Tempo d’attesa è il nuovo film di Claudia Brignone e sarà al cinema dal 9 marzo, partendo la distribuzione proprio da Napoli, dov’è ambientata la vicenda: “Sotto l’ombra di una magnolia nel cuore di un parco di Napoli, un gruppo di donne si riunisce per condividere pensieri, emozioni e dubbi nel diventare madri. Sono accompagnate da Teresa, un’ostetrica che le guida in un viaggio di ricerca e trasformazione, in un mondo dove ogni giorno il ruolo della donna e il suo immaginario stanno cambiando. Così come il modo di vivere la maternità”.

Prodotto da Altara Films e Amarena Film con Rai Cinema, con il supporto di FCRC e Regione Campania, MFN-Milano Film Network e con il contributo dell’associazione premio Greencare e di Euphorbia-cultura del paesaggio, Tempo d’attesa è in concorso per il “Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2025” per il miglior film documentario.
Sedute in cerchio sotto la chioma generosa di una magnolia nel parco del Bosco di Capodimonte, future madri e Teresa si raccontano: le voci si intrecciano, i dubbi si fanno eco, e le paure trovano spazio per trasformarsi in forza condivisa. Sono loro le protagoniste di Tempo d’attesa, il documentario di Claudia Brignone, che arriva al cinema dal 9 marzo, dopo numerosi premi e partecipazioni a festival nazionali e il tour del film toccherà Napoli, Roma, Milano, Torino, Mantova, Genova, Pordenone, Palermo e altre città presto annunciate.

La prima data di Tempo d’attesa sarà domenica 9 marzo a Napoli, alle 11 al Multicinema Modernissimo, con la regista e le protagoniste del film, con l’ostetrica Teresa De Pascale, i ginecologi Agostino Menditto e Neri Stella, ginecologo, Nunzia Petrecca, amministratore delegato di Euphorbia srl, in dialogo con Gina Annunziata, Accademia di Belle Arti di Napoli.
Attraverso le loro storie, le donne del cerchio offrono uno sguardo su un cambiamento epocale in cui la maternità diventa una lente per osservare la condizione femminile e riscriverne bisogni e desideri. Tempo d’attesa le segue non solo nei loro momenti collettivi, ma anche nella loro intimità: durante le visite e i parti, nei primi attimi in cui la nascita ridefinisce la loro identità. Tra questi frammenti di vite, il documentario intreccia una riflessione profonda sul diventare madre e sul bisogno sempre più urgente di fare comunità.

Tempo d’attesa non è soltanto il racconto di un’esperienza condivisa di preparazione al parto, ma un’esplorazione su cosa vuol dire oggi per le donne mettere al mondo dei figli. La regista Claudia Brignone, a proposito dell’esperienza personale che l’ha portata tra Teresa e le altre donne ha raccontato:
“Quando ho scoperto di essere incinta mi sembrava che tutti avessero un’opinione e una verità sulle cose giuste da fare. Mi sentivo indirizzata su una traiettoria che avevano deciso altri per me: frutto di consuetudini, pratiche standardizzate, scelte già compiute, pensieri e desideri fermi nel tempo.
Mi sono chiesta se ci poteva essere un altro modo più personale, per affrontare il totale sconvolgimento che stavo attraversando e soprattutto se potevo condividerlo con chi come me stava vivendo quell’esperienza. Il film vuole essere una riflessione su cosa significhi oggi diventare madri e sulla necessità profonda di ridefinirci come donne nella nostra società.”

In Tempo d’attesa si affronta un tema oggi al centro di una profonda trasformazione, la maternità in Italia. Il tasso di natalità è in costante calo: nel 2023, secondo l’Istat, si è registrato un nuovo minimo storico con poco meno di 380.000 nascite, in calo del 3,4% dall’anno precedente, segnale di una crisi demografica senza precedenti. A questa situazione si aggiungono le difficoltà che molte donne incontrano nel conciliare la scelta di diventare madri con le esigenze della vita lavorativa e personale.
Le disparità di genere continuano a rappresentare una barriera significativa: le donne in Italia guadagnano mediamente il 5,6% in meno rispetto agli uomini (dagli ultimi dati Istat sul gender pay gap) e affrontano spesso discriminazioni sul luogo di lavoro, come la penalizzazione professionale e salariale legata alla maternità. La mancanza di politiche di sostegno adeguate, come l’insufficienza di servizi per l’infanzia, congedi parentali equi e orari flessibili, contribuisce a rendere complesso il bilanciamento tra carriera e vita familiare.

Tuttavia, negli ultimi anni si osserva un crescente bisogno di ripensare il ruolo della maternità e della genitorialità, con l’emergere di spazi di confronto e riflessione più inclusivi e comunitari. Tempo d’attesa ha vinto il Premio speciale della Giuria del 41° Torino Film Festival, la Menzione speciale della giuria ed il Premio Scuole al Sole Luna Doc Film Festival, è stato premiato come Miglior documentario italiano al Festival DocuDonna. Ha poi partecipato al Festival Molise Cinema, Trieste Film Festival, Bolzano Film Festival, Festival di Trevignano, Festival Laceno D’oro e Europa Cinema al Femminile.
Tutte le date delle proiezioni speciali di Tempo d’attesa
9 marzo
NAPOLI Multicinema Modernissimo, ore 11.00
FOLLONICA Cinema Tirreno
12 marzo
NAPOLI Cinema Posillipo, ore 20.30
13 marzo
MANTOVA Cinema Mignon, ore 21.00
14 marzo
TREVIGNANO (RM) Cinema Palma, ore 18.30
ROMA Cinema Don Bosco, ore 18.30
18 marzo
ROMA Cinema Troisi, ore 11.00
19 marzo
MERANO (BZ) Docu.emme, Centro per la Cultura, ore 20.30
24 marzo
TORINO Cinema Massimo, ore 18.00 e 20.30
26 marzo
GENOVA Cinema Nickel Odeon, ore 21.15
MILANO Cinema Beltrade, ore 19.00
27 marzo
MILANO Cinema Anteo, ore 19.30
30 marzo
MASSA MARITTIMA Cinema Goldoni, ore 16.00
2-6 aprile
PORDENONE Cinema Zero
3 aprile
PALERMO Corrente ex Cinema Edison
13 aprile
CHIOGGIA (VE) Cinema Don Bosco “Verso Laguna Sud”
15 aprile
MEZZAGO (MB) Cinema Bloom
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