Ammettiamolo, tutti i più grandi appassionati di cinema sanno chi è Clint Eastwood; attore che ha saputo interpretare personaggi scaltri e temerari come l’ispettore Callaghan o il pistolero senza nome nella Trilogia del Dollaro, entrambi ruoli che hanno contribuito a renderlo uno degli attori più amati e rispettati del circuito cinematografico statunitense.
Oggi però non voglio soffermarmi troppo sulla sua carriera di attore, come sai in questa rubrica approfondisco in special modo i registi e Clint Eastwood ha dimostrato di saper adottare uno sguardo completamente diverso dietro la macchina da presa. I suoi film spaziano dall’action al drammatico e hanno contribuito a mostrare al pubblico la sua parte più sensibile ed umana attraverso storie vere di uomini e donne eroiche e tormentate.
Clint Eastwood: Il perfetto americano
Clint Eastwood nasce a San Francisco il 31 maggio del 1930, da padre operaio e madre casalinga. Per gran parte della sua infanzia ha dovuto cambiare spesso stato a causa del lavoro del padre, ma quando quest’ultimo trova un impiego a tempo pieno a Oakland, il giovane Clint può finalmente frequentare il liceo in cui eccelle sia nello studio che nello sport. Da quel momento la famiglia Eastwood vive il cosiddetto sogno americano; hanno il lavoro, la casa ed un figlio volenteroso che subito dopo il diploma inizia a lavorare rendendosi indipendente.
Tutto cambia quando nel 1950 scoppia la guerra di Corea e Clint si arruola come soldato nella United States Army. Durante il suo periodo bellico, durato solo un anno a causa di un incidente in aereo, incontra l’amico ed attore David Janssen che lo incoraggia a trasferirsi a Los Angeles e provare a lavorare come attore.
Dal 1951 al ’54 inizia così a studiare recitazione frequentando alcuni corsi e successivamente viene assunto dalla Universal Pictures, iniziando la sua lunga gavetta fatta di comparsate e ruoli minori in film o serial tv di basso rango come Revenge of the Creature di Jack Arnold o Francis in the Navy.
Verso la fine degli anni ’50 però riesce ad ottenere il suo primo ruolo di co-protagonista nella serie Western Rawhide (Gli uomini della prateria) in cui interpreta il cowboy Rowdy Yates. La serie chiaramente non è delle migliori, ma grazie ad essa viene notato oltre mare dal regista che avrebbe cambiato per sempre la sua vita.
La carriera d’attore (da Sergio Leone, a Harry Callaghan)
Inutile dire che quel regista era Sergio Leone che nel 1964 trasformerà il volto sorridente di Clint in quello spavaldo ed imperturbabile che tutti noi conosciamo. Con solo tre film (Per un Pugno di Dollari; Per Qualche Dollaro in più; Il Buono, il Brutto e il Cattivo) Clint Eastwood riesce con il personaggio de “L’uomo senza nome” a dare nuova vita al genere western, in quegli anni in forte declino, e ad affermarsi appieno nel panorama Europeo.
Dopo essere tornato negli Stati Uniti decide di fondare la sua casa di Produzione; La Malpaso e con essa inizia a portare lo spirito degli Spaghetti Western anche in America con film come Impiccalo più in Alto di Ted Post e L’uomo dalla Cravatta di Cuoio di Don Siegel. Quest’ultimo lo sceglierà per tanti altri film tra cui Gli Avvoltoi hanno Fame (1970), La notte brava del soldato Jonathan (1971) e Fuga da Alcatraz (1979); ma ovviamente il ruolo più importante che Don Siegel affida a Clint è quello dell’Ispettore Callaghan.
Se c’è una cosa che ho imparato da Don Siegel, è la necessità di sapere cosa vuoi girare, e di sapere cosa vedi, quando lo vedi. Ed è una virtù che non ho incontrato molto spesso, in questi anni.
C. Eastwood
Ispettore Callaghan: Il Caso Scorpio è tuo! segna un ulteriore cambio di rotta per la carriera di Clint Eastwood dando origine alla lunga serie sull’ispettore Callaghan e ad altrettanti personaggi duri e senza scrupoli che accompagneranno l’attore per tutti gli anni ’70 in film come; Una calibro 20 per lo specialista (1974) e Filo da Torcere (1978). Proprio in quel periodo Clint si accorge che il ruolo per cui è diventato famoso inizia a soffocarlo, in cuor suo desidera mostrarsi agli spettatori sotto un’altra veste accantonando il carattere da avvenente duro e così dagli anni ’80 in poi investe il suo tempo alla regia, spesso recitando nei suoi stessi film.
