Nicole Mary Kidman nasce il 20 Giugno 1967. Il padre Antony, sposato con Janelle Ann MacNeille, è un biochimico e uno psicologo e al momento della nascita della figlia, lavora all’Università delle Hawaii, ma è costretto a viaggi lunghi e frequenti. Per questo Nicole, nasce proprio alle Hawaii. L’intera famiglia si trasferisce poi in Australia quando il padre diventa professore della facoltà tecnologica all’Università di Sidney. La piccola Nicola ha solo quattro anni.
Già da piccola, la protagonista del nostro ritratto, dimostra di interessarsi all’arte e, in particolare, inizia, a soli tre anni, a prendere lezioni di balletto. Solo qualche anno più tardi, deve però abbandonare la disciplina, a causa della sua statura, ben 1.80 m, considerata eccessiva.
Più tardi frequenta la scuola pubblica di Lane Cove, una piccola municipalità a pochi chilometri da Sidney e negli anni successivi passa al North Sydney Girls’ High School. Affascinata dal modo del teatro e della recitazione, è proprio in questo periodo che inizia a frequentare i corsi d’arte drammatica e mimo a Melbourne e a Sydney e contemporaneamente segue anche i corsi di storia e teatro greco-romano.
Nei primi anni ’80, dopo aver conosciuto la cantante Pat Wilson, compare nel videoclip di Bop Girl e successivamente, nello stesso periodo partecipa a molti show televisivi locali. Nel 1987 viene scelta da Sergio Martino che la vuole protagonista in un film TV, prodotto dalla RAI, Un’australiana a Roma, che la vedrà recitare a fianco di Massimo Ciavarro e Maurizio Mattioli.
Il successo di Nicole Kidman
La notorietà internazionale comincia ad arrivare nel 1989, quando la giovane Nicole Kidman recita da protagonista, assieme a Sam Neill in Ore 10: Calma Piatta, di Philip Noyce, ma è solo l’anno successivo che la sua carriera e la sua fama, soprattutto per quanto riguarda le cronache rosa, subisce un vero punto di svolta. In quell’anno infatti, Tony Scott la recluta nel cast di Giorni di Tuono assieme a Robert Duvall e soprattutto a quello che sarà il suo primo marito, Tom Cruise, con la quale l’attrice si sposerà nel dicembre dello stesso anno.
Negli anni ’90, Nicole Kidman e il marito condividono il set di Cuori Ribelli di Ron Howard e di Eyes Wide Shut ultima discussa fatica di Stanley Kubrick. Poco tempo dopo il termine delle riprese, il loro matrimonio finisce. Sebbene non siano mai state rivelate ufficialmente le cause, l’ipotesi più accreditata che ha portato la coppia a “scoppiare” pare sia di natura religiosa. La Kidman, cattolica, sembra si sia spesso scontrata con Tom Cruise che da tempo ha sposato la chiesa di Scientology e che le ha impedito di battezzare i due figli adottati, Isabella e Connor.
Nel frattempo, però, la decade si rivela particolarmente intensa per Nicole Kidman, che inizia a comparire in ruoli principali di produzioni altrettanto importanti. E’ in questo periodo che inizia a lavorare con registi di alto calibro. Joel Schumacher la vuole nel suo Batman Forever, mentre Gus Van Sant la rende protagonista di Da Morire per il quale l’attrice si guadagna il suo primo Golden Globe. In tutto questo tempo, inoltre le capiterà di recitare con artisti affermati e con altri che, nello stesso periodo, si stanno facendo notare dalle produzioni. Ne sono un esempio Sandra Bullock, con la quale recita in Amori & Incantesimi, di Griffin Dunne, al fianco di Dianne Weist (Edward Mani di Forbice) e Stockard Channing (Grease). Si dimostra una grande performer anche nei film in costume, interpretando il ruolo di Isabel Archer in Ritratto di Signora, con John Malkovich, Christian Bale e Viggo Mortensen, e diretto da Jane Campion.
