Presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, dal 14 novembre Europictures distribuirà in tutte le sale Stranger Eyes di Yeo Siew Hua. Secondo lungometraggio dell’autore singaporiano, la pellicola è stata la prima, proveniente da Singapore, a partecipare alla competizione internazionale, riuscendo a raccogliere un vasto bacino di consensi tra pubblico e critica. Il film è una co-produzione tra Singapore, Taiwan, Francia e Usa che vede tra i produttori anche l’italiano Stefano Centini.
Nel cast, un repertorio di nomi di spicco nel panorama taiwanese: Wu Chien-Ho, Lee Kang-Sheng (attore feticcio di Tsai Ming-Liang, Leone d’Oro a Venezia 51 con il film Vive l’Amour), Anicca Panna e Vera Chen. In Stranger Eyes, dopo la scomparsa della figlia di un anno, una giovane coppia inizia a ricevere strani DVD che contengono i video della loro vita quotidiana ripresa in ogni momento della giornata: dalla spesa al supermercato ai momenti più intimi, tutto è nell’occhio della telecamera: la famiglia comincia a sgretolarsi quando i filmati iniziano a mostrare i segreti più nascosti.
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Stranger Eyes: un thriller psicologico sul voyeurismo
Tantissimi film, nel corso del tempo, hanno fatto del voyeurismo il perno dove battere il ferro e modellarne la visione: il maestro Hitchcock, come Dario Argento o il più recente Gaspar Noé. Tutti autori che fanno del cinema il principio primo da cui partire nella riflessione della visione, di se stessi e degli altri. Stranger Eyes appare più didascalico e strettamente legato alla logica contemporanea, quella di Singapore, in particolare, in cui i cittadini sono costantemente sorvegliati dalle telecamere pubbliche.
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“Dopo la pandemia, il discorso sulla sorveglianza si è spostato silenziosamente dal tema della libertà a quello delle responsabilità sociali” – afferma il regista Yeo Siew Hua – “Quando abbiamo smesso di discutere delle intrusioni nella privacy? Cosa significa esistere soltanto come un’immagine da percepire? Vediamo davvero le persone non come modelli o stereotipi, ma come esseri umani con storie, istinti e fantasie? E in che modo la percezione degli altri riflette le nostre azioni attraverso questi atti di voyeurismo? Perché, come sappiamo, ciò che si vede non può non essere visto”.
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Stranger Eyes, dove abbiamo già visto Yeo Siew Hua
Era il 2018, pochi anni prima della pandemia che avrebbe così tanto permeato il lavoro dell’autore singaporiano, a Locarno Yeo Siew Hua presenta A Land Imagined conquistando il Pardo d’Oro. Definito come un noir sfuggente e ipnotico: A Land Imagined è stato elogiato dalla critica per il magistrale uso della macchina cinematografica da cui si evidenzia un chiaro intento stilistico. Nel film premiato a Locarno, un operaio edile solitario proveniente dalla Cina scompare a Singapore. Ancora una volta, quindi, la città, la metropoli è protagonista: sboccia quindi una dolce analogia con l’anima di un paese in transizione.