La colonna sonora di V per Vendetta: il vintage di qualità per accompagnare un’inflessibile visione del futuro.
Benvenuti in questa nuova rubrica che collega idealmente iCrewPlay ed iCrewSing. In questi articoli infatti uniremo cinema e musica, analizzando le colonne sonore di film e serie TV. Perché spesso una soundtrack adatta e di qualità può trasformare un ottimo film in un vero e proprio capolavoro.
Iniziamo da un film che già abbiamo raccontato, una pellicola del 2005 diventata letteralmente di culto e dalla colonna sonora ricca e bellissima: V per Vendetta.
La storia è ambientata in un Regno Unito futuristico e distopico, una società totalitaria, militarizzata e repressiva. A questo sistema si oppone un misterioso individuo, V, un rivoluzionario giustiziere con il volto sempre coperto dall’iconica ed ormai celeberrima maschera di Guy Fawkes.
La composizione e la direzione della colonna sonora del film sono opera per intero del compositore italiano Dario Marianelli, Premio Oscar per “Espiazione” e svariate nomination all’attivo per capolavori come “Orgoglio e pregiudizio”, “Anna Karenina” e “L’ora più buia”. Oltre alle composizioni originali, ci sono due stupende tracce di musica classica (l’Ouverture 1812 di Čajkovskij e la quinta sinfonia di Beethoven) più alcuni brani molto conosciuti e bellissimi. Tra gli altri basta ricordare pezzi di storia della musica come “Cry me a river” di Julie London, la celebre “The girl from Ipanema” e “Corcovado” entrambi con Stan Getz, Astrud Gilberto e João Gilberto. Ma il brano di cui ci occuperemo è un altro, la canzone che accompagna i titoli di coda: “Street fighting man”
È una delle più belle (anche se non tra le più famose) canzoni dei Rolling Stones, definita la loro canzone più “politica”, nonché al 295º posto nella lista delle migliori canzoni di tutti i tempi. Pur essendo del 1968, non poteva esserci brano più adatto a chiudere un film sulla lotta al lato oscuro del potere. Una canzone che nasce in seguito ad una grande manifestazione a Londra contro l’appoggio dell’Inghilterra alla guerra in Vietnam, a cui assiste Mick Jagger. Da quell’esperienza nasce “Street fighting man”, da una parte una vera e propria chiamata alla rivoluzione
“…è giunta l’estate ed è il momento giusto per combattere in strada…”
“…griderò e urlerò, ucciderò il re, inveirò contro tutti i suoi servitori…”
dall’altra l’amara constatazione che probabilmente anche la lotta è inutile
“…cosa può fare un povero ragazzo, fuorché cantare in un gruppo rock?
Perché in questa Londra addormentata non c’è posto per un guerriero di strada…”
Inoltre i versi “I’ll shout and scream, I’ll kill the king” la fecero immediatamente bandire da tutte le radio.
Una canzone che ha fatto storia, in pieno stile Rolling Stones: psichedelica, pressante e coinvolgente con i suoi accordi di chitarra improvvisi e molleggiati e la sua batteria tremenda e bizzarra.
Insomma un connubio perfetto tra due cult del cinema e della musica.