Finalmente ci siamo! L’attesa si fa sempre più incandescente!
Per via del trailer pubblicato proprio qualche giorno fa, sappiamo con certezza quale sarà il prossimo titolo del capitolo finale di questa grande epopea: Avengers Endgame e sarà proiettato il 24 aprile 2019 in tutti i cinema di Italia.
Iron Man è tornato !
Ma torniamo (solo per un attimo) alla nostra consueta rubrica filmografica dei ciencomics Marvel. Terminata l’incredibile fase, uno del MCU, i Marvel Studios raccolgono i successi derivati dai primi film prodotti. Da qui la voglia di progettare non solo una fase successiva ma, bensì, altre due.
Iron Man è il capostipite del gruppo di supereroi più amato da sempre. Ne attestano i risultati al box office, con chiaro aumento nell’indice di gradimento da parte degli spettatori dei cinecomics, merito di un piano strategico accuratamente studiato nei minimi dettagli, a partire dalla cura, sotto ogni aspetto, di ogni singolo personaggio, non propriamente identico alla sua controparte cartacea, ma dotato, comunque, di eguale personalità e carattere, coerenti e contestualizzate agli avvenimenti che si susseguono tra le varie pellicole.
Perché, quindi, non ripartire proprio dal vendicatore corazzato? Detto, fatto! Ecco il lancio dell’attesissimo film, primo in ordine cronologico, della seconda fase narrativa.
A differenza di tutti gli altri film Marvel, quelli di Iron Man sono gli unici che vengono numerati nei titoli di locandina. Sicuramente questo è determinato dal fatto che non erano programmate sin dall’inizio tutte le serie di episodi stand-alone degli altri personaggi e, soprattutto, non si sapeva che ognuno di loro sarebbe stato concatenato con i successivi film in produzione. Infatti, tutti gli altri film che si sono accodati dopo l’uscita di Iron Man hanno (e avranno) sottotitoli per ogni capitolo (eccezion fatta per i Guardiani della Galassia).
La Trama
Tony Stark è reduce dalla grande avventura passata in compagnia degli altri Avengers. Nonostante la buona riuscita della missione, Tony è stanco ed estremamente provato. La notte non riesce a dormire ed è tormentato da incubi ricorrenti che riguardano un’ipotetica fine del mondo da parte di un’entità aliena più potente di quelle appena contrastate.
Spunta, così, un nuovo nemico, tanto per rimanere sempre sul pezzo e non arrugginirsi troppo alla poltrona. Un nuovo dittatore, chiamato Il Mandarino, leader di una cellula terroristica, minaccia di voler far fuori definitivamente Iron Man. A complicare il tutto ci si mette anche il governo americano, sempre più propenso a voler sottrarre i progetti dell’armatura di Iron Man per renderli funzionali allo scopo bellico, in aiuto alle forze armate.
La storia si fa sempre più contorta. Spunta, così, il nome di Aldrich Killian, vecchia conoscenza di Tony Stark, nonché creatore della sezione denominata AIM (Avanzate Idee Meccaniche), che si rivela essere il vero esecutore degli attacchi (in)diretti al nostro protagonista. Killian, facendo credere al mondo intero che Il Mandarino (successivamente identificato come un semplice personaggio fantasioso, impersonato da un attore) fosse il cervello dietro a questo piano ben congeniato, riesce a sviare l’attenzione da parte del governo e dello stesso Stark, riuscendo, così, a volgere la situazione a proprio interesse.
Nel film vengono riconfermati Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow e Don Cheadle, rispettivamente nelle vesti di Tony Stark, Pepper Potts e James Rhodes, mentre i nuovi villain sono interpretati da Guy Pearce e Ben Kingsley che danno il volto, rispettivamente, ad Aldrich Killian e Trevor Slattery/Mandarino
Un successo acclamato
La pellicola si è rivelata un kolossal di incassi, tanto da classificarsi al quinto posto della classifica assoluta tra i film di maggiore incasso di sempre.