Uno sguardo nuovo (La carriera da regista)
Chi lo convisse a compiere questo passo fu ovviamente Don Siegel che già nei primi anni ’70 lo aiuto a realizzare il suo primo film; Brivido nella notte (1971) in cui il protagonista, lo stesso Clint, viene perseguitato da una donna possessiva e maniaca che tenta di ucciderlo quando egli rifiuta le sue avance.
Nel 1973 volle dirigersi nuovamente ne Lo straniero senza nome, film in cui ricompare la figura dell’Uomo senza nome e segna il primo esperimento registico di Eastwood al genere Western a cui Leone gli ha fatto scuola. In questo film iniziano a notarsi le caratteristiche del cinema di Clint, fatto di essenzialità e di storie intense che gridano vendetta, anche sé in questo caso si nota ancora molto l’influenza di Siegel e Leone.
Successivamente diresse Breezy, film importante perché segna il primo cambio di genere per Eastwood che dirige un dramma romantico curando solo la regia e lasciando il ruolo di protagonista a William Holden che duetta con l’attrice Kay Lenz, nella storia di un uomo di mezza età che s’innamora di un’autostoppista diciassettenne.
Nel 1975 diresse ed interpretò Assassinio sull’Eiger, quest’ultimo non riscosse molto successo anche a causa di una lavorazione sfortunata in cui alcuni membri della troupe subirono incidenti sul set e uno stuntman inglese fu ucciso dalla caduta di un masso. Gli anni successivi (76-77) videro Clint tornare ai suoi vecchi generi con i film Il Texano dagli Occhi di Ghiaccio e L’uomo nel mirino che contribuirono a risollevarlo dal precedente film.
Gli anni ’80 (La dura scalata al successo)
Clint Eastwood apre il 1980 dirigendo Bronco Billy accanto all’attrice Sondra Locke, all’epoca sua compagna. Il film è una commedia country-western che riceve dei buoni apprezzamenti da parte della critica ma non dal pubblico, non essendo quest’ultimo abituato a vedere Clint in ruoli comici.
nel 1983, decide di rispolverare il personaggio di Harry Callaghan per il quarto capitolo della serie, intitolato Coraggio… fatti ammazzare, da lui stesso diretto e prodotto. Il film ottiene un ottimo successo commerciale ed è stato il più proficuo della saga, incassando oltre 70 milioni di dollari.
Dopo svariati film a cui partecipa come attore, nell’85 torna dietro la macchina da presa con un altro western; Il Cavaliere Pallido un film pregno di sfumature bibliche e poche sparatorie che però quando avvengono, come sempre, lasciano il segno. Dopo nove anni da Il Texano dagli Occhi di Ghiaccio, Clint rivaluta il genere e al tempo stesso riabilita il suo nome come regista.
La vera svolta arriva però nel 1988 in cui Clint Eastwood, grande appassionato di Jazz, firma la regia di Bird con protagonista Forest Whitaker. La storia del sassofonista Charlie “Bird” Parker viene raccontata da Clint in modo intimo e delicato, andando a creare un ritratto sincero del protagonista e facendo emergere una grande ammirazione verso questa figura chiave del jazz. Grazie a quest’opera Eastwood riesce finalmente a mostrare che dietro a quello sguardo di ghiaccio c’è qualcosa di più; un uomo romantico, sensibile e che usa il cinema come perfetto mezzo per comunicare al suo pubblico.
Con Bird, Clint Eastwood riesce anche a guadagnare il primo Golden Globe come Miglior Regista.
Anni ’90 (La Consacrazione)
Agli inizi degli anni ’90 fu costretto, per questioni contrattuali con la Warner Bros, a girare due film; il primo fu La Recluta che riprendeva le caratteristiche dei film sull’Ispettore Callaghan e che Clint interpreto accanto a Charlie Sheen, il secondo invece fu Cacciatore bianco, cuore nero, una biografia romanzata del regista John Huston che all’epoca non ottenne grande successo, ma che in tempi recenti è stato rivalutato.
