizzare l’icona del ragno si sgretolano. La Sony fa la mossa azzeccata e riesce a trovare il compromesso adatto per dare ai fan del personaggio una giusta collocazione tra le pellicole degne di riguardo in questo genere di film.
D’altro canto l’uomo ragno appartiene a questo mondo, e la credibilità della Marvel nel rendere grandiose le sue avventure sta proprio nel fatto di contestualizzarle in un ambiente ricco di personaggi, di situazioni, di drammi che si intrecciano con le vite di altri supereroi con super problemi. Probabilmente la marvel studios ha solo reso visibile agli occhi di tutti questo tocco di magia che noi, accaniti lettori di fumetti e amanti di questo genere, conoscevamo da sempre.
Un saluto dal vostro capitano e un arrivederci alla prossima puntata di The road to the avengers endgame
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