Ci sono personaggi che si impossessano degli attori che li interpretano. Calarsi in un personaggio è una cosa, ESSERE il personaggio è un’altra cosa. Il primo, più celebre e straziante che viene in mente è Heath Ledger ed il suo Joker in quel Batman – Il cavaliere oscuro (che gli valse un oscar) di Christopher Nolan del 2008. Quel ruolo lo ha devastato, i suoi collaboratori dicevano che non era più lui. Se hai visto il film si percepiva che non stava recitando; i suoi movimenti ripetitivi, lo sguardo, la voce (guardalo in lingua originale, brividi!) erano quelli del folle clown. Per interpretare Max Cady in Cape Fear – Il promontorio della paura del 1991 diretto da Martin Scorsese, Robert De Niro si è calato nel personaggio studiando i reati a sfondo sessuale dei più pericolosi criminali. Questa immersione nei crimini più efferati lo ha scosso a tal punto che sul set lo stesso Scorsese non sapeva se recitava oppure no. Adrien Brody per il film Il Pianista era dimagrito fino a pesare 60 kg e per mesi non è uscito di casa per stare solo, per avvicinarsi alla tristezza e sofferenza del suo personaggio. Daniel Day Lewis è un attore che in ogni suo film diventa il personaggio; ha trascorso sei mesi da solo in un deserto per girare L’ Ultimo dei Mohicani, sul set di Lincoln non parlava con attori di origine inglese per non distrarsi dall’accento del suo personaggio e si faceva chiamare Mr.President, per vestire i panni del “macellaio” in Gangs of New York si vestiva con abiti leggeri (come realmente succedeva all’epoca) e si prese una polmonite.
Robert Pattinson sul set del film The Lighthouse ha avuto problemi simili. L’horror di Robert Eggers (regista di The Witch del 2015), che uscirà negli Stati Uniti il 18 ottobre, mette due guardiani del faro su un’isola lontana e misteriosa del New England nel XIX secolo. I due guardiani in questione sono Willem Dafoe e, appunto, Robert Pattinson. L’attore della saga di Twilight e dell’intensissimo Remember Me del 2010, ha rivelato che per interpretare Ephraim Winslow nella pellicola (scritta dallo stesso regista) è arrivato a compiere gesti estremi e folli per calarsi nel personaggio in maniera adeguata, portando all’estremo il metodo Stanislavskij. Un’ora prima di cominciare a girare, l’attore si sedeva sul pavimento, ringhiando e leccando pozze di fango. Il personaggio di Ephraim è pazzo, disturbato ed instabile; non bastava studiare il copione per interpretarlo al meglio. Inoltre, ha dovuto adattarsi alle abitudini del personaggio che, come sceneggiatura vuole, è solito al consumo esagerato di alcol. In The Lighthouse spesso i personaggi bevono cherosene e bevande alcoliche fatte da loro e Robert Pattinson ha confessato che sul set ha bevuto così tanto da essere completamente incosciente per la maggior parte delle riprese. “Ho passato molto tempo a sforzarmi di vomitare. Mi sono urinato addosso, bagnando i pantaloni”, così ha dichiarato al magazine Esquire.
Anche il regista Eggers all’inizio ha avuto qualche difficoltà ad accettare i comportamenti della star, il quale riteneva il suo l’unico modo valido per ottenere l’interpretazione richiesta. La pellicola è interamente girata in bianco e nero e, vedendo il trailer, sembra una scelta azzeccata che accompagna scene disturbanti ed atmosfere cupe che creano disagio. Tanta è la curiosità per questo lavoro, il cast promette scintille e ci farà emozionare in sala e speriamo anche… spaventare.