The end of the f***ing world 2 si apre con la storia di Bonnie (Naomi Ackie) una ragazza estremamente pericolosa, cresciuta con le pressioni e le aspettative di una madre anaffettiva e severa, la quale si rivelerà un personaggio chiave della serie.
Non ci girerò intorno, perché non vedo l’ora di rivelarti che…
In questa stagione rivediamo James (Alex Lawther) e non soltanto nei ricordi di Alyssa (Jessica Barden), James è vivo!!! Ma andiamo per gradi. Alyssa e sua madre, vittima dell’ennesimo fidanzato sbagliato di quest’ultima, lasciano l’abitazione in cui vivevano e si stabiliscono presso la zia della giovane. Alyssa è sempre la stessa, ma al contempo è profondamente ed irreversibilmente cambiata. In un certo senso, è come se non avesse mai lasciato la casa dell’uomo che lei e James hanno ucciso. Lavora come cameriera nella tavola calda di sua zia, ha un fidanzato, un sempliciotto di montagna che le vuole bene e che ne accetta l’apatia ed il discutibile caratterino, al punto di cogliere al volo una istintiva considerazione di Alyssa e decidere di sposarla.
James, dal canto suo, è sopravvissuto al colpo di pistola ed ha subìto diversi interventi nonché una lunga e dolorosa riabilitazione, è stato costretto addirittura a reimparare a camminare, ma alla fine ce l’ha fatta ed ha lottato per la vita. Nel corso della degenza, però, è stato persuaso dalla madre di Alyssa a troncare ogni rapporto con sua figlia e a scriverle una rancorosa lettera di rottura definitiva, sicuro che la lettera permetterà alla ragazza che ama di rifarsi una vita. James viene assiduamente coccolato ed incoraggiato da suo padre con cui inizia ad instaurare un bel rapporto, interrotto bruscamente dalla morte di quest’ultimo a seguito di un infarto fulminante. Rimasto completamente solo al mondo, James stringe tra le braccia le ceneri di suo padre e parte alla ricerca di Alyssa con lo scopo preciso di scusarsi per la lettera che le ha scritto e dirle che la ama.
Quando giunge a destinazione, però, scopre che la ragazza è impegnata e decide di non frapporsi tra lei ed il suo attuale fidanzato. Il giorno delle nozze, l’imprevedibile ed incostante Alyssa, lascia il ricevimento organizzato per lei ed il suo neo marito e salta in auto con James per scappare il più lontano possibile da quel posto e da quelle persone. In realtà non sa affatto cosa vuole, non mangia più con appetito o desiderio, non dorme, non sogna e non sorride mai. Soltanto James risveglia in lei emozioni che credeva ormai sopite, svanite. Determinata a tornare sui suoi passi, Alyssa chiede a James di riportarla indietro, ma lungo la strada i due danno un passaggio ad una ragazza intenta a fare l’autostop: Bonnie.
Scopriamo che Bonnie è stata un’innamoratissima e devota fidanzata dell’uomo violento che Alyssa e James hanno ucciso ed è determinata a vendicarlo, uccidendo entrambi. Porta con sé una pistola sempre carica e non aspetta altro che il momento adatto a realizzare il suo intento omicida.
Da questo momento in poi, termino la narrazione e passo a recensirne i vari aspetti, invitando chi non ha guardato la serie a farlo subito e chi l’ha già guardata a commentare con me il finale!
The end of the f *** ing world 2 è un piccolo capolavoro. Una perla rara in un mare di monili tutti uguali, perché sebbene sia giunta al secondo e definitivo capitolo, non compromette e non altera le premesse della prima stagione (che francamente sarebbe stata perfetta anche senza un seguito). Ha il pregio di raccontarci il mondo di Alyssa e James con onestà e quell’amaro sarcasmo di cui, in sostanza, sono pregne le vite di tutti noi. I due hanno condiviso dolori e traumi, faticano a respirare, ma sebbene annaspino, scelgono la vita a costo di provare ancora sofferenza e non lasciano alla depressione il sopravvento, sono però necessari l’uno all’altra e si completano a vicenda. Il loro rapporto è speciale e raccontato magnificamente, la recitazione di Alex Lawther (che sembra il figlio segreto di John Hannah) e Jessica Barden è addirittura migliorata dall’esperienza della prima stagione e al loro fianco, merita una menzione speciale Naomi Ackie, davvero talentuosa. Le musiche sono semplicemente perfette, una selezione di pezzi rock-folk che è già diventata una delle mie playlist preferite. Splendida fotografia e dialoghi fantastici, ricchi di black humor nella sua accezione più alta.
L’ho divorata, gli otto episodi sono scivolati via senza che me ne accorgessi e devo dire di aver provato anche un senso di malinconia quando li ho terminati, soprattutto perché le vicende di Alyssa e James si concludono qui. Ma non escludo di vederla tutta ancora una volta, fin dall’inizio, fin da quel ‘Sono James, ho 17 anni e credo di essere psicopatico‘.