La prima ragnatela non si scorda mai! Torniamo a parlare delle grandi emozioni vissute in compagnia della prima versione dell’arrampicamuri cinematografico in The Other side Of The Marvel. Oggi ospitiamo l’intramontabile Spiderman di Sam Raimi, The Redhead Captain vi narrerà delle sua grandi imprese!
Nel nostro immaginario collettivo, ogni qual volta parliamo di film e supereroi citiamo sempre dei classici senza tempo, tra i Batman di Burton e Nolan e i primi X-men con Hugh Jacman nel ruolo di Wolverine, difficilmente ci capita di non sentir citata la trilogia ragnesca di Sam Raimi
Ad oggi credo, insieme agli X-men, una vera e propria rivoluzione per chi ha vissuto quell’epoca, e vi posso garantire che io, avendola vissuta in prima persona non scorderò tanto facilmente le sensazioni provate in sala cinematografica durante la visione del primo film dedicato all’uomo ragno.
Oggi ricordiamo questi incredibili tre film, con le loro trame, curiosità e riflessioni inerenti al cast e alla produzione, con un occhio di riguardo ai fumetti da cui traggono ispirazione.
TRAME
Spider-Man è un film del 2002 diretto da Sam Raimi. Basato sui fumetti dell’Uomo Ragno, creati da Stan Lee e Steve Ditko e pubblicati dalla Marvel Comics, il film racconta la storia di Peter Parker, interpretato da Tobey Maguire, che viene morso da un ragno geneticamente modificato, ne acquisisce i poteri ed i sensi da ragno. Peter, dopo la morte dello zio Ben, decide di mettere i suoi poteri al servizio dell’umanità e diventa il supereroe noto come Spider-Man. Nel cast, oltre a Maguire, sono presenti Willem Dafoe, Kirsten Dunst e James Franco, rispettivamente nei ruoli di Norman Osborn, Mary Jane Watson ed Harry Osborn.
Considerato tra i migliori film del genere supereroistico, Spider-Man uscì nelle sale negli Stati Uniti il 3 maggio 2002 con anteprima nazionale svolta il 1º maggio al Tribeca Film Festival, mentre nelle sale italiane il film uscì il 7 giugno 2002, e divenne un successo sia di pubblico che di critica. Con 821 708 551$ in tutto il mondo, il film batté diversi record, diventando il 3° film più visto nel 2002 (dietro a Harry Potter e la camera dei segreti e Il Signore degli Anelli – Le due torri) e, alla sua uscita, il cinefumetto con il più alto incasso globale.
In Spiderman 2 prosegue la storia di Peter Parker, interpretato sempre da Tobey Maguire, che non riesce a conciliare bene la sua vita privata con i suoi doveri di Spider-Man. Contemporaneamente a questi problemi, Peter deve far fronte a una nuova minaccia, il Dottor Octopus, uno scienziato a cui si attaccano quattro braccia meccaniche e inizia a seminare il terrore in giro per la città. Nel cast, oltre a Maguire, sono presenti Alfred Molina, Kirsten Dunst e James Franco, rispettivamente nei ruoli di Otto Octavius, Mary Jane Watson ed Harry Osborn.
La trama che ispirò il film deriva dal numero 50 del fumetto, in cui l’eroe decide di abbandonare il costume di Spider-Man e tornare a una vita normale. Il film uscì nelle sale negli Stati Uniti il 30 giugno 2004, mentre nelle sale italiane uscì il 16 settembre 2004. Venne anche distribuito in IMAX. Alla sua uscita ottenne recensioni molto positive e un incasso globale di 783 milioni di dollari. Inoltre fu l’unico film della saga a vincere un Premio Oscar, per la categoria dei migliori effetti speciali.
Ed Infine Spiderman 3 del 2007 sempre diretto da Sam Raimi con un Peter che deve far fronte alla minaccia di terribili nemici: un simbionte alieno unitosi al suo costume di Spider-Man, il misterioso Uomo Sabbia, vero responsabile della morte di suo zio Ben, e infine Harry, divenuto il nuovo Goblin per vendicare la morte di suo padre per mano di Peter. Nel cast, oltre a Maguire, sono presenti Kirsten Dunst, James Franco, Thomas Haden Church e Topher Grace, rispettivamente nei ruoli di Mary Jane Watson, Harry Osborn, Flint Marko e Eddie Brock.
Basato su una sceneggiatura di Alvin Sargent, la trama della pellicola aveva come idea iniziale quella di mostrare la fallibilità morale di Spider-Man e la sua maturazione completa dopo aver perdonato l’assassino di suo zio Ben. In seguito, a causa delle insistenze del produttore Avi Arad che voleva a tutti i costi inserire Venom nel film l’idea iniziale venne modificata e si aggiunse nella trama il tema riguardo al lato oscuro del protagonista. Questa decisione comportò diverse modifiche alla sceneggiatura, un numero eccessivo di antagonisti, e una trama molto complessa e pasticciata secondo la maggior parte dei critici.