Anche se meno importanti, questi due film lo aiutarono a mettere da parte un budget consistente per girare quello che diverrà uno dei suoi più grandi capolavori; Gli Spietati del 1992.
Gli Spietati segna la perfetta maturazione di Clint Eastwood nel genere Western e anche la rinascita di quest’ultimo dopo tanti anni in cui nessun regista era più stato in grado di saper raccontare la frontiera e le persone che la vivevano. Eastwood, in barba a tutti, prende in mano la macchina da presa e gira uno dei film più importanti della sua carriera, in grado di stupire per la sua freddezza ed inaspettata delicatezza.
Una lettera d’amore al cinema Western e a Sergio Leone che Clint non dimenticherà di omaggiare nei titoli di coda del film insieme a Don Siegel. Gli Spietati avrà un tale successo che farà aggiudicare al regista ben 4 Oscar; Miglior Attore Non Protagonista, Miglior Montaggio, Miglior Regia e Miglior Film.
Dopo il film Un Mondo Perfetto con Kevin Costner del ’93, Eastwood contatta Meryl Streep nel 1995 e la convince a girare insieme a lui I Ponti di Madison County, un’opera sorprendentemente romantica in cui Clint, per la prima volta, tocca l’amore in tutte le sue sfaccettature, unendo quel pessimismo che da quel momento contraddistinguerà tutta la sua produzione da regista.
Nel 1997 dirige Mezzanotte nel giardino del bene e del male con John Cusack e Kevin Spacey, film criticato da più parti per lo stile giudicato troppo dark e che si rivelerà un insuccesso commerciale. Sul finire del secolo, dirige e interpreta Potere assoluto, in cui torna a collaborare con Gene Hackman, e Fino a prova contraria, che vede tra gli attori anche la sua giovane figlia Francesca.
Dagli anni 2000 ad oggi
Il 2000 Clint Eastwood lo apre con Space Cowboy con Tommy Lee Jones, Donald Sutherland e James Garner che viene presentato alla 57ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Nel 2003 riceve un ottimo successo con il film Mystic River, con protagonisti Sean Penn, Kevin Bacon e Tim Robbins, uno dei primi film in cui oltre alla regia si è occupato anche delle musiche.
Il suo secondo più grande successo però arriva nel 2005, quando dirige Million Dollar Baby ingaggiando Morgan Freeman e la sorprendente Hilary Swank nella parte di una cameriera in cerca di riscatto che diventerà un asso della boxe. Il film gli frutterà nuovamente 4 Oscar fra cui: Miglior Film, Miglior Regia, Migliore Attrice Protagonista e Miglior Attore Non Protagonista.
Dopo aver realizzato il ritratto sulla Battaglia di Iwo Jima con Flags of Our Father e Lettere da Iwo Jima, entrambi del 2006, nel 2008 dirige Gran Torino un film su un eroe al tramonto che però ha ancora tanto da insegnare al mondo e che alla fine diventa leggenda, confermando un’altra volta la maestria di Eastwood nel raccontare e sapersi raccontare attraverso il cinema vagando tra i generi più disparati.
Negli anni successivi il suo cinema si basa sulle storie vere passando prima da Changeling con Angelina Jolie, Invictus – L’invincibile nuovamente con Morgan Freeman, J. Edgar con Leonardo Di Caprio, American Sniper con Bradley Cooper fino ad arrivare nel 2019 a Richard Jewell, narrando la vicenda di una guardia di sicurezza che evitò l’esplosione di una bomba durante le olimpiadi di Atlanta nel 1996, ma fu sospettato dall’FBI come presunto terrorista.
L’ultimo lavoro da lui realizzato è stato Cry Macho nel 2021, film che ha segnato il suo romantico addio al cinema Western descrivendo la storia di un vecchio Cowboys, interpretato da sé stesso, intento ad affrontare l’ultima grande avventura della sua vita.
Ora Clint Eastwood sta per compiere la veneranda età di 93 anni e nonostante tutto è pronto a mettersi in gioco con un altro film che s’intitolerà Juror #2. Quest’ultimo potrebbe mettere la parola fine alla sua lunga carriera da regista; una carriera passata al servizio dello spettatore raccontando storie di persone comuni che ha saputo trasformare in storie uniche che hanno reso lui stesso una leggenda del cinema e paladino del pubblico.