Da quando è stata annunciata l’anteprima di The Beast a Lucca, ho subito segnato l’appuntamento nella mia agenda, evento focale della mia avventura toscana quest’anno: in una giornata all’insegna dei film, dalle 13:30 al Cinema Centrale ho avuto il piacere di ascoltare l’intervista al regista Bertrand Bonello da parte di Simone Soranna e Lorenzo Ceccotti. La proiezione in lingua originale è stata anticipata anche da un video ringraziamento dell’attore coprotagonista George Mackay che ha sottolineato di essere molto legato a livello personale a questo film.
Da The Beast prima della visione mi aspettavo un maggior accento sul rapporto con l’intelligenza artificiale; ho trovato un film un po’ lungo, ma interessante, che parla del ripetersi dei sentimenti tra due persone in tre diverse epoche. Ricordiamo che quest’anteprima ha seguito quella di The Substance di Coralie Fargeat negli eventi organizzati da I Wonder Pictures e la piattaforma Iwonderfull all’edizione 2024 di Lucca Comics & Games.
Oltre ad altri eventi, come la presentazione del libro illustrato Snot and Splash – Il mistero dei buchi scomparsi, I Wonder Pictures, in collaborazione con Lucca Crea e con il proprio partner produttivo All At Once, ha iniziato le riprese del primo dei quattro film che esploreranno il fenomeno Lucca Comics & Games e li distribuirà in sala e su Iwonderfull. Vediamo insieme il trailer di The Beast, al cinema dal 21 novembre:
Trama di The Beast
Nella Parigi del 2044 l’intelligenza artificiale ha sostituito gli esseri umani in ogni campo e le emozioni sono ormai viste come una minaccia. Gabrielle (Léa Seydoux) e Louis (George MacKay) sentono di conoscersi senza essersi mai visti e si sottopongono a un procedimento per “ripulire” il loro DNA dalle emozioni superflue, rivivendo le loro vite precedenti da amanti sfortunati: nel 1910, come membri dell’alta società parigina della Belle Époque all’alba della storica alluvione della Senna, e nella Los Angeles del 2014, dove lei è un’attrice in ascesa e lui un misogino che ne diventa ossessionato.
È arrivato il tempo di The Beast
Il 21 novembre uscirà finalmente al cinema il nuovo film di Bonello, dopo più di un anno dalla sua presentazione alla 80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il 3 settembre 2023, dov’era in concorso per il Leone d’oro. Prima di essere un argomento importante nella trama di The Beast, il tempo ha caratterizzato anche la storia del progetto del film.
Il cineasta francese ha iniziato a scrivere la sceneggiatura nel 2017 scegliendo Léa Seydoux e Gaspard Ulliel come protagonisti, dopo averli diretti in Saint Laurent (2014). L’inizio delle riprese è stato rimandato di oltre un anno a causa dello scoppio della pandemia di COVID-19 in Francia fino all’aprile del 2022; ma a tre mesi dall’inizio delle riprese, la produzione si è dovuta fermare di nuovo per l’incidente mortale di Ulliel il 19 gennaio 2022.
Non volendo creare paragoni, il produttore e regista di The Beast ha scelto un attore non francese per sostituire Ulliel: l’ottimo attore inglese visto in 1917, George MacKay, ha imparato il francese per la sua parte e ha recitato nella sua lingua madre solo nel primo episodio del film. Per rappresentare il personaggio di Louis nel 2014 Bonello si è ispirato ad Elliot Rodger, il perpetratore del massacro di Isla Vista, riprendendo intere parti del suo videomessaggio-manifesto. La sua visione del futuro del 2044 è diversa dalle altre storie di fantascienza:
«la fantascienza mostra perlopiù strutture iper-moderne e sofisticate o paesaggi post-apocalittici: tutto è nuovo o tutto è distrutto […] [ma] in vent’anni, la maggior parte degli edifici in cui viviamo sarà ancora lì. […] Quindi, ho preso un mondo normale e, invece di aggiungere, ho sottratto. Niente automobili, nessuno per strada, niente internet».
Bertrand Bonello ha liberamente preso spunto dalla novella La bestia nella giungla di Henry James soprattutto per la parte della storia che si svolge nel passato in Francia; poi la storia di The Beast (La Bête) si dirama su tre binari paralleli nel tempo che si uniranno nei ricordi di vite passate. Il regista francese ha scritto la sceneggiatura insieme a Guillaume Bréaud e Benjamin Charbit e sin dal primo frame cerca di criticare la tecnologia che ci circonda: dall’uso di effetti speciali nel cinema all’esasperato ricorso al QR qode nella vita quotidiana.
“C’è una sola bambola, abbastanza neutrale, così da piacere a tutti“: l’oggetto che più ricorre in questa storia è un giocattolo prodotto prima artigianalmente, poi in serie, infine diventato quasi umano, un robot appunto. A contrapporsi alla bambola troviamo la superba attrice protagonista Léa Seydoux: il suo viso esprime ogni emozione che il suo personaggio davvero prova, riuscendo a farci immergere nella sua paura o a provare i suoi stessi dubbi.
Nell’intervista che ha preceduto l’anteprima a Lucca di The Beast il regista ha descritto la divisione dei formati e dei generi nel film:
“Oltre a un mix di epoche c’è stata proprio la volontà di fare un mix di generi, quindi non compartimenti stagni, non solo fantascienza, non solo melodramma, ma tutto mischiato. Poi abbiamo riflettuto a come montare queste epoche insieme, la decisione è sta presa: il presente nel 2044 e rappresentava un formato quadrato, poi siamo andati verso un formato 1,85:1. Abbiamo deciso di girare le scene del 1910 in 35 millimetri e le parti di Louis del 2044 e del 2014 in digitale.”
Oltre alla regia, alla sceneggiatura e alla produzione, Bertrand Bonello si è dedicato anche alle musiche del film con Anna Bonello, cercando di amalgamare tutti gli aspetti della sua opera per renderla unica agli occhi del pubblico. Infine, The Beast risulta un film stratificato, molto interessante, ma a tratti un po’ complicato e lungo da seguire.