Mary Louise Streep nasce a Summit, una modesta cittadina del New Jersey, il 22 Giugno 1949. Cresciuta tra Basking Ridge e Bernardville, entrambe cittadine poco distanti dalla sua città Natale, Mary Louise, che nel tempo verrà ribattezzata più semplicemente Meryl, frequenta la Bernards High School e a poco più di 12 anni viene selezionata per cantare ad una recita scolastica e inizia a prendere lezioni di canto. Non avendo idea di quanto quelle lezioni le serviranno in futuro, abbandona la disciplina dopo poco tempo per mancanza di interesse e per poter iscriversi nel gruppo delle cheerleader. Nello stesso periodo inizia ad avvicinarsi al teatro e la sua partecipazione alla tragedia di August Strindber “La Signorina Julie” la convincerà a iscriversi alla Yale Drama School. Meryl Streep, per potersi pagare gli studi, lavora come cameriera, come dattilografa e compare in diverse produzioni teatrali locali, ma i numerosi impegni le portano uno stress tale da causarle dolorose ulcere al punto di accarezzare l’idea di abbandonare la recitazione per iscriversi alla facoltà di legge. Per fortuna, come sappiamo, le cose sono poi andate molto diversamente.
“La formula della felicità e del successo è semplicemente essere te stesso, nel modo più vivido possibile” – Meryl Streep
Nei primi anni ’70 continuano le sue partecipazioni nelle produzioni teatrali e, trasferitasi a New York, lavora anche con artisti del calibro di Raul Julia (La Famiglia Addams, La corsa più pazza del mondo) in “La Bisbetica Domata”. Nel 1976, scopre finalmente il fascino del mondo del cinema, durante la proiezione del capolavoro di Martin Scorsese Taxi Driver, in particolar modo grazie alla maestosa interpretazione di Robert De Niro e decide quindi di iscriversi ad alcuni provini. Molto particolare (e particolarmente imbarazzante) il provino a cui partecipa per King Kong, organizzato da Dino De Laurentiis e dal figlio Federico. La Streep si presentò alla selezione e il produttore italiano, dopo averla guardata disse al figlio “Che brutta? Perché me l’hai portata?“. Non sapeva però che Meryl Streep conosce un po’ l’italiano e con suo enorme sconcerto si sentì rispondere che le dispiaceva non essere adatta per lui e che sarebbe andata a cercare altri produttori dal carattere più gentile. La parte andò poi a Jessica Lange. La scena è stata raccontata in maniera particolarmente divertente in un’intervista al David Letterman Show.
L’anno successivo ottiene la sua prima parte in una produzione cinematografica, Giulia, di Fred Zinnemann nel ruolo di un personaggio importante per lo sviluppo della trama, seppure minore rispetto al resto del cast. Si fa però notare nel 1978 dove recita con Robert De Niro, Christopher Walken e John Cazale (suo fidanzato, che purtroppo a causa di un cancro, morirà lo stesso anno) ne Il cacciatore di Michael Cimino che le varrà la prima candidatura agli Oscar. E stiamo parlando solo del suo secondo ruolo a Hollywood.
Gli anni ’70 continuano in produzioni di una certa rilevanza: compare in Manhattan di Woody Allen, in La Seduzione del Potere di Jerry Schatzberg e, soprattutto, in Kramer Contro Kramer di Robert Benton, la cui sceneggiatura, modificata su richiesta dell’attrice stessa perché riteneva che il ruolo affidato alle donne le ritraeva troppo “perfide”, comprende anche alcuni suoi dialoghi. Il film la porterà alla vittoria sia dell’Oscar che del Golden Globe come Miglior Attrice non Protagonista. In particolar modo, è particolarmente conosciuto un aneddoto relativo all’Oscar che pare sia stato dimenticato nel bagno del camerino dalla Streep subito dopo aver fatto il discorso.
Gli anni ’80 sono gli anni di Una Lama nel Buio, sempre sotto la regia di Robert Benton, e del grande successo de La Scelta di Sophie di Alan J. Pakula. La scena più famosa del film, riferita alla “scelta” indicata nel titolo, pare sia stata girata in un unico ciak che Meryl Streep si sarebbe rifiutata di ripetere dato il dispendio emotivo richiesto dalla situazione. Il risultato si traduce in un altro Oscar, questa volta come Miglior Attrice Protagonista. Successivamente lavora assieme a Sidney Pollack che la dirige in La Mia Africa assieme a Robert Redford. La collaborazione con il regista è minata dalle scelte contraddittorie dei due che diventano spesso oggetto di discussioni. Tuttavia, la pellicola vince l’Oscar come Miglior Film e Meryl Streep riceve la sua settima candidatura agli Oscar. Dopo molti film drammatici, Meryl decide di concedersi anche la partecipazione a una commedia-satira She-Devil – Lei, il diavolo diretto da Susan Seidelman.
