Anche se non se ne parla troppo spesso, i Road movies fanno sicuramente parte della tua collezione e senza dubbio hanno accompagnato un pomeriggio trasognato in cui avrai pensato di viaggiare e, non potendo, hai intrapreso un viaggio mentale con un bel Road movie.
A volte sono sottovalutati, a volte ritenuti addirittura noiosi o pesanti, la verità è che i Road movies sono importantissimi. La loro peculiarità è che il viaggio esteriore che accompagna i personaggi e anche lo spettatore, è strettamente collegato ad un viaggio interiore dalla forte introspezione dei protagonisti che spesso hanno una vera e propria catarsi nella loro vita.
I Road movies degni di nota sono tanti, basti pensare a Thelma e Louise fino a I diari della motocicletta, oggi te ne proponiamo cinque che potranno sicuramente colpirti se sei amante di questo filone cinematografico.
1. Il posto delle fragole (1957)
Come prima opera non può mancare quello che tra i Road movies domina ed influenza tutt’ora molte opere. Ingmar Bergman, come ben saprai, ha messo le sue radici ovunque nel cinema del passato e del presente.
Il posto delle fragole racconta il viaggio di un medico in pensione che compie un viaggio da Stoccolma a Lund per ritirare un premio e viene accompagnato dalla nuora Marianne. Marianne è attesa di un figlio, ma è fortemente infelice e i suoi tormenti si amplificheranno nel momento in cui si confronterà con il suocero. Inoltre, una serie di autostoppisti faranno ricordare al protagonista i sogni mai raggiunti e le illusioni perdute.
Harry a pezzi (1997)
Diretto da Woody Allen, Harry a pezzi si colloca tra i Road movies più simpatici e divertenti di sempre, sebbene colmo di spunti riflessivi e di riferimenti al cinema del sopra citato Bergman e al nostro grande Federico Fellini.
Infatti la storia ruota attorno ad Harry, uno scrittore in preda ad una crisi creativa che non riesce a trovare spunto per le sue nuove opere e in più viene accusato da tutti i suoi cari di aver utilizzato la loro vita per avere successo con i suoi romanzi.
Immerso in una totale confusione che gli fa vedere anche i personaggi da lui stesso creati, Harry non riesce a trovare nessuno che lo accompagni nella sua vecchia università che voleva rendergli onore, durante il viaggio riaffioreranno ricordi, sapori e dissapori di una vita passata che è ormai sul viale del tramonto.
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3. Alice non abita più qui (1974)
Questa piccola perla di Martin Scorsese che risale agli albori della sua carriera da cineasta, non si può definire al cento per cento Road movie, ma il tema portante è sempre il viaggio, un viaggio di una mamma e di un figlio che vanno via dalla propria città per trovare serenità altrove. Emerge qui l’intricato rapporto madre/figlio con dei ruoli che spesso si invertono in quanto la madre è preda di emozioni adolescenziali, scostandosi dal suo vero obiettivo: prendersi cura del suo bambino. Qui i viaggi saranno fondamentali per ristabilire l’equilibrio tra i due personaggi che comprendono essere l’uno il nucleo vitale dell’altra.
4. Nebraska (2013)
Ci troviamo di fronte ad uno, se non il migliore, tra i Road movies degli ultimi 10 anni. Diretto da Alexander Payne, Nebraska è stato ingiustamente sottovalutato, soprattutto in termini di premi, ma col tempo pare abbia avuto una particolare importanza, anche se minima rispetto a quella che merita.
Qui ritorna il tema della famiglia, in questo viaggio troviamo un uomo anziano alcolizzato che crede di aver vinto un milione di dollari da ritirare e Lincoln, in Nebraska, appunto. Ciò significa percorrere circa 700 miglia e, dopo aver tentato di andare a piedi scappando di casa, il suo secondogenito decide di accompagnarlo. Il viaggio si rivelerà fondamentale per consolidare un rapporto tra padre e figlio che in più di vent’anni non si erano mai conosciuti davvero. In più diverse dinamiche serviranno proprio ad unire l’intera famiglia. Anche stavolta, quindi, il viaggio da emergere emozioni e verità che probabilmente non avrebbero avuto modo di manifestarsi diversamente.
5. Una storia vera (1999)
Concludiamo con uno dei Road movies più emozionanti di sempre. Fino ad ora abbiamo visto film in cui i personaggi non viaggiano da soli, ma c’è sempre qualcun altro che funge da specchio per il protagonista e lo aiuta a compiere il viaggio interiore. In Una storia vera di David Lynch il protagonista invece viaggia da solo, assorto in se stesso, le uniche persone che vedrà saranno quelle di passaggio sulla sua strada. Tutto per raggiungere un ignoto fratello malato e dargli conforto.
Una storia vera e spettacolare, considerando che il viaggio viene compiuto non con un’auto, ma con un trattore. Lynch esalta paesaggi e stati d’animo e lo spettatore è l’unico accompagnatore di un protagonista che segue la sua strada in solitudine.