Al momento della sua uscita, il 4 maggio 2007, ha rappresentato il film più costoso della storia del cinema. Rispetto ai precedenti episodi, il terzo film polarizzò la critica, ma in compenso ottenne un incasso globale superiore. Quest’ultimo fattore, convinse il produttore a dare inizio alla produzione di Spider-Man 4, poi cancellato in favore di un reboot totale della saga che prenderemo in analisi in un altro momento.
CURIOSITA’
1 – A caccia di registi
Prima che i diritti cinematografici del personaggio finissero in mano alla Sony. Cme gia vi avevo raccontato nelle recensioni precedenti, c’erano già stati diversi tentativi di portare Spider-Man al cinema, tra cui una sceneggiatura scritta da James Cameron, il quale preferì concentrarsi su altri progetti. Tra i registi considerati per l’incarico ci furono Chris Columbus, M. Night Shyamalan e David Fincher, che fu scartato perché avrebbe preferito saltare le origini dell’eroe e portare sullo schermo la celebre storia della morte di Gwen Stacy. Da notare che sulla lista dei papabili, Raimi – che aveva già avuto dei contatti con la Marvel in passato per un adattamento di Thor – non era proprio presente: lo stesso cineasta ha svelato, in un’intervista concessa a Empire nel 2009, che la Sony accettò di incontrarlo solo dopo che tutti i candidati “seri” rifiutarono l’offerta.
2 – Un cast enormemente modificato
Riuscite a immaginare uno Spider-Man con James Franco nei panni del protagonista, Alicia Witt in quelli di Mary Jane Watson e Nicolas Cage nel ruolo di Norman Osborn? No, non è uno scenario fantascientifico, questi furono veri candidati per le parti principali nel film di Raimi (nel caso di Osborn furono considerati anche John Malkovich e John Travolta), prima che venissero scelti Maguire, Kirsten Dunst (la quale accettò proprio a causa della partecipazione del giovane collega, noto per le sue scelte più indipendenti) e Willem Dafoe. A Franco fu successivamente assegnato il ruolo di Harry Osborn.
3 – Il cameo segreto di Wolverine
Inizialmente era previsto che nel primo film ci fosse un cameo di Hugh Jackman nei panni di Wolverine, e l’attore australiano si presentò sul set a New York per girare la scena in questione, che però dovette essere cancellata perché la Sony non riuscì a stringere un accordo con la 20th Century Fox, che deteneva i diritti cinematografici degli X-Men. Nel secondo episodio c’è invece un simpatico inside joke quando Hoffman propone che l’antagonista di turno venga chiamato Doctor Strange e J. Jonah Jameson risponde che quel nome è già stato assegnato. Dal 1997 al 2000 fu proprio la Sony ad avere l’opportunità di portare al cinema lo Stregone Supremo, prima di restituire i diritti alla Marvel.
4 – questione di fili
Pur essendo generalmente fedele allo spirito e alle storie presenti nei fumetti, lo Spider-Man di Raimi ha provocato l’ira dei fan duri e puri con una piccola modifica relativa ai poteri del personaggio: nel film Peter Parker è in grado di produrre ragnatele organiche con il proprio corpo, e non ha quindi bisogno di inventare una sostanza adesiva e gli appositi lanciaragnatele. Il regista giustificò questa deviazione dicendo che per lui era poco realistico che un adolescente riuscisse a creare qualcosa del genere.
5 – un super eroico Dafoe
Dopo aver avuto la parte di Norman Osborn, Willem Dafoe chiese di poter indossare lui stesso la tutt’altro che comoda armatura di Green Goblin, poiché riteneva che sarebbe stato più convincente girare le scene d’azione con un attore vero anziché con gli stuntmen. Raimi acconsentì e i due andarono talmente d’accordo sul set che durante la pre-produzione di Spider-Man 2 fu lo stesso Dafoe a suggerire che l’ormai defunto Norman tornasse sotto forma di fantasma/allucinazione per tormentare Harry. Inoltre, per fare uno scherzo ad Alfred Molina, fu girato un finto ciak di una scena con Dafoe nei panni di Otto Octavius (questo outtake è visibile nei contenuti speciali del DVD).
6 – schiene di vetro
A un certo punto ci fu il rischio che Maguire non potesse partecipare al secondo film, a causa di problemi alla schiena in seguito alle riprese di Seabiscuit – Un mito senza tempo. La situazione fu risolta, ma come alternativa fu presa in considerazione l’idea di sostituire l’attore con Jake Gyllenhaal, che all’epoca era anche il compagno di Kirsten Dunst. La sequenza in cui Peter si fa male a causa di un malfunzionamento dei suoi poteri e si lamenta del mal di schiena fu aggiunta alla sceneggiatura come inside joke, e la possibile sostituzione divenne oggetto di scherno nella serie televisiva Entourage, dove Vincent Chase viene rimpiazzato da Gyllenhaal nel sequel di Aquaman.
