E’ ancora tempo di raccontare storie vere che vedono protagonistie vicende accadute durante una guerra. Questa volta non si tratta della Prima Guerra Mondiale come nell’opera 1917, già in profumo di Oscar; si ritorna a parlare del Vietnam e questa volta da un punto di vista differente dal solito. Todd Robinson riesce a portare sul grande schermo storie accadute realmente, come Lonely Hearts, o comunque si ispira a tali eventi tragici come in Phantom, vagamente basato sugli eventi della vita reale che coinvolgono l’affondamento del sottomarino K-129 nel 1968. Era Mio Figlio come ti ho accennato è una storia vera; l’indagine è condotta dal giovane Scott Huffman (Sebastian Stan), che non in veste ufficiale vuole lottare contro la grande macchina della politica americana. Non è un tipico film di guerra (poiché si concentra sulle conseguenze, l’onore di un eroe e quelli che hanno combattuto per lui per oltre 30 anni). La pellicola si concentra sul PTSD, ovvero il Post-Traumatic Stress Disorder, che colpisce i veterani con brutti effetti sui propri amici e familiari. La missione di Huffman è far sì che William Pitsembarger (Jeremy Irvine) riceva la Medaglia d’Onore dal Congresso per i suoi interventi sul campo di battaglia durante la guerra in Vietnam. Il soldato ha portato in salvo molte decine di marines, evitandogli una morte certa; oltre ad aver combattuto una delle guerre più sanguinose che gli Stati Uniti d’America abbiano mai combattuto. I commilitoni di William convinceranno il detective a far parte dell’operazione Abilene affinché il medico riceva i riconoscimenti che gli spettano di diritto. Non riguarda le nazioni, i generali, i cannoni o i carri armati, riguarda le persone. L’ultima misura completa di un dramma che non sembra essere un film di guerra.
Verrà raccontata una storia eroica, di quelle che piacciono agli americani e non solo a loro, perchè chi opera per salvare vite umane nonostante il bombardamento nemico imprime orgoglio a chiunque; una storia che non è stata portata a termine dato che dopo trent’anni il Pentagono inizia un’inchiesta per appurare la possibilità di conferire a Pitsenberger la Medal of Honor, la più prestigiosa decorazione militare, proprio come chiesto dai genitori e da alcuni suoi amici di branda. Se chiudi gli occhi e pensi al Vietnam verrai sicuramente trasportato proprio a quelle scene ed immagini proprie della guerra, prontamente Apocalypse Now viene subito alla mente guardando i primi secondi del trailer; infatti un elicottero viene ripreso mentre si muove a zig zag lungo un fiume melmoso circondato da una foresta a mò di Rambo. La storia reale di William H. Pitsenbarger, soldato, ma soprattutto paramedico, che rifiutò l’ordine di tornare indietro se non senza prima salvare tutti i suoi commilitoni mentre il fiondare di proiettili riecheggiavano in una zona molta calda; il tutto si concluse saltando sull’ultimo elicottero disponibile e lo avrebbe fatto fino a sacrificare la sua stessa vita per loro. Le riprese di Era mio figlio si sono svolte fra Atlanta, Costa Rica e Thailandia; in quest’ultima sono state girate le sequenze ambientate in Vietnam. Il cast è veramente di quelli di prima categoria. Iiniziamo con Jeremy Irvine che interpreta William H. Pitsenbarger, il giovane eroe, mentre il padre ai tempi nostri è Christopher Plummer. Ad impreziosire il team a disposizione di robinson sono: Sebastian Stan, William Hurt, Ed Harris, Samuel L. Jackson, Bradley Whitford. Un pensiero particolare va a Peter Fonda, la sua è stata l’ ultima apparizione sui grandi schermi; Fonda è venuto a mancare nell’agosto 2019. Nelle sale italiane il film uscirà il 5 marzo 2020 distribuito da Notorious Pictures.