Serie Tv e robots da combattimento. Grandi progetti per “Robozuna”
Il quattordicenne Ariston e il suo robot fatto in casa Mangle si uniscono ai Combatabots, un gruppo di gladiatori robotici che lottano contro la tirannia del malvagio Corvus Imperium. Protagonisti della serie gli influencer Ali-A e Ethan Gamer. Se come me di questi due non conoscevate nemmeno l’esistenza, anche per voi mi sono armata della mia leggendaria curiosità femminea e mi sono lanciata nella ricerca. Ali-A o Alaistair Aiken è un noto youtuber britannico venticinquenne che ha superato i 14 milioni di sottoscrizioni per i suoi video mentre testa i giochi in uscita, mentre Ethan Gamer è un dodicenne britannico anche lui famoso per i suoi video Youtube che lo vedono impegnato nel medesimo compito. Vi consiglio, tanto per rimanerne stupiti in tema di numeri in visualizzazioni e per la notorietà raggiunta da questo bambino, di visitare questa pagina che ci svela tutti gli incredibili successi della giovane carriera di Ethan.
ITV Studios Global Entertainment ha dato la licenza per la produzione dei giochi legati al titolo “Robozuna” alla cinese Hengxin Shambala Kids, tra cui robot combattenti Combatabots di varie dimensioni e i loro antagonisti malvagi, venduti dalla primavera del 2019. La serie verrà lanciata da Netflix il prossimo autunno, ma sarà possibile vederlo anche attraverso altre piattaforme come Youtube Kids in forma abbreviata e applicazioni che saranno sviluppate in collaborazione con Kuato Studios.
La mia nostalgia ha fatto si che “Robozuna” mi riportasse alla memoria un cartone di qualche anno fa, era il 1999, il poco apprezzato “Il gigante di ferro” la delicata storia di un bambino che cerca di difendere un robot arrivato dalla luna dalla cattiveria e intolleranza umana degli anni 50. Il cartone era ispirato al romanzo “The iron man” del 1968 ad opera di Ted Hughes, costato 80 milioni di dollari ne incassò solamente 31, salvo poi essere riscoperto con il tempo grazie all’home video diventando presto un cult. Doppiato da Vin Diesel nella parte del gigantesco robot mentre Jennifer Aniston era la madre del piccolo Hogarth, la regia de “Il gigante di ferro” consentì a Brad Bird di farsi notare dal noto studio Pixar, dove diventerà famoso per tante pellicole tra cui “Ratatuille” e “Gli Incredibili”. A Bird fu lasciata piena libertà creativa e lui dichiarò di aver girato il cartone con una domanda nella testa:
“Cosa accadrebbe se un’arma avesse un’anima?”