Il conflitto finale ha inizio! Gli X-men si trovano ad affrontare la minaccia più grande e distruttiva mai sopraggiunta sul pianeta, la Fenice. Ecco un nuovo appuntamento per la nostra Great saga of the children of atom. Oggi vi sveleremo i retroscena del terzo capitolo della saga mutante della Marvel : X-men – conflitto finale
Ci siamo lasciati con un finale a dir poco “aperto” con x-men 2 si presagiva l’arrivo di un personaggio molto conosciuto a noi accaniti fan dei fumetti che avrebbe sicuramente sconvolto tutto l’universo narrativo dei film presentati fino a questo punto della storia. Avevamo visto Jean Grey soccombere nel tentativo di salvare il resto del gruppo da un’imminente inondazione che stava per travolgere il jet degli X-men, che fine avrà fatto?
Alla fine del film si è potuto intravedere, tra le acque del lago, la sagoma di una fenice, questo presagiva non solo un seguito “garantito” della saga ma anche una netta anticipazione di chi sarebbe stata la prossima nemesi che avrebbero dovuto affrontare i nostri supereroi.
Il personaggio della Fenice (ovvero la saga di fenice nera/Phoenix) fu creato da Chris Claremont e Dave Cockrum nel 1976, pubblicato dalla Marvel Comics. È un’entità cosmica dagli enormi poteri che nel corso della sua plurimillenaria esistenza ha scelto degli esseri di molte specie che la ospitino affinché possa compiere la propria missione (solitamente favorire il progresso evolutivo di alcuni mondi rispetto ad altri); compiuto il proprio compito Fenice torna ad uno stato di quiescenza dentro alla cosiddetta “White Hot Room“, una sorta di luogo remoto nello spazio e nel tempo dove resta in incubazione fino al suo successivo ritorno.
La saga da cui prende spunto il film ha inizio con il numero 129 di The Uncanny X-men del gennaio del 1980 conclusa poi nel 137 dello stesso anno con l’inaspettata (e apparente) morte di Jean Grey. Di ritorno sulla Terra, dopo una missione nello spazio, gli X-Men vengono investiti da una letale tempesta di raggi magnetici provenienti dal Sole, che costringe Jean a mettere al sicuro i suoi compagni dentro alla stiva schermata dello shuttle su cui viaggiano, mentre lei invece lo guida e tenta di mantenere l’integrità strutturale della navicella, attraverso la sua telecinesi. L’impresa, forse al di là delle sue capacità, fece cedere i blocchi psichici imposti su di lei dal Professor Xavier, liberando totalmente il suo potenziale telepatico e telecinetico, fino a trasformarla in un essere di puro pensiero
Trama
Nel film X-Men – Conflitto finale, Ciclope è ancora sconvolto per la morte dell’amata ed in un impeto di rabbia colpisce con i suoi raggi il lago dove era successo. Subito dopo vede Jean davanti a sé, ed incredulo e sconvolto dalla visione si lascia andare alla scoperta che la sua amata sia ancora viva, così i due si baciano, ma si intuisce che ci sia qualcosa di strano.
Più tardi, giunti al lago, Wolverine e Tempesta trovano Jean, svenuta, in un ambiente surreale privo di gravità con molti oggetti sospesi in aria. Di Ciclope invece ritrovano soltanto gli occhiali. Il professor Xavier spiega che Jean non era in grado di controllare la sua enorme potenza (di un mutante di “livello cinque“), e la donna aveva sviluppato una seconda personalità, emotivamente instabile, che si era autodefinita “la Fenice“, in grado di sfruttare un potere pressoché illimitato.
Per impedire alla Fenice di nuocere, Xavier l’aveva sigillata nel subconscio di Jean con dei blocchi mentali, che però sono saltati. Jean si risveglia, e Wolverine, inizialmente scettico, si rende conto che la donna sia effettivamente cambiata e che con tutta probabilità abbia ucciso Ciclope perdendo il controllo di sé stessa. Xavier cerca di riportare Jean alla ragione, mentre Magneto cerca di portarla dalla sua parte, senza rendersi conto dei pericoli a cui va incontro. La Fenice uccide Xavier, disintegrandolo, e decide poi di seguire Magneto.