Fioccano le candidature ai Golden Globe e ai BAFTA e la Kidman ha anche il tempo di dedicarsi alla sua prima produzione teatrale, facendo il suo debutto in The Blue Room, di David Hare, a Londra e venendo candidata, per il suo ruolo, al Laurence Olivier Award per la Miglior Attrice.
All’inizio del nuovo millennio l’attrice è impegnata in due importanti progetti. Il primo, The Others, di Alejandro Amenábar, la vede protagonista nel ruolo Grace Stewart, madre di due bambini fotosensibili e alle prese con quelle che sembrano essere inquietanti presenze nell’abitazione di famiglia. Il ruolo le consegna la candidatura all’Oscar. Il secondo progetto invece, le consente di sfoggiare le sue doti canore. Il visionario Baz Luhrmann, infatti, la vuole nel ruolo di Satine in Moulin Rouge! circondata da uno spettacolare cast di attori e cantanti, come Ewan McGregor (Doctor Sleep), Jim Broadbent (Harry Potter e il Principe Mezzosangue) e Kylie Minogue, in un film musical diventato un vero e proprio cult, candidato a 8 Oscar e vincitore di due (Miglior Scenografia e Migliori Costumi).
Proprio questo, secondo l’attrice, è il ruolo che ha dato una vera e propria svolta alla sua carriera. Fino ad allora, infatti, Nicole Kidman veniva considerata “la moglie di Tom Cruise”, nonostante le sue abilità attoriali abbiano sempre convinto pubblico e critica. Da quel momento però c’è una vera e propria trasformazione e le produzioni si contendono l’attrice per ruoli sempre più importanti. Le sue capacità canore, sebbene non l’abbiano mai portata ad incidere un album da solista, le hanno consentito di lavorare con alcuni artisti della musica internazionale dei quali si ricorda soprattutto Robbie Williams, che l’ha voluta con se nel duetto Somethin’ Stupid, celebre cover del brano omonimo inciso in principio da C. Carson Parks e la moglie Gaile Foote, e successivamente da Frank Sinatra assieme alla figlia Nancy. Del brano esiste anche la versione italiana “Qualche stupido ‘Ti amo'” interpretata da Irene Grandi e Alessandro Gassman.
Solo l’anno successivo Stephen Daldry (Molto forte, Incredibilmente vicino) dirige il fenomenale trio composto da Nicole Kidman, Meryl Streep e Julianne Moore in The Hours. La pellicola è un trionfo di pubblico e critica e l’interpretazione della Kidman, che nel film, dietro un pesantissimo trucco, impersona il complesso ruolo di Virginia Wolf, viene presto riconosciuta. Alla notte degli Oscar del 2003, l’attrice soffia il premio a Renée Zellweger, candidata per Chicago, grande successo dell’anno (che di Oscar ne vincerà comunque ben sei) e anche alla collega sul set Julianne Moore, candidata invece per Lontano dal Paradiso ed emozionatissima e tra le lacrime sale sul palco per ringraziare la produzione, il regista e lo sceneggiatore David Hare, oltre ad omaggiare la figlia e la madre, ricordando tutte le famiglie che hanno perso i loro cari nella guerra scaturita dopo i fatti dell’11 Settembre 2001.
Per il suo ruolo in The Hours, Nicole Kidman vincerà anche il Golden Globe e l’Orso D’Oro a Berlino.
Negli anni successivi, l’attrice lavora con Lars Von Trier in Dogville. Secondo le dichiarazioni della Kidman, recitare sotto la direzione del noto regista, è un vero e proprio incubo che non solo la costringe a due settimane a letto, dopo la fine delle riprese, per riprendersi dallo stress, ma la convince a non girare mai più un film assieme a lui. La promessa finora è stata mantenuta e l’attrice ha deciso di rinunciare al ruolo per cui era stata scelta per Nymphomaniacandato poi a Uma Thurman.