Facciamo qualche passo indietro e domandiamoci a quale opera letteraria si ispira il film di Shane Black.
Diciamo che, in questa occasione, vengono estrapolati diversi spunti da diverse saghe editoriali, dedite al personaggio, prima fra tutte la saga Exstremis. Di fatti, lo si intuisce dalla presenza nel film della dottoressa Maya Hansen (Rebecca Hall). Ma di cosa tratta la storia a fumetti?
Extremis è una storia in sei parti, scritta da Warren Ellis (co-sceneggiatore del film), disegnata da Adi Granov ed inserita nei primi sei volumi della serie “The Invincible Iron Man” (vol. 4), pubblicata dalla Marvel Comics. La saga prende il nome da un virus tecnorganico in grado di attribuire e far sviluppare al corpo umano nuove abilità. In questo caso, nel film le cose vengono narrate in maniera diversa. Sebbene sia un virus capace di conferire simili effetti sul corpo infettato, “Extremis” dona a Tony Stark la capacità di creare un prototipo di armatura composto da particelle che si solidificano, in tempo accelerato, su tutta l’epidermide, divenendo, così, una sorta di armatura sottocutanea che emerge dalla pelle qualora fosse necessario a difendere il corpo da qualsiasi attacco.
In questo film, Stark non giunge ad evolversi così tanto, sebbene questo stadio di progressione lo si percepirà meglio nel film Avengers: Infinity War. Certo è che qui Tony, alla fine del film, deciderà di operarsi per rimuovere il reattore Stark dal suo corpo ed eliminare tutte le schegge depositate vicino al cuore (vedi primo Iron Man).
Differenze dal fumetto
Altra sorpresa, che sembra aver creato un po’ di confusione, è la totale “assenza” del Mandarino, inteso come autentico nemico. Egli viene sfruttato come personaggio di facciata, utile soltanto a disorientare lo spettatore, su chi sia veramente “il cattivo”, sviandone i sospetti. Il Mandarino è interpretato da un attore che ha il volto di Ben Kingsley. C’è, poi, Iron Patriot che, per tutti i fan Marvel, è conosciuto con il vero nome di Norman Osborn (esatto, avete capito bene! Il temibile Goblin di Spiderman) ma che, per questioni di diritti cinematografici, non avrà la stessa identità che ha nel fumetto. Infatti, in questo film, egli non è altro che una versione americanizzata e patriottica dell’armatura di War Machine, guidata dal colonello Jim Rhodes (Don Cheadle).
Servirebbero decine di pagine per sverlare per quali sinistri e misteriosi arcani Norman Osborn si ritrovi ad avere l’armatura di Iron Patriot. Ma la suspence e il mistero reclamano la loro parte, anche qui, come in ogni trama che si rispetti.
Conclusioni
Dirò, piuttosto, che questo capitolo, fra tutti quelli incentrati sul personaggio di Iron Man, non lo considero il migliore a motivo del fatto che, a mio avviso, diverse tematiche sono state affrontate con superficialità e con poca accuratezza. Inoltre, l’aver sprecato un personaggio così iconico e scenico come il Mandarino in questo modo mi ha un pochino deluso.
Iron Man 3 porta, definitivamente, alla chiusura (ormai assoluta) dei film stand-alone dedicati al vendicatore corazzato. Ma vedremo, comunque, il nostro eroe in molte delle pellicole Marvel che seguiranno. Basti semplicemente pensare agli Avengers o allo scontro tra supereroe che si è potuto ammirare nel film Captain America: Civil War per prefigurarci in mente lo spettacolo che ci attenderà nel prosieguo della saga.
Intanto, prepariamoci a vedere il nostro Rober Downey Jr. nella prossima pellicola Marvel, in uscita il 24 aprile del prossimo anno: Endgame, film nel quale i vendicatori si incontreranno ancora per un’ultima (definitiva?) battaglia.