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Solo per una notte. Una donna libera al bivio della propria vita

Un amore può cambiare le prospettive di un'intera esistenza?

Alberto Galeno 6 mesi fa Commenta! 5
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Solo per una notte (Laissez-moi, 2023) è un film di Wanted Cinema, che è lieto di presentarlo nei cinema italiani dal 12 dicembre, primo lungometraggio scritto e diretto da Maxime Rappaz.

Solo per una notte. Una donna libera al bivio della propria vita

Il talentuoso ed esordiente regista dirige l’attrice francese Jeanne Balibar in una storia intensa e sensuale, di una donna, e allo stesso tempo di una madre, alla ricerca di un disperato equilibrio tra questi due delicatissimi ruoli. Il film ritrae la sua protagonista in un momento cruciale della vita in cui il tempo che si ha ancora da vivere è più breve rispetto al tempo già trascorso: un momento che può sorprendere, e in cui si può sentire il bisogno di fare un cambiamento importante nella vita.

Solo per una notte. Un’estate per scegliere il proprio futuro

Così il regista descrive, in poche parole, il suo primo film Solo per una notte:

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“La storia dell’emancipazione di una madre devota, di un’amante esigente, di una donna ispirata dall’amore, una donna che ci permette di entrare nel suo mondo per la durata di un’estate”

Infatti, il momento in cui ci vengono narrati gli eventi è un’estate, quella del 1997, dove troviamo Claudine (Jeanne Balibar), madre single di un giovane uomo disabile (Pierre Antoine Dubey), che accudisce a casa e dove per far fronte alle spese lavora come sarta.

Solo per una notte. Una donna libera al bivio della propria vita

Questa è la sua vita di tutti i giorni, ad eccezione del martedì, giorno della settimana in cui prende il treno e va lontano in cerca di un momento completamente per sé.

Nei pressi della diga della Grande-Dixence c’è infatti un hotel, la sua isola felice dove potersi godere completamente la propria libertà giornaliera, ed è sempre in questo luogo che Claudine si reca settimanalmente, ma non per stare sola, bensì per scegliere lei stessa un uomo, rigorosamente solo, e il cui soggiorno si preannuncia di breve durata, con cui intrattenersi senza alcun legame per il futuro.

Solo per una notte. Una donna libera al bivio della propria vita

Che sia italiano, inglese o tedesco, dopo un cordiale scambio di battute incentrate sul paese d’origine dei forestieri, Claudine perpetua costantemente la sua seducente strategia: li invita senza alcun pudore a condurla nella loro camera con lo scopo finale di godersi un momento di piacere, allontanando, almeno per qualche attimo, quella fredda solitudine che la imprigiona per il resto della settimana in una solitaria casa, tra un metodico lavoro domestico e le cure costanti da prestare al proprio figlio disabile.

Una volta terminata quella fugace avventura amorosa di qualche ora, la donna tronca, con solitamente il tranquillo benestare dell’altra parte, quella breve relazione sul principio, con la promessa sottointesa di entrambi di riprendere la propria vita di sempre e quindi non rivedersi mai più senza alcun rapporto di alcun tipo.

Solo per una notte. Una donna libera al bivio della propria vita

Un giorno però tutto questo, inaspettatamente, cambia e viene completamente stravolto: incontra Michael (Thomas Sarbacher), un ingegnere idrico affascinante e affascinato, che fa progressivamente deragliare la sua routine ascetica, visto che l’uomo decide inaspettatamente di prolungare il soggiorno in quell’hotel, rompendo quindi quell’invisibile vincolo nella mente della protagonista, fatto di fugacità e disimpegno totale verso l’altro.

Claudine, spinta da questo amore inatteso, riscopre, quando ormai non ci sperava più, un improvviso desiderio di libertà permanente e non più passeggero, domandandosi grazie a Micheal, su cosa farne di questo sentimento per il futuro, dato che un ritorno a quella folle routine composta di avventure passeggere, sembra essere ormai definitivamente alle spalle, arrivando ad un finale imprevedibile e che promette di letteralmente sorprendere gli spettatori che andranno a vedere in sala Solo per una notte.

Solo per una notte
Jeanne Balibar, nei panni di Claudine, donna e madre al bivio in Solo per una notte, dal 12 dicembre al cinema.

Presentato in anteprima mondiale come film di apertura della sezione parallela ACID (Association du cinéma indépendant pour sa diffusion) al Festival di Cannes 2023, Solo per una notte, opera prima di Maxime Rappaz con Jeanne Balibar (Illusioni perdute, 2019 e Memoria, 2021), Thomas Sarbacher (Passion – Between Revolt and Resignation, 2019), Pierre-Antoine Dubey e Véronique Mermoud, sarà nei cinema dal 12 dicembre con Wanted, e no non ci resterà “solo per una notte” tranquilli, ma promette di restare decisamente molto più a lungo di una fugace notte al cinema…

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