E’ l’inizio di una nuova saga, gli X-men salutano la vecchia generazione di film e approdano verso un recasting totale dei personaggi
Con X-men First Class vedremo finalmente come si sono svolte le dinamiche che hanno reso possibile la creazione dell’istituto di giovani dotati (mutanti), come si sono formati i primi X-men, ma soprattutto, quali sono state le cause principali che hanno reso eterni rivali Magneto e il Professor X. Inizia un nuovo capitolo della fantastica rubrica The great saga of the children of atom. Allacciate le cinture! Il Capitano Alexander vi condurrà nel cuore di questa grande storia.
Siamo nel 2011, la Marvel studios è in procinto di promuovere uno dei suoi personaggi di spicco che andrà a completare il prologo narrativo che ci condurrà agli Avengers, stiamo parlando di Captain America. La Twenty century fox non vuole starsene con le mani in mano, capisce che è il momento giusto per spingere in sala numerosi spettatori per un nuovo cinecomics, da qui l’idea di riproporre in chiave “moderna” le origini degli X-men, tralasciando in parte quanto si era visto nei film precedenti.
Non ancora assorbita dalla Disney la fox deteneva i diritti cinematografici dei personaggi Marvel legati all’universo dei mutanti, per questo ci tengo a sottolineare che il film in questione non ha in alcun modo legami o riferimenti a nessuna delle produzioni Marvel Studios. Questo ancora per poco, a quanto pare, perché notizie recenti hanno reso note a tutti alcune dichiarazioni da parte di Kevin Fiege, produttore esecutivo della Marvel studios, che ha confermato la presenza dei mutanti nei prossimi film in produzione per le nuove fasi post Endgame. Chiaramente stiamo parlando di un futuro non troppo vicino ma di una conferma ormai definitiva.
Il fumetto
Tornando a noi, dopo questa piccola postilla sulle produzioni future, mi piacerebbe parlarvi di questo film mostrandovi, come sempre, quali sono stati i riferimenti da cui gli sceneggiatori di X-men First Class hanno preso spunto per generare la trama di questo episodio.
Sembra proprio un periodo di recuperi. Non solo il Capitan America cinematografico riacquista la sua dimensione temporale originaria, quella della seconda guerra mondiale: anche il quarto film degli X-men esplora nuovamente le dinamiche del gruppo tipiche degli anni sessanta. Scelta coraggiosa, pensando che sono trascorsi quarant’anni da quando il primo supergruppo non esiste più e che i più giovani, e possibili spettatori, potrebbero restare perplessi. A farla breve questo film, sebbene sia di un’ottima qualità, continua a confermare lo stravagante stravolgimento a livello di narrazione cronologica degli eventi. Eventi che se presi in considerazione in un discorso più ampio della serie cinematografica non ha alcun senso logico e di connessione con i film ambientati negli anni 2000. Ma questa bega temporale verrà sistemata, in qualche modo, nei prossimi film.
Proprio per dare un punto di lettura agevole e comprensivo a tutti i nuovi aspiranti lettori di fumetti, attratti dal voler approfondire tematiche e vicende viste nei film, la Marvel decide di creare una serie a fumetti che narrasse le origini degli x-men ambientandole ai giorni nostri, o quantomeno, in un formato più all’avanguardia sia sotto l’aspetto dei contenuti e sia nelle pregiate tavole perfezionate dalla computer grafica per una resa più accattivante dei disegni e dei colori.
Nulla andrà mai a rimpiazzare, naturalmente, i primi classici volumi firmati da Stan Lee datati 1963, ma per molti nuovi fan della serie e per il bene delle vendite questa risultò una mossa vincente da parte della casa delle meraviglie. Come ho già citato in altri articoli, la popolarità che hanno acquisito i nuovi cinecomics sul mondo ha determinato molte delle scelte effettuate dalle case editoriali, che nel corso di questi anni si sono mosse verso una direzione sempre più familiare allo svolgersi delle vicende mostrate nei film anche per quanto riguarda la continuity nei fumetti, soprattutto nella somiglianza dei personaggi con le loro controparti cinematografiche.
In questi volumi vengono messi in risalto i primissimi membri del famoso gruppo di eroi, da Jean Grey a Ciclope, da Angelo a Bestia ma soprattutto risaltando il rapporto di odio e amore fra il Professor Xavier, mentore e fondatore degli x-men e Magneto, primo e principale antagonista della serie nonché capo della confraternita di mutanti che si oppongono al sogno del professor x, quello di un mondo condiviso con gli esseri umani.
Trama
Il film racconta della giovinezza di due amici che scoprono di avere poteri speciali, Charles Xavier e Erik Lensherr. I due decidono di lavorare assieme, con altri mutanti, contro la più grande minaccia che il mondo abbia affrontato ma l’esito delle loro avventura causerà una frattura tra loro. Il loro allontanarsi l’uno dall’altro è alla base del fatto che lentamente si trasformano in arcirivali con i nomi di Professor X e di Magneto. Il film è ambientato negli anni 60, all’alba dell’era spaziale, l’epoca di JFK. Un periodo storico all’insegna della Guerra Fredda, in cui l’intero pianeta era minacciato dalle crescenti tensioni fra Stati Uniti e Russia. L’era in cui il mondo scoprì l’esistenza dei mutanti.
Piccola curiosità del film: Appena ha saputo di aver ottenuto la parte di Charles Xavier, James McAvoy s’è rasato i capelli a zero. Peccato però che la produzione volesse ambientare il film prima dell’incidente che lo ha reso calvo, sicché l’attore scozzese ha recitato per tutta la durata del film con una parrucca.
Film del 2011 regia di Matthew Vaughn, nel cast James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Kevin Bacon, Rose Byrne, January Jones, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Lucas Till, Alex Gonzalez, Morgan Lily, Jason Flemyng, Caleb Landry Jones, Oliver Platt, Corey Johnson, Glenn Morshower, Matt Craven, Laurence Belcher, Bill Milner, Zoë Kravitz, Demetri Goritsas, James Remar, Rade Sherbedgia, Ray Wise
Un film che mi ha parzialmente soddisfatto. Ho apprezzato molto l’ambientazione e il riferimento storico, a dir poco azzeccati per narrare una vicenda ben connessa con le origini del fumetto. Notevole le interpretazioni di McAvoy e di Fassbender, ma essendo un’amante delle continuity e dei riferimenti ben innestati nella sceneggiatura non ho per nulla gradito il collegamento che si è tentato di fare, soprattutto nella scena in cui appare wolverine (Hugh Jackman), in cui si ha forzatamente creato una connessione con i film precedenti.
Torneremo a parlare di universo mutante la prossima settimana e vi ricordo che proprio in questi giorni arriverà in sala x-men dark Phoenix il terzo capitolo dedicato a questa generazione di X-men, l’episodio finale che concluderà la fase prequel dei nostri supereroi, da ricordare infatti che questo film è ambientato nel 1992 ben dieci anni dopo x-men Apocalipse, cosa ne sarà dei nostri cari amici geneticamente dotati? Lo scopriremo solo leggendo! Un saluto dal vostro capitano!