The Man from Toronto
Paese di produzione: Stati Uniti D’America Anno: 2022 Genere: commedia, azione Regia: Patrick Hughes Sceneggiatura: Robbie Fox, Jason Blumenthal Casa di produzione: Columbia Pictures Fotografia: Rob Hardy Musiche: Ramin Djawadi Cast: Kevin Heart, Woody Harrelson, Kaley Cuoco, Lela Loren, Ellen Barkin, Pierson Fodè, Jencarlos Canela, Jasmine Mathews
Sinossi di The Man from Toronto
Uno scambio di identità costringe un imprenditore imbranato a collaborare con un famigerato assassino noto come l’Uomo di Toronto nella speranza di salvarsi la pelle.
La pellicola inizialmente doveva uscire nel corso del 2020, purtroppo però a causa dell’emergenza covid la sua uscita è stato rimandata più volte, fino ad arrivare nelle mani di Netflix, la quale ha garantito la sua uscita nel corso di questo 2022.
Durante il procedere dei primi minuti del film, la visione risulta piacevole, numerosi sono i momenti di ilarità che coinvolgono il personaggio di Teddy, con il quale Kevin Hart riesce a dare il meglio di sè sfruttando le classiche caratteristiche della sua tipica ironia, a cui ha abituato i suoi fan da sempre. Divertenti in particolare risultano le sequenze degli interrogatori insieme al compagno Woody Harrelson, i due insieme infatti riescono a palesare a chi guardi una chimica estremamente naturale.
Dunque il film sembrerebbe fare ciò che ci si aspetta dal suo genere di appartenenza, tuttavia con lo scorrere del minutaggio, anche a causa di un montaggio non all’altezza, in quanto genera un dilatarsi fin troppo eccessivo di alcune sequenze, si avverte una sostanziale ripetizione del meccanismo, il quale determina che la risata dello spettatore divenga sempre più forzata, fino a rischiare di sfociare nella noia.
Ciò che si può certamente confermare di The Man from Toronto è che le premesse che danno il via all’azione risultano particolarmente interessanti, il carisma dei suoi personaggi protagonisti e fuor di dubbio, il tutto però si ritrova all’interno di un procedere narrativo forse fin troppo stereotipato e che determina il manifestarsi di un intreccio prevedibile e dai risvolti fin troppo chiari a chiunque mastichi un minimo del genere di commedia d’azione.
Seppur sia da sottolineare il buon lavoro da un punto di vista registico svolto da Patrick Hughes, è incontrovertibile quanto sul lungo periodo il film cerchi in tutti i modi di dimostrarsi avvincente e ricco di momenti iconici, i quali però risultano soltanto degli stanchi tentativi di voler mantenere costante l’attenzione del pubblico, al quale però purtroppo non bastano le costanti ed acute urla di Kevin Hart per restare vigili ed attenti.
Dunque seppur la chimica tra i due attori protagonisti sia indubbiamente l’elemento vincente della pellicola, questo da solo non basta a rendere originale e degna di essere ricordata una visione fin troppo guidata dai classici stereotipi del genere, e che nemmeno tenta, attraverso qualche stanco tentativo, di risultare particolarmente avvincente o stimolante per chi si approccia alla visione.