Dopo Dogville, viene diretta da Anthony Minghella in Ritorno a Cold Mountain, pellicola che viene candidata a decine di premi internazionali, compresi 7 Oscar, uno dei quali andrà, questa volta, a Renée Zellweger. Nel film, la Kidman condivide il set con una schiera di attori impressionante, tra i quali compaiono anche Jude Law, Natalie Portman, Philip Seymour Hoffman e Donald Sutherland.
Il film Birth – Io sono Sean del 2004, diretto da Jonathan Glazer, è una delle poche pagine oscure della filmografia della protagonista del nostro ritratto. Il film ha causato un vero e proprio scandalo, a causa del morboso rapporto, raccontato nella trama, tra una donna di 37 anni e un bambino di appena 10, causato dal fatto che lei lo crede la reincarnazione del precedente parnter, morto dieci anni prima. Nonostante questo, anche in questo caso l’interpretazione di Nicole Kidman è stata ampiamente riconosciuta, garantita da diverse nomination, compresa quella ai Golden Globe. Inizia nello stesso anno anche il periodo da produttrice con In the Cut, interpretato da Meg Ryan.
La filmografia dell’attrice continua a gonfie vele e si ritrova a recitare in film come Invasion, di Oliver Hirschbiegel con Daniel Craig, con cui condivide il set anche in La Bussola D’oro che si rivela un enorme successo, ma che, a causa della crisi economica degli anni successivi, non vede mai la produzione dei relativi sequel (di recente però le vicende di Lyra Belacqua hanno preso il via nella serie TV Queste Oscure Materie). Torna nuovamente a lavorare con Baz Luhrman che la dirige in Australia e ottiene anche una parte nel controverso musical Nine, a opera di Rob Marshall e ideale remake del Felliniano Otto e Mezzo.
C’è spazio anche per qualche scivolone, fra i quali si ricorda soprattutto Vita da Strega. Il film, che racconta la nascita di un remake dell’omonima serie TV con protagonista Elizabeth Montgomery, è diretto da Nora Ephron, ma il completo insuccesso e la stroncatura da parte dei critici, l’hanno reso un bersaglio facile per i successivi Razzie Awards, che hanno premiato Nicole Kidman e Will Ferrell come Peggior Coppia. Sempre ai Razzie Awards, nel 2011, l’attrice si aggiudicherà anche la candidatura come Peggior Attrice Non Protagonista, per il suo cameo in Mia Moglie per Finta.
Negli ultimi anni, l’attrice viene coinvolta in progetti sempre più interessanti e ruoli particolarmente intensi, per i quali sembra avere una predisposizione naturale. La vediamo in The Railway Man, affiancata da Colin Firth e nell’iconico ruolo di Grace Kelly in Grace di Monaco, diretta da Olivier Dahan. Successivamente torna alla recitazione in costume interpretando un’archeologa vissuta agli inizi del novecento in Queen of the Desert, film diretto da Wener Herzog in cui la Kidman ha recitato assieme a James Franco (Spider-Man, L’alba del Pianeta delle Scimmie) e successivamente si ritrova a condividere il set con Julia Roberts e Chiwetel Ejiofor in Il Segreto dei suoi occhi.
Tra i suoi progetti più recenti ricordiamo L’inganno, di Sofia Coppola, con Kirsten Dunst e Colin Farrell, Il Cardellino di John Crowley e Bombshell – La Voce dello Scandalo diretto da Jay Roach e interpretato anche da Margot Robbie e Charlize Theron. Nel futuro dell’attrice, al momento è previsto un film diretto da Ryan Murphy (appena approdato su Netflix con la sua nuova serie TV Hollywood) e che la vedrà lavorare nuovamente assieme a Meryl Streep in The Prom, un altro progetto cinematografico, diretto da Robert Eggers e chiamato The Northman e una serie TV con Melissa McCarthy ancora in pre-produzione, chiamata Nine Perfect Strangers.