The Trial of the Chicago 7, uno dei film più controversi del prossimo anno
La tematica è scottante e, se escludiamo un film del 2011 incentrato soprattutto sulle contestazioni di piazza, inedita: Aaron Sorkin, fortunato sceneggiatore, premio Oscar per The Social Network, produttore di serie televisive di successo e forte di un esordio registico ben accolto da pubblico e critica come Molly’s Game (2017), è stato scelto dalla Amblin Entertainment come regista del film. Steven Spielberg, che inizialmente avrebbe dovuto dirigerlo, resta come produttore e tra i protagonisti dovrebbero esserci Sacha Baron Cohen e Eddie Redmayne.
Siamo nel 1968, l’America è spaccata dalla Guerra del Vietnam. Lyndon Johnson, guerrafondaio successore di JFK, ha appena annunciato il ritiro dalla corsa alla Casa Bianca e ormai sembra che l’avversario del repubblicano Nixon alle elezioni sia Robert Kennedy, fratello di John, convinto pacifista e sostenitore di una politica di disimpegno dal Vietnam. Il sogno dura poco. Bobby Kennedy viene assassinato il 6 giugno 1968. In un clima rovente si tiene la Convention democratica a Chicago, durante la quale le manifestazioni di protesta vengono represse nel sangue dal sindaco Daley. Un anno dopo, il neoeletto presidente Nixon concede il via libera al processo degli “8 di Chicago” (verranno rinviati a giudizio solo in 7, da cui il titolo) accusati di cospirazione e istigazione alla rivolta, capri espiatori ideali per una pagina nera di Storia Americana.
Redmayne dovrebbe recitare nella parte dell’attivista Tom Hayden, co-fondatore della Students for Demoratic Society, famoso per le sue battaglie a favore dei diritti civili. Un ruolo difficile e intenso per il premio Oscar 2015 (La Teoria del Tutto). Sarà all’altezza? Presto per dirlo, ma il giovane attore, dopo l’interpretazione sublime in The Danish Girl (2015) e la trilogia “potteriana” di Animali Fantastici e dove trovarli – è in uscita il secondo capitolo – sembra pronto per la nuova sfida. Si attende l’ufficialità.