Compiuti il 4 maggio i 55 anni, che avrebbero dovuto essere la sua età di pensionamento, Rocco Siffredi sposta di cinque anni la data del suo ritiro
“Ho pensato più volte di non andare oltre i 55 anni. Ma, se continuano a premiarmi come miglior performer, devo per forza allungare la mia presenza di fronte alla macchina da presa. Dovrò spostare l’asticella verso quota 60”. Questo è quanto aveva dichiarato quando aveva ritirato gli ultimi tre Avn Award, che si vanno ad aggiungere agli oltre di 40 che ha già vinto. Ora i 55 anni li ha appena compiuti e ha tutte le intenzioni di alzare l’età della pensione.
Rocco Siffredi è, probabilmente, il solo attore italiano che oggi è conosciuto in tutto il mondo. Se prima tutti conoscevano Sofia Loren, Claudia Cardinale, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, per non parlare dei registi come Fellini, De Sica e compagnia, oggi la sola gloria del cinema italiano è Rocco Siffredi.
Raramente un porno attore ha il suo nome nel titolo del film; infatti, prima della sua crescente fama i titoli dei suoi film erano abbastanza comuni: Luana la porcona, Moana la scandalosa, Analità campagnola, ecc. ma, dal 1993, ecco Rocco e le storie vere, a cui seguiranno Dr. Rocco e Mr. Sodo, i due mitici Rocco e le storie tese, con la colonna sonora di Elio e le Storie Tese; Rocco restituirà il favore partecipando ai concerti delle Storie Tese con numerose ospiti.
Poi Rocco, lo stallone italiano, Rocco non muore mai e via e via e via. Ma Siffredi ha partecipato anche a film convenzionali, come in Romance di Catherine Breillat, comunque censurato in molti paesi compresi Italia e Stati Uniti, ovviamente. Amorestremo di Maria Martinelli, Pornocrazia ancora della Breillat. Questi sono, comunque, tutti film erotici, ma Matrimonio a Parigi di Claudio Risi è un film comico e Tutti i rumori del mare di Federico Brugia è un film drammatico. Infine, è stato protagonista del documentario Rocco di Thierry Demaizière e Alban Teurlai, che è possibile trovare anche su Netflix (e che non è malissimo, da vedere). Proprio durante la presentazione del docufilm Rocco ha dichiarato: “Sono stato molto fortunato, ho avuto tutto quello che sognavo; forse se devo pensare a un rammarico c’è quello di non aver capito sufficientemente in fretta che rimanere troppo a lungo in questo ambiente con una famiglia a fianco e con l’educazione che ho ricevuto sarebbe stato un po’ complicato. Avrei dovuto forse deviare un po’, ma tanto sono convinto che alla fine sarei tornato là”.
Dunque, proprio come il John Holmes di Elio: una vita per il cinema. E sicuramente una filmografia da recuperare!