Nessuno se lo aspettava, ma purtroppo è successo. Anche Stranger Things ha subito il duro colpo dello sciopero degli sceneggiatori, uno sciopero che è iniziato il 2 maggio e non ha intenzione di fermarsi e che ad oggi tiene sotto scacco numerose produzioni hollywoodiane. Nei giorni scorsi i fratelli Duffer, registi della serie, hanno rilasciato una dichiarazione in cui esprimono il loro appoggio alla Writer Guild of America, specificando che l’attesa non sarà breve.
Stranger Things 5: Il messaggio dei Duffer
Qui parlano i Duffer, la scrittura non si ferma quando iniziano le riprese.
hanno scritto i fratelli Duffer in un post su Twitter.
Anche se siamo entusiasti di avviare la produzione con il nostro fantastico cast e la troupe, non è possibile durante questo sciopero. Speriamo che venga raggiunto presto un accordo equo in modo da poter tornare tutti al lavoro. Fino ad allora, passo e chiudo.
Duffers here. Writing does not stop when filming begins. While we’re excited to start production with our amazing cast and crew, it is not possible during this strike. We hope a fair deal is reached soon so we can all get back to work. Until then — over and out. #wgastrong
— stranger writers (@strangerwriters) May 6, 2023
Già per la quarta stagione di Stranger Things i fan hanno dovuto attendere tre anni prima di poterla vedere su Netflix e i fratelli Duffer gli avevano rassicurati sul fatto che non avrebbero aspettato molto per l’uscita della quinta, ma certe cose non si possono prevedere. Adesso è sicuro che la nuova ed ultima stagione di Stranger Things allungherà l’uscita ben oltre i primi mesi del 2024.
Le ragioni dello sciopero
Esattamente il 2 maggio 2023, la Writers Guild of America (l’associazione che rappresenta a livello sindacale gli sceneggiatori negli Stati Uniti) ha indetto uno sciopero generale lamentandosi delle indecenti condizioni alle quali gli sceneggiatori, in special modo quelli delle serie tv, sono costretti a subire e sottostare.
Oramai il mondo dell’audiovisivo si muove ad una velocità spaventosa e ciò si nota dalla quantità di serie tv che ogni anno servizi di streaming come Netflix, Prime Video e Disney+ fanno uscire sulle loro piattaforme, ma forse non tutti sanno che dietro a queste serie ci sono centinaia di scrittori che, nascosti nell’ombra, scrivono pagine e pagine di scene in attesa che il produttore di turno le approvi.
Molto spesso le piattaforme chiedono le sceneggiature di tutte le puntate ancor prima di ordinare la serie, pagando però gli sceneggiatori il minimo sindacale non avendo la certezza del risultato. In più ogni sceneggiatore lavora singolarmente ad ogni serie e questo porta loro ad occuparsi esclusivamente di quella abbandonando ulteriori progetti, un vero e proprio sfruttamento.
I sindacati al momento hanno chiesto anche aggiustamenti sulle tutele lavorative, come un numero minimo di settimane lavorate a episodio o un numero minimo di autori che collaborino nella scrittura della serie. Vengono chieste anche tutele per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, visto che il timore più grande è che nei prossimi anni alcuni tipi di scrittura vengano demandati all’AI.