La vita è dura, l’amore è caotico: se è complicato, è normale
Mentre Netflix ti ricorda dell’imminente ritorno di Otis, rilasciando il trailer della seconda stagione di Sex Education, noi di iCrewPlay Cinema vogliamo spiegarti perché questi mesi di attesa non sono stati sprecati e questa seconda stagione sicuramente non deluderà le tue aspettative.
Dovrai avere ancora un po’ di pazienza, i nuovi otto episodi saranno visibili dal 17 gennaio 2020. (Manca veramente poco!)
Facciamo un passo indietro
Se non hai visto la prima stagione ti faccio un breve e indolore riassunto: Sex Education ha come protagonista Otis Milburn, un tipico ragazzo liceale molto impacciato e poco integrato nella vita sociale dei suoi coetanei. Il fatto di avere come madre una sessuologa (Jean) non è di certo d’aiuto. Nella prima stagione le cose iniziano a cambiare per Otis quando incontra Maeve Wiley e grazie allo spirito per gli affari di lei e al talento di lui nel dare consigli riescono a tirare su una clinica di terapia sessuale (chiaramente clandestina) all’interno della scuola.
Qualche dato tecnico
Sex Education è sicuramente tra i prodotti seriali più interessanti dell’anno appena trascorso, da quale mente è uscito fuori? Da quella di Laurie Nunn e la produzione è partita grazie alla Eleven film. La direzione di questa nuova stagione è stata invece affidata a Ben Taylor, Alice Seabright e Sophie Goodhart. Jamie Campbell, Laurie Nunn e Ben Taylor (questi ultimi sono anche produttori esecutivi) Nel cast ci sono state conferme e nuovi arrivi: Gillian Anderson (The Crown, The Fall), Asa Butterfield (Ender’s Game, Hugo Cabret), Ncuti Gatwa (Stonemouth, The Last Letter From My Lover), Emma Mackey (The Winter Lake, Eiffel, Death on the Nile), Aimee-Lou Wood (Louis Wane), Connor Swindells (The Vanishing, VS) , Kedar Williams-Stirling (Will, Roots, Wolfblood), Samantha Spiro (Il Trono di Spade, Tracey Ullman’s Show, Babs, Doctor Who), Tanya Reynolds (Emma, Delicious), Chaneil Kular (Informer), Simone Ashley (Broadchurch), Mimi Keene (Tolkien, Close), Patricia Allison (I Miserabili, Moving On), Mikael Persbrandt (Invisible Heroes, The Girl in the Spider’s Web, The Hobbit, King Arthur), Rakhee Thakrar (Quattro matrimoni e un funerale), Jim Howick (Broadchurch) e Alistair Petrie (Deep State, Rogue One, Night Manager).
Seconda stagione: cosa succederà?
Nella seconda stagione vediamo Otis, ormai completamente sbloccato dalla situazione che lo opprimeva negli episodi precedenti, dover fare i conti con il problema completamente opposto: quello di dover governare i propri impulsi sessuali. Lo abbiamo lasciato con una nuova fidanzata, Ola, e vedremo come riuscirà a portare avanti questa nuova relazione, non facile sopratutto per chi non ne ha mai avuta una. Maeve non è di certo scomparsa e dovrà anche capire come portare avanti la loro amicizia. Sullo sfondo rimane il liceo Moordale e non passerà di certo inosservata la necessità di una migliore educazione sessuale scolastica per i ragazzi che la frequentano.
Abbiamo visto la seconda stagione e secondo noi non ti deluderà, ecco perché:
In Sex Education 2 Laurie Nunn si sofferma di più sui personaggi: vengono analizzati nel loro profondo scandagliando emozioni e dolori che compongono punti di luce ed ombreggiature, riuscendo quindi a tirare fuori dei ritratti più minuziosi e veritieri di quello che ci è stato raccontato fino ad ora nei teen drama. Non solo lezioni di educazione sessuale, con le quali la prima stagione si era caratterizzata ed aveva portato una ventata di aria fresca nella rappresentazione della combo adolescenza e sesso, rappresentandola in maniera più veritiera e smarcandola dai soliti cliché (troppo spesso usati dalla serialità televisiva su questa tematica) ma anche e sopratutto educazione relazionale. La Nunn tocca ancora temi profondi e sfortunatamente molto attuali, procedendo però per piccoli passi e facendoci vedere l’evoluzione dei personaggi. Se nella prima stagione ha toccato tematiche fortemente cruciali come quella dell’aborto, in questi 8 episodi mette al centro dell’attenzione l’adolescenza stessa. Sex Education 2 più che mettere in scena dei drammi confezionati vuole farci (ri)percorrere la strada che ogni ragazzo compie: tra scelte e prese di coscienza, dovendo anche fare i conti con le conseguenze delle decisioni da loro prese. La forza di Sex Education sta sicuramente nel riuscire ad amalgamare riflessioni profonde e necessarie ad una trama che riesce a scorrere fluidamente. Una raffigurazione che si allarga ben oltre al mondo dei figli arrivando fino a quello dei genitori, perché alla fine siamo tutti connessi, sopratutto in famiglia dove i problematiche di uno o più elementi possono tranquillamente coinvolgere emotivamente tutti quanti. Non vi mancherà la voglia di fare un lunghissimo binge watching: preferendo una trama più trasversale gli episodi non sono più scanditi da situazioni singole, ma la storia unica ti fa immergere in vortice al quale riuscirai ad uscirne solo alla fine dell’ottavo episodio. Rimane l’a-temporalità per cui molto probabilmente avrai amato questa serie: cellulari, pc di ultima generazione si mischiano con un abbigliamento e una scenografia anni 80 dai colori vivacissimi e assurdamente pop; non sapremo mai dove collocarla con precisione e forse il bello è proprio in questo.