La storia della dinastia giallo-viola che ha dominato la NBA negli anni ’80 con il suo gioco spettacolare sarà una serie tv
Inserendo la parola “Showtime” su qualunque motore di ricerca scopri che questo termine è associato con una squadra di basket: i Los Angeles Lakers. Esso definisce il gioco spumeggiante che questo team mostrò dal 1979 al 1991, sotto la guida di coach Pat Riley. Le partite giocate, soprattutto contro i Boston Celtics, restano scolpite nella memoria di chi ama il basket. Scontri titanici tra due modi opposti di intendere il gioco, due filosofie differenti incarnate dagli uomini-simbolo delle due squadre: Earvin “Magic” Johnson e Larry Bird. La sfida tra loro apre l’era della NBA televisiva, che sarà poi sdoganata in tutto il mondo dalle imprese di sua maestà Michael Jordan.
I dodici anni di quel periodo sono descritti nel libro di Jeff Pearlman Showtime: Magic, Kareem, Riley e la dinastia dei Los Angeles Lakers degli anni ’80 e sarà da questo testo che il regista Adam McKay (Vice – L’uomo nell ombra) trarrà ispirazione. Quest’ultimo è stato scelto da HBO dopo aver manifestato pubblicamente l’intenzione di separarsi dall’attore e produttore Will Ferrell, con cui aveva dato vita alla Gary Sanchez Productions. Il copione è stato affidato a Max Borenstein (autore di Godzilla e di Kong: Skull Island), Kevin Messick, Jason Shuman and Jim Hecht, i quali figurano anche come produttori esecutivi dello show. I quattro hanno sottoposto personalmente la sceneggiatura a McKay, che se ne dichiara entusiasta:”il libro di Jeff Paearlman e il copione di Max Borenstein sulla storia dei Los Angeles Lakers mi hanno conquistato. Il sessismo, il razzismo, la tragedia, la redenzione, i passaggi no look e una gigantesca presa di coscienza culturale contro i pregiudizi in America…non vedo l’ora di cominciare a girare”.
Il casting è già cominciato e non sarà facile trovare attori in grado di impersonare giocatori come Kareem Abdul Jabbar e Magic Johnson, leader carismatici della squadra. In particolare il secondo è un personaggio delicato, vista la sua vicenda personale e il suo doloroso coming-out del 1991. Nella storica conferenza stampa, alla vigilia delle Olimpiadi di Barcellona 1992, egli ammette pubblicamente la propria omosessualità e confessa di avere l’AIDS, scuotendo l’opinione pubblica Americana che prende coscienza della malattia. Il tempo stringe, l’uscita del primo episodio è programmata per quest’estate.
Sei pronto per tornare allo Showtime della NBA anni ’80?