Il gruppo di mutanti più famoso della storia del fumetto torna alla ribalta nel sequel cinematografico che tutti ci aspettavamo. Arriva X-men 2 protagonista di questo nuovo entusiasmante articolo tratto dalla rubrica Children of Atom. Questo è Icrew Cinema e io sono il vostro Capitano Alexander, pronto a guidarvi nel fantastico mondo dei mutanti Marvel
C’era d’aspettarselo in fin dei conti, che gli eventi scaturiti dal predecessore, sia economici che qualitativi, avrebbero portato la Twenty Century Fox a mettere subito in produzione X-men 2. Come ci preventivavamo tutti, gran parte dello spazio scenico se lo ruba il nostro mitico Wolverine, magistralmente reinterpretato da Hugh Jackman. Di fatti questo episodio rappresenta una sorta di “tuffo nel passato” per il burbero artigliato canadese, che grazie al professor Xavier e i suoi colleghi mutanti riuscirà a scavare nel passato e scoprire alcune dinamiche sconvolgenti che lo ricondurranno alle sue origini.
Ma vediamo subito di capire insieme quali sono stati i fumetti da cui sono stati estrapolati gli elementi che costituiscono la trama di questo film, per farlo aggiungeremo maggiori informazioni importanti sulle origini di questo gruppo di supereroi.
Il fumetto
I creatori della serie si ispirarono alla Doom Patrol, un gruppo di giovani supereroi edito dalla concorrente DC Comics che a causa dei loro superpoteri venivano emarginati proprio come i giovani mutanti della Marvel. Stessa situazione creata per il personaggio di Xavier, fondatore degli X-Men, che corrisponde perfettamente alla figura di Niles Caulder, ingegnere senza più l’uso delle gambe e costretto a muoversi su una sedia a rotelle. Dalla Doom Patrol, Stan Lee crea il suo gruppo abbassando l’età media dei componenti e sostituisce ai poteri ottenuti tramite incredibili incidenti quelli dovuti a mutazioni genetiche. Il tempo premiò le scelte di Lee: gli X-Men ebbero molto più successo della Doom Patrol.
Lee e Kirby lavorarono sulla serie da loro creata per tre anni introducendo personaggi come Magneto, Scarlet, Quicksilver e Toad appartenenti alla prima Confraternita dei mutanti.
Una delle storie che vengono menzionate nel film è quella di Arma-x (Weapon-X) ed è un progetto governativo di ricerca genetica dell’universo Marvel, creato da Len Wein e John Romita Sr. sul numero 181 di The Incredible Hulk. Condotto dal Dipartimento K del governo canadese, ha l’obiettivo di trasformare esseri umani in armi viventi. Il progetto spesso cattura mutanti ed esegue sperimentazioni su di essi per aumentare i loro superpoteri; ha sfornato personaggi noti come Wolverine, Deadpool, Omega Red, Lady Deathstrike e Sabretooth.
L’Esperimento X, vale a dire il brutale processo di fusione dell’adamantio sulle ossa di Wolverine, fu raccontato da Barry Windsor-Smith nel classico graphic novel Weapon X (originariamente pubblicato in Marvel Comics Presents 72/84, nel 1991) e fu in seguito ricondotto al Progetto Arma X.
Grazie a questo espediente viene presentato il personaggio di Stryker. Fanatico e predicatore televisivo William Stryker è un personaggio mosso da un profondo odio per tutto il genere mutante, tanto da essersi spinto fino al massacro di una parte di esso, ed alla modificazione, tramite il progetto Arma X, delle caratteristiche genetiche e fisiche di alcuni di essi. Convinto che dietro la nascita di ogni mutante ci sia l’ombra di Satana, Stryker giunse fino all’omicidio della moglie e del figlio ancora infante pur di risparmiargli una vita segnata dal male. Grazie a una serie di prove di fede a cui fu sottoposto durante l’arco della sua vita, si convinse che Dio gli avesse mandato proprio quel figlio per spingerlo ad adempiere al suo fine ultimo, vale a dire il genocidio completo della popolazione mutante su scala mondiale.
Molteplici scenari incastonati fra loro danno la forma narrativa a questo sequel, non un metodo infallibile, ma convenzionale nel mondo dei cinecomics di quegli anni. Ed cosi pronta la trama di un altro celebre blockbuster di supereroi.
La trama
Il gruppo degli X-Men è di nuovo insieme alla caccia di un mutante assassino che vuole attentare alla vita del Presidente, proprio mentre l’Accademia dei Mutanti è attaccata da ingenti forze militari. L’attacco origina una protesta pubblica nei loro confronti, compresa la rinnovata validità del Mutant Registraction Act, e William Stricker, un militare che si mormora abbia fatto esperimenti con i mutanti probabilmente addirittura con Wolverine è fra i più accaniti supporter dell’applicazione della legge. Stricker presenta nella sua mozione un piano per sradicare i mutanti e dà il via ad un’offensiva nei confronti del palazzo e della scuola dei mutanti. Magneto, fuggito dalla prigione di plastica, stringe un’improbabile alleanza con il Professor Xavier per fermare Strycker. Nel frattempo Wolverine si dirige al nord per investigare sul proprio passato.
Tornano a vestire i panni del professor X, di Magneto e di Jean Grey rispettivamente Patrick Stewart, Ian McKellen e Famke Janssen. Riprendono i ruoli del primo film anche Hugh Jackman che è Wolverine, James Marsden interpreta Ciclope, Halle Berry riprende il ruolo di Tempesta e Brian Cox è il super cattivo William Stryker. Con la regia di Brian Singer. Anno 2003.
Riflessioni
Il film riesce quasi a mescolare bene le diverse trame dei cicli a fumetti da cui prende spunto. Ci sono (ma soprattutto ci saranno) parecchie lacune narrative che non verranno mai definitivamente colmate per quanto riguarda questo film e quelli futuri, di cui parleremo nei prossimi articoli, ma non è questo un problema su cui dover riflettere ora e in questo X-men 2.
Ottimo l’inserimento di nuovi personaggi come Nightcrawler, Iceman e Kolosso (questi ultimi rivedremo anche nei prossimi film) una conferma dichiarata per Wolverine che qui diventa sempre più protagonista. Il film coglie l’occasione per approfondire anche lo strano rapporto “morboso” tra Logan e Jean Grey, riesce a ispezionare lo stato d’animo di alcuni personaggi come Rogue e Tempesta ma soprattutto vengono esaltate le figure di Xavier e Magneto complici di essere interpretati da due mostri della recitazione di fama mondiale.
Il film si conclude con uno spunto estremamente accattivante, quello di una nuova minaccia che sta covando dall’interno del gruppo e che viene manifestata da Jean Grey. Destinata ad attirare a se un’entità alinea dal potere illimitato e riconosciuta con il nome di fenice,questo vi ricorda qualcosa? Il 6 giugno è vicino, data di uscita del prossimo film dedicato agli X-men Dark Phoenix, ripercorreremo insieme la saga della fenice nera con la recensione di X-men conflitto finale.
Il mio invito è quello di ritrovarci qui settimana prossima con un altro importante tassello del cinema ispirato dal mondo dei fumetti, da questa grande famiglia di mutanti pronta a ingrandirsi sempre di più.