Romeo è Giulietta; Regia: Giovanni Veronesi; Sceneggiatura: Marcus Gardley; Fotografia: Dan Laustsen; Montaggio: Jon Poll; Musiche: Kris Bowers; Interpreti: Sergio Castellitto, Pilar Fogliati, Geppi Cucciari, Maurizio Lombardi, Serena De Ferrari, Domenico Diele, Margherita Buy; Distribuzione: Warner Bros.; Produzione: Amblin Entertainment, Domain Entertainment, OW Films, Quincy Jones Productions, SGS Pictures; Durata: 102′.
Romeo è Giulietta, trama:
Il grande regista teatrale Federico Landi Porrini (Sergio Castellitto) è alla ricerca dei suoi Romeo e Giulietta per l’opera che dovrebbe consacrare definitivamente il suo prestigio e concludere la sua carriera. Tra le candidate spicca Vittoria (Pilar Fogliati) che viene però esclusa a causa di un’ombra sul suo passato. Determinata a ottenere comunque un ruolo nello spettacolo e con la complicità della sua amica truccatrice (Geppy Cucciari), la giovane attrice decide di ritentare sotto falsa identità, per dimostrare tutto il suo talento.
È così che si trasforma in Otto Novembre, si propone per il ruolo di Romeo e ottiene la parte. Non le sembra poi così complicato interpretare qualcun altro, sia sul palco che dietro le quinte, neanche quando il suo fidanzato (Domenico Diele) viene scelto per interpretare il ruolo di Mercuzio. Vestire però i panni di un uomo le consentirà di scoprire molte cose su sé stessa, ma soprattutto sulle persone che la circondano.
Recensione:
A Giovanni Veronesi è bastato un piccolo e semplice accento, per trasformare una delle più grandi opere di William Shakespeare in qualcosa di diverso. Romeo è Giulietta segna il ritorno del regista toscano, a quattro anni di distanza da Tutti per 1 – 1 per tutti. In quest’opera Veronesi indaga il dietro le quinte degli spettacoli teatrali, dove registi, truccatori e attori fanno i conti con le stranezze che l’ambiente teatrale gli presenta.
Non aspettatevi di vedere un semplice film d’amore, perché non è solo questo. Romeo è Giulietta è una commedia pungente, densa di satira, in cui l’amore è presente ma non è il piatto principale. In molti passaggi rimanda alle atmosfere di Boris e in una scena viene quasi citato: quando Federico Landi Porrini definisce cagna un’attrice durante il provino, ricordandoci la Corinna di Carolina Crescentini e il René Ferretti di Francesco Pannofino.
Il punto di forza di tutto Romeo è Giulietta riguarda la caratterizzazione dei personaggi, affidati a un cast formidabile. Sergio Castellitto conferma il suo momento d’oro, mettendo in scena un’ottima prova, il regista che interpreta finisce con il risultare quasi simpatico, nonostante sia cinico e a volte cattivo. Dopo Romantiche e Odio il Natale, la talentuosa e poliedrica Pilar Fogliati torna a farci innamorare e sognare.
Volessimo riassumerne il senso, potremmo dire così: “Per trovare o ritrovare sé stessi, non c’è di meglio che uscire da sé stessi il più possibile“. Il teatro, agli attori insegna esattamente questo, no? Si esce un poco da sé stessi entrando nei panni di altri. Per stare nei dintorni di Shakespeare, potremmo ricordare un’espressione inglese, in disguise, che significa “sotto mentite spoglie”. Ma se le spoglie sono doppiamente mendaci, chi le avrà indossate non rischia paradossalmente di avvicinarsi al nucleo più profondo della propria verità?
Pilar Fogliati è a dir poco perfetta, la sua Vittoria è pienamente riuscita, riesce a interpretare al meglio un personaggio ben pensato e delineato nel corso delle scene, sia quando è Vittoria sia quando prende le sembianze di Otto Novembre. Entrambi mantengono il loro ruolo di assoluti protagonisti anche grazie alla giusta dimensione che viene data ai personaggi secondari, mai troppo invadenti e preziosi in molte occasioni, soprattutto nei casi della fantastica truccatrice interpretata da Geppi Cucciari e il fidanzato di Vittoria rappresentato da Domenico Diele, tornato sul grande schermo dopo i 9 anni passati lontano dal cinema.
Alessandro Haber e Maurizio Lombardi, colpiscono nel segno e lasciano un’impronta indelebile in questo film: senza di loro non sarebbe stato lo stesso.
Attraverso l’espediente teatrale, ci parla dell’amore in diverse forme. C’è quello tra Vittoria e Rocco, trentenni che, condividendo lo stesso mestiere, ne conoscono anche le difficoltà, specialmente finanziarie. Pilar, esasperata, lo dice schiettamente anche al regista durante al provino: “Ho bisogno di lavorare”. Poi c’è l’amore tra Federico e il suo compagno di lunga data, Lori, stanco di vivere nell’ombra del grande artista, senza un cenno di riconoscenza. Anche in questo caso ci viene mostrata una coppia priva di cliché e di stereotipi ma, semplicemente, vera, credibile.
Una coppia che sta affrontando una crisi, un conflitto, ma che decide di non scappare ma di lottare per quell’amore. Un altro dei temi del film è senz’altro il peso dei social sulle scelte dei casting delle produzioni teatrali, cinematografiche e televisive. Lo spettacolo di Federico per decollare, ha bisogno di visibilità, di persone famose, e così anche un regista così intransigente come lui cede, infine, a questo gioco di potere. Ad ottenere il ruolo di Giulietta non è l’attrice più brava ma quella che può riempire le sale; in questo caso, Gemma (Serena De Ferrari), giovane stella dei social media, compagna di un calciatore ed ex concorrete de Il grande fratello.
A sostenere un’opera così genuina e dolce, c’è una colonna sonora frizzante, firmata da Andrea Guerra, che vi ricorderà le sonorità utilizzate da Hans Zimmer nelle commedie romantiche. Tanti i primi piani e poche scene all’esterno, poiché il palcoscenico è il fulcro di tutto. Il film, infatti, un po’ come a teatro, si basa quasi interamente sui dialoghi. A tal proposito, le confidenze tra i protagonisti avvengono proprio sulle panchine del laghetto di Villa Borghese, casa del Globe Theatre di Gigi Proietti, che negli anni ci ha incantato con le numerose trasposizioni delle opere di William Shakespeare.
Romeo è Giulietta, grazie alla regia di Giovanni Veronesi e alla bravura dei suoi interpreti, risulta essere a pieno titolo tra migliori commedie italiane dell’ultimo periodo.