Gli anni ’90 sono il periodo in cui la Streep dimostra a tutti la sua camaleontica capacità di adattarsi a qualsiasi tipo di ruolo. Girerà Cartoline dall’inferno con Dennis Quais e Shirley MacLaine, per passare poi alla commedia nera di Robert Zemeckis La Morte ti fa Bella che diventa un incredibile successo, ma che l’attrice trova particolarmente difficoltoso a causa delle lunghe sequenze di ripresa dovute agli effetti speciali e visivi e anche a causa del trucco creato per farla sembrare più vecchia. L’attrice è infatti allergica a diversi tipi di cosmetici e ha quindi dovuto indossare una protesi creata specificatamente per lei. Passa quindi di nuovo a film drammatici tra cui La Casa degli Spiriti di Billie August e The River Wild – Il Fiume della Paura di Curtis Hanson.
Nel 1995 Meryl Streep viene inserita nel cast del film di Clint Eastwood, I Ponti di Madison County, probabilmente il film di maggior successo del decennio, per quanto riguarda le sue interpretazioni. Ispirandosi a Sophia Loren e Anna Magnani, Meryl interpreta il ruolo di Francesca che ha una relazione con un fotografo del National Geographic. La stessa Loren criticherà poi la scelta della produzione di scegliere un’attrice straniera che si sarebbe ispirata a lei per una parte italiana, invece di prendere direttamente lei stessa nel cast. Il film di Clint Eastwood è ancora oggi considerato uno dei migliori da lui diretti e la Streep si porterà a casa l’ennesima candidatura agli Oscar. Alla fine degli anni ’90 inoltre l’attrice riceve la stella sulla Hollywood Walk of Fame.
Gli anni 2000 la vedranno protagonista in molte altre pellicole importanti, tra cui un ruolo come doppiatrice nel controverso A. I. – Intelligenza Artificiale di Steven Spielberg. Assieme a Julianne Moore e Nicole Kidman comparirà in The Hours, il film di Stephen Daldry presentato al Festival del Cinema Internazionale di Berlino e per il quale tutte e tre le attrici principali ricevono l’Orso d’argento come Miglior Attrice. Continuano inoltre le sue interpretazioni in ruoli più leggeri, tra cui quello di Zia Josephine in Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi, ma soprattutto in Il Diavolo Veste Prada dove interpreta la perfida direttrice di una rivista di moda, Miranda Priestly, che le vale la candidatura a diversi premi, tra cui Oscar e Golden Globe. Nel cast della pellicola anche le giovani Anne Hathaway ed Emily Blunt, oltre a Stanley Tucci.
Tra i suoi progetti più recenti, ci sono diversi musical, tra cui Mamma Mia! diretto da Pyllida Lloyd e diventato in breve tempo il musical cinematografico con il maggior incasso della storia del cinema. Il film, raccontato con le canzoni degli ABBA, consente a Meryl Streep di dimostrare anche il suo talento canoro che le farà ricevere una candidatura ai Grammy Awards e che sfrutterà anche nel sequel, Mamma Mia! Ci risiamo, nel musical Into The Woods diretto da Rob Marshall e tratto da un capolavoro teatrale di Stephen Sondheim e, in maniera decisamente atipica, nella divertente commedia di Stephen Frears Florence, in cui la Streep impersona Florence Foster Jenkins, un soprano, realmente esistito, conosciuto per la sua totale mancanza di intonazione.
Sempre diretta da Phyllida Lloyd, il ruolo che le vale il terzo Oscar è quello di Margaret Thatcher in The Iron Lady, in cui l’attrice impersona il discusso ex Primo Ministro inglese. Meryl Streep per meglio prepararsi al ruolo ha passato diverso tempo nel Parlamento Inglese e ha visto svariati documenti negli archivi di Downing Street oltre ad alcuni filmati che le hanno consentito di imitare la gestualità della Donna di Ferro.
Tra i suoi prossimi progetti, figurano un nuovo adattamento di Piccole Donne assieme, tra gli altri, ad Emma Watson, Laura Dern e Bob Odenkirk per la regia di Greta Gerwig e una nuova collaborazione con Nicole Kidman, con la quale sta realizzando un musical, The Prom diretto da Ryan Murphy, già autore di Glee e American Horror Story. Siamo certi che ancora una volta saprà adattarsi al meglio ai ruoli che le verranno affidati regalandoci interpretazioni magistrali.