Hollywood, lo stuntman Colt Seavers (Ryan Gosling), noto principalmente come controfigura della famosa star d’azione Tom Ryder, rimane gravemente ferito durante un’acrobazia andata storta. Una vita apparentemente appagante che viene stroncata sul più bello, una carriera in salita e un amore nato sul set con l’operatore di macchina Jody Moreno (Emily Blunt). Tutto finisce, Seavers si ritira dagli schermi, dopo 18 mesi di riabilitazione, qualcuno torna a bussare alla sua porta…
La trama
Lo stunt-man del momento Colt Seavers, ombra della stella hollywoodiana Tom Ryder, in una delle sue solite scene d’azione rimane ferito, in circostanze però insolite. Un incidente che gli costa diciotto mesi di riabilitazione, che costringe l’attore a ritirarsi dalla scena, sparendo totalmente nel nulla, anche dalla vita dell’operatore di macchina Jody Moreno, per cui era sbocciato un amore ricambiato tra un set e l’altro. Dalla vita caotica e senza freni di uno stunt-man, tra cadute vertiginose e operazioni d’azione pura, si trasforma e diventa sempre più piatta, vita regolare e un lavoro come parcheggiatore in un ristorante messicano per guadagnare qualche soldo.
Finché un giorno Colt viene contattato dalla produttrice cinematografica di Tom, Gail Meyer, la quale lo informa che Jody sta dirigendo il suo primo film, un’epopea di fantascienza chiamata Metalstorm e chiede a Colt di unirsi alla produzione a Sydney, in Australia. L’ex stuntman, convinto di riconquistare l’amore della sua vita, parte e si unisce alla troupe, prendendo il suo posto come controfigura di Tom Ryder, il quale nel frattempo sembra essere sparito nel nulla.
Tra una ripresa e l’altra, Colt si occuperà di ritrovare la star hollywoodiana coinvolta probabilmente in un rapimento da parte di gente malavitosa con cui aveva intrapreso degli affari. Oltre che a rischiare la vita sul set, tra un esplosione e l’altra, una guerra imminente tra spazio e terra, lo stunt-man dovrà anche salvarsi nella vita reale da una serie di circostanze che lo vedono coinvolto in un omicidio.
The Fall Guy, la recensione
Un film che lascia piacevolmente colpiti, data la trama non banale che si sviluppa su un filone tra drammatico, romantico e azione. Un ciclo di emozioni dall’inizio alla fine, che riuscirà sempre a far riemergere l’attenzione dello spettatore. Al centro la figura dello stunt-man, un ruolo che viene quasi sempre messo in ombra dalla star effettiva dei film, non a caso ricordiamo il lavoro svolto da Quentin Tarantino con C’era una volta a Hollywood, dove Brad Pitt interpreta Cliff Booth controfigura di Rick Dalton ovvero Leonardo Di Caprio, una combinazione che lasciò alquanto sorpresi al tempo data la poca somiglianza tra i due, quasi inesistente in verità, ma nel film funzionò poiché quello che davvero importava al regista era far emergere i caratteri di Hollywood e tra queste anche la figura dello stunt-man a volte fondamentale.
The Fall Guy sceglie Ryan Gosling, magistrale nell’interpretazione di Colt Revers, dopo l’esordio agli Oscar con I’m Just Ken dal film esordio Barbie, l’attore hollywoodiano non ci sorprende quasi più. In questo caso diventa controfigura di Tom Ryder alias Aaron Taylor- Johnson. Un duo che lascia senza fiato, tra colpi di scena e colpi veri e propri, un film sospeso tra un western e un film d’azione con quel pizzico di slapstick comedy in chiave di una lettura molto sommaria.
Il film dentro il film. The Fall Guy diventa quasi un contorno della pellicola che si sta realmente realizzando che è MetalStorm, diretto da Jody Moreno. Una storia sospesa tra finzione e realtà, una mega guerra galattica tra alieni e cowboy spaziali, diciamo una parodia poco velata e a basso costo di Dune di Denis Villeneuve. Una visione interessante che non viene mostrata per la prima volta al cinema, ad esempio in un film di Federico Fellini, Lo sceicco bianco si mostra il set dietro il set, ovvero da una storia reale si intrecciano le riprese di un film, che ha come protagonista Fernando Rivoli (Alberto Sordi) l’eroe di un fotoromanzo molto in voga all’epoca.
La macchina da presa, dentro la macchina da presa, una visione interessante, che lascia un dualismo visivo, molto difficile da gestire alla regia, e David Leitch ci riesce egregiamente, grazie anche all’esperienza in questa categoria cinematografica, reduce dalla co-direzione di John Wick, e da Deadpool 2 (2018), Fast & Furious – Hobbs & Shaw (2019), e l’esordio Bullet Train. Tutti film d’azione, esplosivi impregnati di effetti speciali sorprendenti, accompagnati da trope di spionaggio, inseguimenti automobilistici e scazzottate alla western. The Fall Guy è un prodotto pieno di gag e camei, esempio quella dedicata a Lee Majors ed Heather Thomas, le star di The Fall Guy negli Anni Ottanta.
E il finale? Il film MetalStorm alla fine viene realizzato e presentato in anteprima al ComicCon, e a gran sorpresa appare Jason Momoa, per un cameo di quasi 30 secondi, che prende in mano le redini del film come protagonista a posto di Tom Ryder. Molti parlano di un riferimento alla questione Amber Heard- Johnny Depp, con l’eliminazione dell’attrice da Aquaman 2, di cui è protagonista indiscusso Jason Momoa. Tra ipotesi e certezze, si fa strada però un ottima gag, che conclude in bellezza un film sorprendente, che riesce a racchiudere amore, azione, fantascienza, comicità e un pizzico di drama.
The Fall Guy, è la rappresentazione sporadica di Hollywood, un capitale che investe su persone che diventano prodotti commerciali, proprio come il protagonista del film, inteso come ombra della star Tom Ryder. Una realtà che nel film viene capovolta, poiché la star diventa lo stunt-man, un’ eroe che forse non ci aspettavamo, ma che riesce ad emergere dalla storia e a riscrivere un finale tutto proprio, perché “non è importante come colpisci, l’importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti.” citazione nel film ripresa da Rocky Balboa. Insomma che aspetti? Il film è ancora nelle sale corri a vederlo!