Scheda Tecnica e Recensione
La regia è di Brett Ratner, il film è uscito nel 2006 ed è stato proiettato per la prima volta in occasione del Festival di Cannes. Hugh Jackman, Patrick Stewart, Famke Beumer Janssen, Ian McKellen e Anna Paquin sono tra gli attori principali.
Il film presenta molte lacune a livello narrativo che non stravolgono la qualità del film ma fanno storcere il naso agli appassionati di fumetti, alcune di queste scelte discutibili sono state l’inserimento di personaggi come Bestia e Angelo divenuti parte integrante del team senza una vera e propria presentazione, soprattutto per il mutante Hank Mccoy che appare in questa vicenda come se fosse già intervenuto nella storia (cinematografica) degli x-men e fosse conosciuto in maniera confidenziale con gli altri membri del team. Altra incongruenza con la saga a fumetti è stato l’utilizzo di Ciclope/James Marsden che appare in questo film per soli 4 minuti e 40 secondi, mentre nella saga a fumetti, è uno dei protagonisti principali.
Riflessioni
Ci tengo sempre a evidenziare come “tassello negativo” delle produzioni Fox di adattamenti Marvel, il continuo cambio di attori per i personaggi nel corso dell’arco narrativo, come i mutanti che vengono presentati nei film precedenti, anche in maniera marginale, per poi non essere più utilizzati, come ad esempio Nightcrawler apparso in X-men 2 e interpretato da Alan Cumming, qui praticamente sparito. Si vocifera che per il mutante era, inizialmente previsto un piccolo ruolo, ma proprio perché era troppo breve, l’attore non ha ritenuto che valesse la pena fare lunghe ore di trucco per poche inquadrature.
Da segnalare anche una totale differenza di caratteristiche e somiglianze con i personaggi del film a confronto con i loro rispettivi avatar cartacei, prima fra tutte Rogue, interpretata da Anna Paquin, che risulta essere esattamente l’opposto della sua controparte nei fumetti.
Altra pecca è stata la scelta di non aspettare Bryan Singer, regista dei primi due film, che decise di non tornare per questo terzo capitolo per l’impegno sul set di “Superman Returns”. Successivamente, la produzione contattò Matthew Vaughn, ma anche lui lasciò il progetto a causa di alcuni problemi personali e lavorativi e venne, così, sostituito da Ratner, e il film ne ha sofferto a livello di dinamismo e fluidità, cosa che Singer ha saputo dare ai film precedenti.
Curiosità sul set riguardano anche Halle Berry che non voleva riprendere il ruolo di Tempesta in questo terzo film, anche perché non era soddisfatta dello spazio dedicatole nei due precedenti capitoli e perché c’era stato anche qualche attrito con il regista Bryan Singer. Tuttavia, dopo la rinuncia del regista e il flop del suo film “Catwoman”(2004), l’attrice accettò, a condizione che fosse dedicato maggiore spazio al suo personaggio.
Il film segna la fine di un ciclo narrativo a livello cinematografico, molti di questi personaggi non li rivedremo più e molti altri verranno reinterpretati da altri attori (solita routine), si è conclusa qui la prima fase di una saga che ha reso gli X-men tra i personaggi più conosciuti e amati nel panorama dei cinecomics. Sebbene il film abbia un finale molto scontato, il pathos e la drammaticità della pellicola rimane comunque di forte impatto e questo rende, nel complesso, questo terzo capitolo un film godibile che intrattiene soprattutto se sei un’amante di questo genere.
Il nostro spazio insieme termina qui, il vostro Capitano Alexander vi saluta e vi invita a seguire, qui tra le pagine di Icrew, tutti i nostri splendidi articoli e recensioni in attesa di ritrovarci fra una settimana esatta con il prossimo capitolo dedicato ai nostri incredibili X-men.
Excelsior!