L’attrice, che è stata una delle interpreti preferite di Woody Allen, difende il regista dalle accuse di abuso sessuale rivoltegli dalla figlia adottiva Dylan Farrow
Di questo argomento abbiamo già parlato. Il processo che subì Woody Allen per le presunte molestie a danno di sua figlia Dylan si risolsero, a suo tempo, con una piena assoluzione. Poi lo scorso anno Dylan, in un’intervista televisiva, raccontò tutto quello che il padre le faceva da bambina. Siccome negli atti del processo si asseriva che la bambina era chiaramente suggestionata dalla madre e non c’era evidenza di quanto era stato addebitato a Allen, la cosa sarebbe dovuta cadere da sé. Invece, da quando è tornata a galla questa storia tutti si sono accaniti con Woody Allen: nessuno vuole pubblicare le sue memorie, attori come Michael Caine, Timothée Chalamet, Natalie Portman, Mira Sorvino, Greta Gerwing e altri hanno pubblicamente espresso il loro rammarico per aver lavorato con lui e dichiarano che non torneranno a farlo mai più. Di fatto Woody Allen sta subendo un attacco alla sua immagine abbastanza arbitrario, visto che manca l’evidenza del reato.
Da questa torma di detrattori si sgancia decisamente Scarlett Johansson, che ha dichiarato a The Hollywood Reporter: “Amo Woody e tornerei a lavorare con lui in qualsiasi momento. Vedo Woody ogni volta che posso e abbiamo parlato molto. Sono stata molto franca con lui e lui lo è stato con me. Lui conferma la sua innocenza e io gli credo”. Un’altra attrice che appoggia incondizionatamente Woody Allen è Diane Keaton che, sinteticamente, afferma: “È mio amico e gli credo“. Più prudentemente, fra gli uomini, Alec Baldwin afferma che non riesce a capire perché non sia possibile credere all’innocenza di Woody Allen e contemporaneamente sostenere chi è stato oggetto di abusi sessuali. Javier Bardem, che ha lavorato con Allen in Vicky Cristina Barcelona assieme proprio alla Johansson, e che ha sostenuto il movimento Mee Too, consiglia di essere almeno prudenti prima di massacrare mediaticamente una persona. Quindi la Vedova Nera non è la sola a non allinearsi al massacro.
Si consideri poi che la Johansson è sempre stata molto battagliera, soprattutto nelle questioni che riguardano le donne: fu fra le prime che si unirono al movimento Time’s Up, era in testa alla marcia delle donne a Washington nel 2018, la stessa durante la quale venne arrestata Susan Sarandon, infine si scagliò contro James Franco, altro implicato nelle accuse di abuso degli ultimi anni. Quindi, se lei crede a Woody Allen, gli credo anch’io.