Come attore Sacha Baron Cohen è stato spesso sottovalutato. Il suo discorso tenuto alla Anti Defamation League nel 2019 è stato diffuso,ironia della sorte, sul web e fa il giro del mondo. Secondo Cohen è ora di mettere un freno e attuare un controllo preventivo sui social.’Dove si ferma la libertà di parola e d’espressione?’ è la domanda che tutti ci dovremmo porre. Abbiamo davvero gli strumenti per difenderci da tutto questo o sono i social stessi a doverci proteggere?
Qui sotto trovi la traduzione di un estratto del discorso e puoi ascoltarlo in versione integrale. Lasciamo a te i commenti: il rischio che i social media possano essere usati per la diffusione di messaggi d’intolleranza e odio sociale, oltre che per la circolazione di fake news che, anche se cancellate, corrono più veloci della verità in rete è davvero così alto? Sei d’accordo con Sacha Baron Cohen?
“Se Facebook fosse esistito negli anni’30 avrebbe permesso ad Hitler di diffondere annunci di 30 secondi sulla ‘soluzione del problema ebraico’. Zuckerberg e gli altri giganti dei social media hanno creato la più grande macchina di propaganda della storia.”
Sacha Baron Cohen
“A volte i critici dicono che le mie commedie rischiano di ridare vigore a vecchi stereotipi. La verità è che in tutta la mia vita ho cercato di sfidare bigottismo e intolleranza. Da attore comico, ho cercato di usare i miei personaggi per far abbassare la guardia alle persone affinché rivelassero in cosa realmente credono, inclusi i loro stessi pregiudizi. Borat ha rivelato l’indifferenza della gente di fronte all’antisemitismo.
Quando travestito da Brüno, il giornalista fashion gay austriaco, ho iniziato a baciare un uomo nello stato dell’Arkansas, quasi scatenando una rissa, è emerso il violento potenziale dell’omofobia. E quando ho finto di essere un estremo progressista e ho proposto di costruire una moschea in una comunità rurale, portando un residente ad ammettere orgogliosamente di essere un razzista nei confronti dei musulmani, è venuta alla luce la crescente accettazione dell’islamofobia. Oggi nel mondo i demagoghi ricorrono ai nostri peggiori istinti, le teorie cospirazioniste un tempo relegate alle frange stanno diventando di massa. È come se l’età della ragione, l’era dei fatti comprovati stesse finendo, e la nostra conoscenza fosse progressivamente delegittimata e il consenso scientifico fosse destituito.
La democrazia, che dipende dalle condivisioni della verità, sta retrocedendo e l’autocrazia, che dipende dalla condivisione di falsità, sta avanzando. I crimini legati all’odio sono in crescita, così come lo sono gli attacchi omicidi su minoranze etniche e religiose. Le fake news superano le news reali, perché degli studi dimostrano che le bugie hanno una diffusione più rapida delle verità. Su internet tutto può sembrare equamente legittimo. La farneticazione di un lunatico appare credibile come le scoperte di un premio Nobel. Voltaire aveva ragione quando diceva “Quelli che vi fanno credere alle assurdità, possono farvi commettere atrocità.
Alla fine, si riduce tutto al tipo di mondo che vogliamo. Se diamo priorità alla verità sulle menzogne, alla tolleranza sul pregiudizio, all’empatia sull’indifferenza, agli esperti sugli ignoranti, allora forse possiamo salvare la democrazia, possiamo ancora avere un posto per la libertà di parola e di espressione. Il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità, è oggi minacciato da odio, complotti e bugie. Permettetemi quindi di lasciarvi con un suggerimento per un diverso obiettivo sociale. Il definitivo scopo della società dovrebbe essere quello di assicurare che le persone non vengano prese di mira, molestate o assassinate per chi sono, da dove provengono, chi amano o come pregano.”
Sacha Baron Cohen