Regia: Jon Watts; sceneggiatura: Chris McKenna, Erik Sommers; fotografia: Mauro Fiore; costumi: Sanja Milkovic Hays; musiche: Michael Giacchino; interpreti: Peter Parker / Spider-Man (Tom Holland), Michelle “MJ” Jones (Zendaya), Stephen Strange (Benedict Cumberbatch), Ned (Jacob Batalon), Harold “Happy” Hogan (Jon Favreau), May Parker (Marisa Tomei), Max Dillon / Electro (Jamie Foxx), Otto Octavius / Dottor Octopus (Alfred Molina), Flint Marko / Uomo Sabbia (Thomas Haden Church), Curt Connors / Lizard (Rhys Ifans), Norman Osborn / Goblin (Willem Dafoe), J. Jonah Jameson (J. K. Simmons); produzione: Kevin Feige, Amy Pascal; Compagnia di produzione: Marvel Studios, Columbia Pictures, Pascal Pictures; paese di produzione: Stati Uniti d’America-2021; durata: 148’.
Spider-Man: No Way Home batte ogni nemico e ogni aspettativa
La mia esperienza cinematografica è particolarmente legata alla saga di Spider-Man: il primo film che vidi al cinema è stato Spider-Man nel 2002 e da lì è nata la mia passione per il cinema, i cinecomic e i supereroi in generale. Inutile dire che Tobey Maguire, con la sua trilogia, è entrato pienamente nel mio cuore, ma non disprezzo gli altri Peter Parker che si sono susseguiti al cinema. Probabilmente finora il miglior film dedicato al personaggio creato da Stan Lee e Steve Ditko era, però, Spider-Man: Un nuovo universo (recupera la recensione per conoscerne i motivi). Verso Spider-Man: No Way Home nutrivo curiosità, attesa, ma anche preoccupazione per il “finale” di una saga molto amata.
Queste preoccupazioni sono svanite sin dalla prima parte del film, quando l’epicità dei Marvel Studios ha incontrato la storia della saga di Spider-Man portata al cinema da Sony. Una collaborazione con alti e bassi nel tempo, ma capace di portare ottimi frutti, a partire dall’introduzione dell’Arrampicamuri negli Avengers fino allo spettacolare Spider-Man: No Way Home. Quest’operazione si è dimostrata una grandiosa mossa di marketing, che ha portato al cinema vecchie e nuove generazioni di fan: già dalle prevendite si sono registrati record di prenotazioni, con siti completamente affollati da utenti e sale finalmente piene di appassionati.
Il record d’incassi per Spider-Man: No Way Home inizia dal giorno d’esordio, il 15 Dicembre, con 3 milioni di euro in 600 cinema: un risultato straordinario che segna la miglior apertura di sempre in Italia per Sony Pictures, il miglior debutto di tutti gli Spider-Man e anche il miglior primo giorno di sempre per un film di supereroi non corale (anche se non lo definirei proprio “non corale”). Thomas J. Ciampa, Senior Vice President di Warner Bros. Entertainment Italia ha dichiarato entusiasta:
«Un esordio straordinario per il supereroe più amato di sempre che conferma ancora una volta, in un momento complesso come quello che stiamo vivendo, la grande voglia di cinema e l’unicità dell’esperienza in sala che riesce con la sua magia a trasportare le persone nelle storie, in un modo che non conosce eguali. Sono certo che, con il Natale alle porte, questo debutto sia solo il primo miglio di una lunga corsa che ci vedrà protagonisti verso un incredibile risultato finale».
E Spider-Man: No Way Home davvero si dimostra incredibile: durante la visione non riuscivo a credere ad alcune scene, qualcosa che noi fan avevano sempre sognato e richiesto e ora è stato davvero realizzato. Tra le urla quasi da stadio dei fan increduli, ho ricordato le grandi atmosfere in sala vissute per Avengers: Endgame, ma in questo caso si tratta di una conclusione diversa: la fine della prima trilogia del supereroe di Tom Holland, ma anche della storia cinematografia di Spidey, iniziata 20 anni fa; e aggiungo solo che si tratta della fine della trilogia per chi non ha mai avuto un terzo film, ma anche per chi già ne ha preso parte.
Il citazionismo rappresenta sicuramente uno dei migliori elementi di Spider-Man: No Way Home, non solo con i tanti personaggi, ma anche con gli arrangiamenti musicali della colonna sonora di Michael Giacchino che ricordano alcune scene dei vecchi film. Ciò non sfocia nel fan service in quanto è tutto ben costruito; come le reazioni dei vari personaggi nei tre atti della pellicola, che si mostrano naturali per le situazioni incredibili che accadono (per esempio, le reazioni dei professori e dei compagni di Peter Parker quando tutto il mondo scopre la sua identità da supereroe). La sceneggiatura di Chris McKenna e Erik Sommers si perde leggermente nel secondo atto per poi diventare indimenticabile nel finale.
Inoltre, si tratta in generale di un ottimo film che ha conquistato ancheil consenso della critica con il 99% di punteggio su Rotten Tomatoes: “Un sequel di Spider-Man più grande e più audace, No Way Home espande la portata e la posta in gioco del franchise senza perdere di vista il suo umorismo e il suo cuore”. La fluida e nitida regia di Jon Watts, gli effetti speciali, la storia ricca di colpi di scena e lo spettacolare cast contribuiscono al risultato.
Tra gli attori presenti in Spider-Man: No Way Home vorrei soffermarmi sul grande ritorno di Willem Dafoe nei panni di Nomran Osborn/Goblin: a 66 anni l’attore si dimostra ancora un villain feroce e crudele nelle battaglie; la sua interpretazione del doppio personaggio è sublime, il suo sorriso innocente da Norman e il suo ghigno perfido di Goblin non si dimenticheranno facilmente. Devo ammettere che spero ritorni nel MCU perché rappresenta il miglior villain dell’universo Sony e anche uno dei migliori di quello dei Marvel Studios.
Infine, il grande protagonista di Spider-Man: No Way Home è finalmente Tom Holland. In quest’ultimo film mi ha finalmente convinto: il suo Peter Parker non è più influenzato da un mentore, poiché con Doctor Strange (Benedict Cumberbatch) non ha lo stesso rapporto instaurato con Tony Stark (Robert Downey Jr.) o inizialmente con Mysterio (Jake Gyllenhaal); Peter decide di non seguire consigli e di agire secondo la propria volontà sia nel bene sia nel male rendendosi conto di ciò che vuol dire “da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Il suo personaggio ha finalmente una storia d’origine, diventa Spider-Man, il supereroe con superproblemi creato dal Sorridente nel 1962.
Spider-Man: No Way Home rappresenta il culmine del romanzo di formazione del supereroe cinematografico, che negli anni ha avuto diversi interpreti e ha visto la sua fama aumentare sempre di più; in particolare notiamo la piena maturazione del personaggio di Tom Holland, capace di insegnarci che bisogna sempre concedere una seconda occasione e avere fiducia nelle persone.
P.S.: Un vero fan resta in sala fino alla fine perché ci saranno grandi sorprese per i prossimi film del MCU e di Spider-Man, di cui è già in lavorazione il primo capitolo di una nuova trilogia.