7 – omaggi doverosi
Oltre all’obbligatorio cameo di Stan Lee, fu richiesta la partecipazione di due disegnatori Marvel per due sequenze specifiche nei primi due film: nel primo episodio, le mani usate per la scena dove Peter disegna il proprio costume appartengono a Phil Jimenez, mentre nel sequel i titoli di testa – un riassunto pittorico del capostipite – furono affidati ad Alex Ross, noto per il suo stile iperrealista.
8 – insostituibile Simmons
J.K. Simmons, scritturato nel ruolo di J. Jonah Jameson, è talmente affezionato al personaggio da aver continuato ad interpretarlo vocalmente nella serie animata Ultimate Spider-Man ed essersi proposto per tornare nei panni del burbero editore anche nei successivi reboot (dove finora Jameson è stato assente). La sintonia tra attore e personaggio è talmente perfetta che, a detta dello stesso Simmons, lui viene riconosciuto spesso dai fan pur non avendo nulla in comune con Jonah a livello fisico (l’attore è calvo e senza baffi). Talmente così alta la sua perseveranza da ottenere di nuovo il ruolo di Jameson nell’ultimo film Spiderman far from home.
9 – Nemici ipotetici
Prima che Raimi abbandonasse il progetto, si vociferava che Spider-Man 4 avrebbe mostrato i debutti cinematografici di Lizard (la cui venuta era già stata suggerita nel terzo film) e dell’Avvoltoio, per il quale si parlò ancora una volta di John Malkovich. I due antagonisti sono stati successivamente riesumati per un reboot ciascuno: Lizard è stato il villain principale in The Amazing Spider-Man, mentre l’Avvoltoio apparirà, con le fattezze di Michael Keaton, in Spider-Man: Homecoming. Di recente alcune notizie, probabilmente infondate, raccontano di un Bruce Campbell in lizza per essere Misterio nel fantomatico Spiderman 4 mai realizzato, la smentita è avvenuta dall’attore stesso poco tempo fa all’utima edizione del Comic Con di San Diego.
10 – un finale accorciato
Se siete tra coloro che pensano che Spider-Man 3 abbia troppa carne al fuoco, con tre cattivi usati in maniera piuttosto squilibrata (vedi alla voce Venom), sappiate che anche Alvin Sargent, che ha contribuito alle sceneggiature di tutti e tre i film, la pensa così. In seguito all’aggiunta di Venom, inserito su insistenza del produttore Avi Arad nonostante Raimi non fosse particolarmente affezionato al personaggio, Sargent prese in considerazione l’idea di spezzare il copione in due e usare parte della storia per il quarto film. Tale proposta fu accantonata quando non fu possibile trovare il modo giusto per chiudere in modo soddisfacente il terzo capitolo per introdurre il quarto.
RIFLESSIONI
A mio avviso Raimi , salvo che per l’ultima parte del terzo capitolo, ha gestito tutti e tre i film in maniera impeccabile, mettendoci passione e dedizione, Tobey Maguire è un buon Peter Parker, ma non il migliore, eppure ha un capacità espressiva incredibile, tanto da poter essere così comparabile alla versione classica del giovane liceale preso di mira dai bulli e goffo con le ragazze.
Danny Elfman compone forse una delle più variegate colonne sonore della sua carriera, in tutti e tre i film, a partire dal tema principale a tutte i vari archi narrativi dei film che accompagnano l’evoluzione dei personaggi coinvolti e, naturalmente, evidenziando i loro stati emozionali.
Non ho per nulla gradito l’inclusione di così tanti personaggi antagonisti nell’ultimo capitolo, scelta che ha danneggiato irrimediabilmente tutta la narrazione del film e ciò che vi era stato costruito fin ad allora in fatto di continuity, Venom poteva attendere, Gwen Stacy poteva esser rappresentata diversamente, in generale il film poteva esser fatto meglio.
Di questi film ci rimane il primo vero Spiderman trasposto cinematograficamente dell’età moderna, un assaggio di quello che avverrà o che forse poteva avverarsi, perché se da una parte i film possono considerarsi un successo a livello di qualità, dall’altra vi è stata un altrettanto successo ai botteghini che ha fatto smaniare di ricchezza produttori e investitori che hanno voluto a tutti i costi non lasciar fare alle persone di competenza il loro lavoro, danneggiato tutto il comparto di creazione e sceneggiatura, facendo ammuffire una trilogia che poteva proseguire per molti anni ancora .
Comunque sia andata vale la pena aver citato questa trilogia nella nostra rubrica The Other side of the Marvel perché Raimi ci ha regalato uno Spiderman, che tra alti e bassi, è stato indimenticabile.