Rock Hudson nasce il 17 novembre 1925 a Winnetka, nello stato dell’Illinois. Il nome d’arte arriverà soltanto più tardi, infatti il padre, statunitense di origini tedesche e svizzere lo battezza come Roy Harold Scherer Jr. In seguito al divorzio dei genitori avvenuto otto anni più tardi, egli viene adottato dal nuovo marito della madre, Wallace Fitzgerald, assumendo quindi il suo cognome. Non vive bene la separazione dei genitori e a scuola non si dimostra particolarmente dotato, anche a causa di una forma di dislessia. Durante la Seconda Guerra Mondiale si arruola in Marina, assegnato come addetto alla manutenzione.
Una volta ottenuto il congedo, intraprende lavori saltuari ma senza grande entusiasmo. L’altezza eccezionale (196 cm) e la sua prestanza fisica colpiscono l’agente cinematografico Henry Wilson, alla ricerca di volti nuovi per la sua agenzia. Secondo la versione ufficiale il nome Rock (come la Rocca di Gibilterra, ma anche come le Montagne Rocciose) Hudson (come il fiume che attraversa New York) è un’invenzione proprio di Wilson, impegnato a costruire un’immagine di virile fascino per il suo pupillo.
Dopo un intervento odontoiatrico che gli dona un sorriso smagliante, segue lezioni di canto e recitazione. Il suo debutto a Hollywood avviene con un ruolo minore nel film Falchi in picchiata (1948), nel quale a causa della dislessia ripete per ben 38 volte la scena in cui recita la sua prima battuta.
I primi successi di Rock Hudson
L’aspetto e il fisico imponente non gli bastano a evitare la gavetta in film western ed avventura, ma Hudson viene iscritto dal suo agente a lezioni di recitazione nelle quali s’impegna e, da attore legnoso acquisisce sempre maggiore sicurezza. Nel 1954 il regista Douglas Sirk lo ingaggia come protagonista maschile per Magnifica Ossessione in cui egli interpreta in modo convincente il giovane e frivolo miliardario Bob Merrick che causa involontariamente la morte di un medico, per poi innamorarsi della sua vedova (Jane Wyman).
Nel 1956 ottiene il ruolo che gli vale la prima e unica candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista del kolossal Il gigante di George Stevens, grande regista alla sua ultima prova ( e vincitore dell’unica statuetta del film su nove candidature). Hudson è Jordan Benedict Jr., allevatore texano purosangue che incontra e sposa la giovane e avvenente newyorkese Leslie Lynnton (Elizabeth Taylor).
La donna fatica ad ambientarsi in Texas, anche a causa delle resistenze della sorella del marito e riceve la corte di Jett Rink (James Dean) che da giovane bovaro diviene potente proprietario di una terra dove trova il petrolio. Da sempre il giovane è invidioso di Benedict, che trova rozzo ed insensibile per una donna come Leslie, che tuttavia non tradirà mai il marito. Hudson è costretto ad arrendersi ad un altro sex symbol, Yul Brynner, capriccioso re del Siam nel musical Il re ed io, ma la sua reputazione ne esce consolidata, così come la considerazione dei critici nei suoi confronti.
La commedia e il sodalizio con le bellezze di Hollywood
Se Hudson è ancora oggi ricordato molto lo si deve alle commedie cui ha partecipato: l’attore rivela un’insospettata inclinazione all’ironia e al romanticismo che lo portano a duettare con Doris Day, la fidanzata d’America. Nel 1959 i due s’incontrano sul set de Il letto racconta…, di Michael Gordon, una spiritosa commedia degli equivoci nella quale Hudson è un musicista e impenitente donnaiolo che, per caso, condivide la linea telefonica con la morigerata Miss Morrow.
La donna non l’ha mai incontrato ma suo malgrado ascolta le serenate e le strategie che l’uomo inventa per circuire le sue numerose amanti, tenendo spesso occupata la linea. Spacciandosi per un altro uomo il musicista conquisterà la donna, ma rischierà di perderla quando ella scoprirà l’inganno. Il film vince L’Oscar alla sceneggiatura. L’intesa sullo schermo dei due protagonisti è perfetta (nella vita diventerà una solida e sincera amicizia) e così tornano a lavorare insieme in Amore, ritorna! (1961) di Delbert Mann e Non mandarmi fiori! (1964) di Norman Jewison.
Hudson lavora anche con Gina Lollobrigida in due film, Torna a settembre (1961) di Robert Mulligan e Strani compagni di letto (1964) di Melvin Frank; due sono anche le sue prove al fianco di Claudia Cardinale, in L’affare Blindfold (1965) di Philip Dunne e Ruba al prossimo tuo… (1968) di Francesco Maselli.