Snowpiercer si colloca nel filone delle serie tv adattamenti non originali, da me così chiamato perché ripropongono in tv storie già viste al cinema e ispirate a romanzi o a fumetti.
Se Watchmen rappresenta il sequel sia della storia a fumetti sia del film, Snowpiercer si colloca, invece, prima delle vicende narrate dagli autori belgi Jacques Lob e Jean-Marc Rochette ne Le Transperceneige nel 1982 e della pellicola di Bong Joon-ho con protagonista Chris Evans (Avengers: Endgame): la nuova serie tv Netflix inizia sette anni dopo la grande glaciazione sulla Terra, come possiamo vedere dalla timeline ufficiale in foto. Prima ancora di dirigere Parasite, il regista sudcoreano ha descritto come si può svolgere la lotta di classe su un treno in un futuro post-apocalittico.
Dalla foto della timeline notiamo anche che il fumetto in lingua francese si è espanso in due serie. Le Transperceneige, successivamente chiamato The Escape, presenta due sequel fumettistici, scritti da Benjamin Legrand, in sostituzione di Jacques Lob, dal titolo The Explorers pubblicato nel 1999 e The Crossing nel 2000. Nel 2015 arriva anche un quarto volume, Terminus, scritto da Olivier Bocquet, a cui è poi seguita una serie prequel, composta di diversi volumi a fumetti. In lingua inglese la saga è tradotta da Titan Comics che le dona il titolo con cui è nota al mondo: Snowpiercer.
Snowpiercer arriva su Netflix
Il travagliato percorso produttivo di Snowpiercer non ha certo giovato alla sua sceneggiatura, non impeccabile e con un ritmo lento in alcune sequenze. Il progetto nacque nel 2015, quando Josh Friedman (Terminator: Sarah Connor Chronicles) voleva realizzare un prequel televisivo del film di Joon-ho, legandosi anche al materiale fumettistico. Dopo divergenze creative con il network, Friedman è escluso dal progetto; dopo i contrasti con il nuovo showrunner, Greame Manson (Orphan Black), anche il regista del pilot Scott Derrickson (Doctor Strange) abbandona la fase di sviluppo e resta tra i produttori esecutivi insieme a Bong Joon-ho.
Snowpiercer presenta una struttura ordinata: stilisticamente si collega bene al materiale cartaceo, iniziando e terminando con una grafica stile fumetto; inoltre, ogni episodio si apre con la voce di un personaggio, che ci mostra il suo punto di vista verso l’esperienza vissuta sul treno. Ho riscontrato anche alcuni temi d’attualità come il lockdown, alcune scene con mascherine e l’impossibilità di uscire all’aria aperta, non per il contagio in questo caso, ma perché “la temperatura esterna è di -119 gradi Celsius”. La serie tv è caratterizzata dall’unione di più generi narrativi, dal giallo alla fantascienza post-apocalittica, passando per il drammatico e il thriller.
Snowpiercer si può, infatti, dividere in due parti: nella prima predominano le atmosfere gialle, stile Assassinio sull’Orient Express, mentre nella seconda parte divampa la lotta di classe, con temi po
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Sin dal film del 2013 mi stupisco come lo Snowiercer rappresenti il mondo in un treno: i vagoni sembrano immensi e, oltre ad ospitare le persone, presentano acquari, coltivazioni, ristoranti,
In Snowpiercer troviamo anche Mike O’Malley (Glee) nel ruolo di Roche, Sheila Vand (Argo) che veste i panni di Zarah, l’ex di Layton, e Iddo Goldberg (The Last Tycoon) come Bennett. Noto per il ruolo di Ned Stark in Game of Thrones, Sean Bean entra nel cast in un ruolo ricorrente, ancora non specificato, nella seconda stagione; Netflix ha appena confermato la prossima stagione dopo l’apprezzamento della prima.
Dal 25 Maggio 2020 su Netflix, ogni settimana ti aspetta un nuovo episodio di Snowpiercer. Se stai vedendo anche tu questa serie tv, facci sapere cosa ne pensi nei commenti.